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Ponte Milvio – aria di crisi al Nuovo Mercato e Centro Commerciale

Fabrizio Azzali

Tira aria di crisi al Mercato-Centro Commerciale di via Riano a Ponte Milvio. Box chiusi e serrande abbassate, anche di nomi famosi, la dicono lunga e confermano le lamentele degli operatori: il nuovo Mercato, inaugurato a Maggio 2008, non è decollato.

Basta fare un breve giro per rendersene conto. A piano terra l’affluenza è scarsa e non sono pochi i box di prodotti ortofrutticoli chiusi dopo qualche mese l’inaugurazione ed ancora tali a distanza di 12 mesi. Un anno fa, col nostro articolo del 31 agosto 2008, registrammo i mugugni, la preoccupazione ed il malumore che iniziavano a serpeggiare fra i banchi e fra i commercianti insoddisfatti che lamentavano un calo delle vendite fino al 60% degli affari. Preoccupazione e malumore riscontrati anche in questi giorni: il numero dei clienti è nettamente diminuito. Colpa della crisi economica senza dubbio ma anche colpa, a sentir loro, dell’ubicazione infelice del mercato situato nella stretta viuzza di via Riano, della viabilità locale a senso unico, del fatto che per arrivare al mercato occorre obbligatoriamente passare per la Piazza di Ponte Milvio, coacervo di auto in ogni ora del giorno.

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Poco li aiuta il nuovo percorso della linea 188 che passa da qualche mese per via Riano, si contano sulle dita di una mano i passeggeri che scendono davanti al mercato: pare che questo nuovo tortuoso percorso scoraggi più che incentivare l’uso della navetta per raggiungere il centro commerciale.

Stessa storia ai piani superiori. Importanti brand hanno chiuso i loro negozi. UniEuro ha la serranda a mezz’asta ma è ben visibile l’interno con gli scaffali vuoti. I locali ex Carpisa sono bui e le vetrine oscurate. Altrettanto dicasi per altri negozi all’interno dei quali ramazze e secchi abbandonati a terra rappresentano l’unico arredo esistente. Tutti posti di lavoro persi.

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 Desolatamente vuoti i corridoi, la noia è diffusa sul viso delle poche commesse presenti che guardano i rari clienti passare come fossero marziani.

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Vero è che anche da parte loro i commercianti poco hanno fatto per lanciare l’immagine del Nuovo Centro Commerciale. Poche o nessuna le iniziative di marketing, quasi zero le attrattive od i richiami, escludendo il periodo natalizio 2008, per attirare i clienti. Serve ora un colpo di reni da parte dei diretti interessati, delle associazioni di categoria, delle istituzioni e del XX Municipio.  Serve un intervento forte, serve chi sappia proporlo ed organizzarlo se non si vuole assistere giorno dopo giorno alla lenta agonia di  questa importante realtà economica locale.(red.)

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31 COMMENTI

  1. in un centro commerciale generalmente ci si va per risparmiare, non pagare tutto un pò di più. speriamo che se lo compri qualche catena francese.
    quanto era bello il mercato di ponte milvio… per salvarlo bastava farci un parcheggio, a via riano.

  2. Quello mica è un mercato !
    E’ un centro commerciale in miniatura
    Allora se debbo andare ad un centro commerciale , vado ad un centro commerciale “vero”.
    Sarò “antico” , ma il mercato per me sono i banchi , sono i contenitori di metallo con le serrande in fila uno dietro l’atro.
    Con il fruttarolo, er macellaro ed il pizzicagnolo.
    Mettece pure gli indiani con l’aglio e gli accendini.
    Sarà perche in “tenera” età bazzicavo per campo de fiori , piazza farnese e piazza navona.
    Ma il mercato sono le bancarelle di frutta&C.
    Ma perchè – mi sono sempre domandato – non lo hanno spostato così com’era , con tutti banchi , magari ripuliti , nello spiazzo davanti al gran teatro a tor di quinto ?
    Lasciandomi(ci) il fascino dei banchi ?
    Non è più “affascinante” ad esempio quello che sta all’inizio di viale parioli ?

    Certo, poi se facessero un po’ di branding e marketing ( come dicono quelli bravi ) magari qualcosa smuoverebbero.
    Così stanno morendo di consunzione.

  3. oggettivamente e’ anche brutto, buio e claustrofobico… se l’avessero fatto in vetro come la struttura a fianco, sarebbe stato piu’ accattivante

  4. Sarà, ma pure io, da quando hanno “inscatolato” er mercato de Ponte Milvio, non ci vado più manco a comprà l’ajo. E sì perchè così j’hanno torto tutta la magia der posto.

    Prima era ‘no spettacolo annà a fà la spesa ar mercato. Anche se era inverno e faceva freddo, io ci annavo presto la mattina, quanno ancora era buio fitto.

    E allora, ‘co l’aria frizzantina che te mordeva le guancie, m’intrufolavo tra li banchetti e le cassette tutte colorate de frutta e verdura, e annavo a vedè li prezzi mejo.

    C’erano i banchetti degl’indiani all’inizio, verso ponte mollo, quello der Sindaco che era algerino o marocchino, me pare, quello co’ la moje dai modi gentili, che poi gli affari j’annavano bbene, e s’era comprato un altro banco e s’adivertiva a fasse concorrenza da solo. E poi c’erano gli altri fruttaroli che magari ci avevano la frutta migliore, ma che prezzi!!! da quelli manco er sellero je compravo…

    E i pescivendoli? che spettacolo la mattina, quando faceva scuro d’inverno, che sembrava de sta drentro a un presepe, co’ le cassette co’ le alici argentate, er pescespada affettato co’ tranci rossi che sembravano delle rote di biciclette, e le arzille che a noi romani, quanno sei stanco, le prendi ad esempio e dici “ahò, so’ lesso come ‘narzilla!”.

    e dovevi fà attenzione a dove mettevi le scarpe che c’erano buchi dove ci annava a finì l’acqua co le scaje de li pesci che avevano pulito.

    e poi se ce facevi caso, e confrontavi i prezzi dei due pescivendoli, te sembrava de vedè doppio: diceveno la stessa cosa, facevano gli stessi prezzi, alla faccia der garante de la concorrenza !!!

    E poi tutti quegli odori forti che t’assaliveno quando t’avvicinavi ar banco delle spezie, che lo teneveno, me sembra, dei polacchi.

    E le bancarelle co’ i vestiti vecchi? e chi è che nun ci ha dato ‘na vorta ‘na smucinata per vedè se riusciva a trovà un ber golfe o ‘na “camicia americana” ppè un paio de euri?

    Er bello der mercato, era che tu ce stavi in mezzo a tutte le mercanzie, te ce affonnavi, ce nuotavi drentro. e vedevi tutto ‘sto ben di Dio, e vedevi tutti ‘sti colori, e ogni tanto allungavi la mano, strappavi un chicco d’uva e di nascosto te lo magnavi senza fatte vedè dar fruttarolo.

    E poi quanno passavi ai banchi della carne era ‘no spasso: ce staveno de’ macellari che ci avevano una parlantina diciamo “da mercato” e che se pizzicavano ‘co er fruttarolo davanti. E allora li sentivi che incominciavano co’ delle battutine leggere, ma poi, annavano sempre più in alto, finchè non volavano i vaffanculo, e allora era uno spasso guardà le signore che passavano e scappavano arrossendo sotto quella pioggia de improperi e de pernacchie.

    E sì perchè er mercato era proprio un teatro, dove tutti potevano partecipà, viverlo, e potevano pure magnasse parte dell’arredamento, e portasselo a casa, quando a tavola continuava lo spettacolo co’ l’abbacchio che avevi scelto e la rughetta fresca e croccante.

    e parcheggià era un’arte: de sguincio, de traverso,uno sopra all’artro finchè nun arrivavano i vigili ed era un fuggi-fuggi de machine e una pioggia de murte…

    Tutto questo, il mio teatro der mercato de ponte milvio, nun c’è più.

    Adesso? So’ rimasti i prodotti, gli operatori commerciali, i clienti.

    Addio a questo pezzo de mondo che me manca tanto.

  5. mi associo completamente e senza riserve a quello che scrive “marforio”…se uno decideva di andare al mercato di ponte milvio era perchè non ce ne erano uguali..era “ponte milvio”…se dovevo fare una spesa in comodità con tanto di carrello andavo al supermercato! l’atmosfera che si respirava cambiava una giornata qualunque in una bella giornata! ricordo che una volta anzichè portare il mio ragazzo “straniero” in giro per i soliti posti tipo il pincio…lo portai proprio al mercato di ponte milvio…fù un vero spasso…ora è diventato mio marito..chissà magari anche grazie ai pescivendoli di ponte milvio!!!
    ciao a tutti e grazie di avermi fatto ricordare quella bella giornata!

  6. A me faceva passare la depressione!
    Suppongo non si possa fare un sondaggio e poi nel caso di esito favorevole un referendum per riportare il mercato dov’era,anche perche’,centro commerciale a parte,ci sono famiglie a rischio e poi il mercato di Ponte milvio era, evidentemente, un’istituzione.

  7. Mercato a parte, il centro commerciale è nato male cioè all’italiana e non alla francese o all’americana.
    Prima di costruire un centro commerciale va venduta la gestione degli spazi (la cosidetta Galleria) a società specializzate come Auchan – che hannno un portafogli clienti a cui propongono l’affitto dei vari negozi, lasciando poi alcuni spazi ad attività locali.
    Se l’Auchan di turno non trova clienti, il costruttore del centro ci pensa due vole prima di intraprendere l’iniziativa.

  8. Mi spiace per i commercianti e i commessi, ma sono quasi contenta dell’insuccesso del centro commerciale e ancora mi chiedo quale sia stata la mente che ha sfornato la geniale idea di gravare ancor più sul traffico della zona. Ponte milvio è già stata snaturata dall’avvento di decine di pub vinerie ristorantini pseudomodaioli, lucchetti che hanno avutp il solo esito di rendere infernale il passaggio in auto a qualsiasi ore, figuriamoci se il centro comm. avesse avuto successo….. che fine avremmo fatto noi residenti?

  9. A parte che è buio, freddo ed impersonale, a parte che già sembra vecchio, con la fontana spenta e piena di cartacce e l’ascensore (la cosa più bella), opaco e sporco, spesso fuori servizio, a parte che hanno aumentato i prezzi (e diciamola pure stà cosa!!), a parte che per arrivarci devi fare la gimkana tra strade e stradine, la cosa principale, forse la più importante, uno dei motivi per cui si va al mercato, è la gravissima MANCANZA DELLE BANCARELLE!!! ARIDATECE LE BANCARELLE!!! Ma perchè non ne consentono la sosta sul quel marciapiede che è una piazza d’armi? Basterebbe togliere quegli inutili muretti e si creerebbe anche altro spazio! E poi parliamo dei negozi del piano di sopra, assolutamente senza attrattive! Ma perchè uno dovrebbe entrare lì dentro e pagare pure un euro di parcheggio, per vedere che? Metteteci dei negozi decentri e poi vedi che la gente comincerebbe a girare!

  10. Anch’io mi sono chiesto cosa ha di sbagliato il mercato di Ponte Milvio. La risposta mi è parso di trovarla confrontandolo con analoghi mercati in capitali straniere, per esempio Budapest o Barcellona, dove i mercati sono straripanti di gente. Le strutture sono semplicemente più ariose: i corridoi sono più ampi in modo da avere una maggiore visibilità dei vari stands. Il problema di Ponte Milvio lo si riscontra, a mio avviso, anche a via Trionfale. Il progettista sara lo stesso?

  11. @ aragorn: il mercato di Ponte Milvio spostato al parcheggio del gran teatro su viale tor di quinto? Gia a via Riano è troppo lontano per gli abitanti di Ponte Milvio e Farnesina……tu lo vuoi portare al Gran Teatro?????? Bah!!
    Riportate il vero mercato a Ponte Milvio…..solo quella è la soluzione!!!

  12. @ Luca il conte
    Ma a te che ti frega dove sta il mercato ?
    Come facente parte dell’aristocrazia , certe mansioni di basso livello e scarso lignaggio le demanderai pure alla servitù ?
    Che pedalino loro , sono nati per questo !

    Scherzo ovviamente.

    Il mercato però ( qualunque mercato ) , anche se rionale non deve servire solo i palazzi circostanti altrimenti ne dovremmo avere qualche migliaio a Roma.
    D’altronde non poche erano le lamentele per le macchine in doppia e tripla fila, per il caos e la poca igiene.
    Il mercato necessita di spazio per i gestori e spazio per gli avventori.
    A Ponte Milvio c’era lo spazio per i banchi meno per gli utenti.
    Nel piazzale da me indicato invece ci sono tutti e due i requisiti e sarebbe bastato instituire fermate dei bus aggiuntive per avere un miglior servizio.
    Un’idea come un’altra , fatto sta che al momento il mercato non c ‘è più e quell’ennesimo monumento al consumismo , non funziona.
    Perchè non ci fanno un bel centro uffici e spostano il mercato ?
    Riportandolo al “vecchio” aspetto ?
    Che sia poi tor di quinto , porzione dei parcheggi dello stadio, al posto di quell’orrido deposito giudiziario di auto non importa , o meglio è da discutere.

  13. Perchè il nuovo mercato ha perso clienti?
    Perchè è esteticamente BRUTTO (e sì che ci sono voluti anni e anni per partorire quella scatola triste) e tranne che nella parte centrale è buio, non si riesce nemmeno a vedere la frutta. La fontana al centroè desolante, senz’acqua e divenuta immediatamente deposito di cassette. La mattina presto fa più freddo lì che all’aperto, dove arrivano i raggi del sole. La struttura circolare rende difficile l’orientamento: a me ci sono voluti mesi per identificare la posizione delle mie bancarelle preferite.
    Chi sceglie il mercato per fare acquisti lo fa innanzitutto perchè frutta e verdura sono migliori e (a volte) più economici, ma anche perchè il mercato è un’esperienza genuina, meno alienante del supermercato. In Italia abbiamo la fortuna di un clima mite. perchè costruire questa specie di bunker invece di creare una bella tettoia lasciando i banchi all’aperto?
    Inoltre un tempo il mercato viveva in simbiosi con la piazza: si comprava il giornale all’edicola, si prendeva il caffè al bar e si faceva la spesa. Per molti era un rito. Ora ci si sente lontani da tutto. Inoltre non vi sembra strano che non ci sia neanche un piccolo bar sul piano del mercato? Ci sono due o tre bar deserti al piano superiore, il cosiddetto centro commerciale, che apre credo alle 9.30. Chi per dire fa la spesa alle 8.30 non può nemmno prendere un cappuccino. E comunque vuoi mettere l’atmosfera di un bar DENTRO il mercato?
    L’altra cosa che trovo scandalosa comunque sono le auto parcheggiate in doppia fila lungo via Riano. E’ incivile. Questa gente non può usare il parcheggio? Deve per forza congestionare la strada?

  14. Secondo me il problema di base è il centro commerciale ai piani superiori che dovrebbe servire per attrarre ulteriori clienti, invece è stato riempito di negozi senza senso, che non sono in linea con la clientela del mercato.
    Per quanto riguarda il mercato mi pare che gli esercenti sembrano un po’ tutti uguali forse prima io banchi mettevano meglio in risalto le caratteristiche distintive di ciascuna bancarella. A tale proposito forse con l’ausilio di un bravo vetrinista o merchandiser si potrebbe rendere ciascuno spazio un po’ più personale per rendere meno ripetitivi e piatti gli spazi espositivi. Bisognerebbe segmentare maggiormente l’offerta in modo che ciascuno spazio commerciale avesse una sua immagine ben chiara ed un offerta per una spcifica categoria di cliente (es. il banco della frutta di qualità, quello della frutta a basso prezzo con super offerte, quello cojn i prodotti regionali della calabria, quello biologico, quello con le specialità laziali, naturalmente si dovrebbero incentivare il più possibile i prodotti locali laziali e di stagione magari a “km zero”. Inoltre metterei un bar, una pizza al taglio (buona e non che usa basi prelavorate), etc. In pratica a mio avviso in questo momento i banchi s iconfondono un po’ tutti, mancano di specializzazione spinta, puntano tutti un po’ su tutto avendo abbassato la qualità e alzato i prezzi.

  15. Esprimo alcuni dei miei motivi di disappunto che mi hanno fatto disamorare dal rapporto con il mercato di Ponte Milvio. Speravo in una soluzione tipo il mercato coperto “Val Melaina”, coperto ma sempre con le bancarelle ed i prezzi bassi….ed invece….

    1) il nuovo mercato di Ponte Milvio è davvero claustrofobico, soffitti troppo bassi, struttura circolare disorientante. Conosco diverse persone che hanno la nausea quando provano a metterci il naso
    2) il vecchio mercato aveva spazi anche per venditori itineranti, non solo quelli fissi. Ogni giorno era una scoperta.
    3) la viabilità di accesso è molto tortuosa e poi i parcheggi a pagamento incoraggiano la cattiva abitudine al parcheggio sui marciapiedi e alla doppia fila.
    4) se voglio andare ad un centro commerciale vado ad un vero centro commerciale (dove tra l’altro il parcheggio non si paga)
    5) lo spazio occupato dal vecchio mercato è rimasto per troppo lungo tempo chiuso ed inutile (oltre che dall’aspetto degradato), così che non si è creata subito una “abitudine” di utilizzo del nuovo parcheggio in superficie (tra l’altro, ora, è comunque a pagamento)
    6) la riqualificazione doveva passare anche per il trasferimento di uffici nei locali. Non doveva venirci anche la XX circoscrizione?

  16. Apprezzo molto le analisi degli ultimi tre commenti: molte delle cause della crisi del mercato di ponte Milvio non possono essere rimosse, ma secondo me se si riuscisse a far aprire uno sportello del Municipio si attirerebbe l’utenza (soprattutto anziani e persone con bambini piccoli) che eviterebbero di doversi rcare in via Flaminia.

  17. A mio avviso l’errore è satato quello di posizionare il nuovo parcheggio all’ aperto troppo lontanto dal nuovo centro commerciale e troppo vicino alla piazza, sottraendo alla stessa una possibilità di verde a giardini, e …in alcuni giorni della settimana….. la possibilità di un mercatino itinerante ( ad es.come quello di piazza Gondard) che tanto ineresse avrebe avrebbe suscitato tra la popolazione locale di P:Milvio e tra agli stessi ambulanti ora spariti….

  18. Sono pienamente d’accordo con le critiche mosse alla struttura architettonica. Dissento sui tutto il resto, ci si lamentava del mercato precedente un ammasso informe di lamiere, una situazione igienico sanitaria deprimente e ai limiti della legalità, topi, rifiuti, caos per i parcheggi e per il traffico, senza parlare di cosa poi avveniva all’interno la notte. Ora abbiamo due parcheggi uno aperto e uno interrato a prezzi più che onesti e un mercato sicuramente più adeguato; che poi la struttura architettonica sia un insulto all’intelligenza è vero ma è un’altro discorso. La zona adesso è potenzialmente più vivibile siamo anche noi cittadini che dobbiamo adeguarci, fare 50 metri in più per fare spesa non mi pare un dramma e comunque si può sempre percheggiare a 2 metri di distanza pagando 0.50 centesimi l’ora. Possiamo non metterci sempre in doppia fila… insomma ora tocca a noi!

  19. Sono d’accordo su tanti pareri critici riguardo il nuovo mercato e la struttura non bellissima del centro,però bisogna anche dire che vi trovano alcuni negozi molto utilii,per es,un’erboristeria deliziosa gestita da persone molto competenti e simpatiche ,una bella libreria ben fornita dove è possibile trovare di tutto ed essere serviti con professionalita’ e cortesia,ed infine un’utilissima parafarmacia

  20. Dopo aver letto questo articolo, a mio avviso, non completamente veritiero, ma si sa che i giornalisti devono mentire un pò per rendere la lettura più interessante!!! Per fortuna questo giornale non lo legge quasi nessuno!!
    Comunque io abito in zona da circa 15 anni e considerò questa nuova costruzione di una funzionalità strepitosa! Soprattutto il centro commerciale!!
    L’estetica a mio avviso può essere soggettiva, ma resta sempre uno dei pochi centri commerciali dove pur stando dentro ti rendi conto se fuori piove o cè il sole, quindi claustrofobico proprio no!
    A me che ho una bambina ha migliorato la qualità di vita, se devo comprare al mercato ho il piacere di comprare in un posto pulito e sicuro e se mi serve qualche ora per fare shopping per me posso lasciare la bimba qualche ora in ludoteca, posto gradevolissimo, e fare i miei giri in estrema tranquillità! I negozi offrono buoni prodotti per varie categorie di prezzo e anche se alcuni hanno chiuso sono sicura che presto li rioccuperanno.
    Comunque il problema di base non è il centro commerciale ma siamo noi che abbiamo questa mente bigotta e per nulla elastica, i cambiameti ci disorientano e non prendiamo MAI in maniera positiva una novità!! Anche se questa significa più ordine, pulizia, sicurezza e funzionalità!!!
    Se questa stessa situazione fosse capitata in qualsiasi altra capitale europea sarebbe diventata l’attrazione dell’anno!!!
    Pensateci…

  21. Gentile Chiara, si può non essere d’accordo con il contenuto del nostro articolo – peraltro documentato e verificabile da chiunque si rechi al mercato – ma darci dei bugiardi ci pare eccessivo e lesivo della dignità del nostro lavoro. Ma tant’è. Per quanto attiene al fatto che VignaClaraBlog “non lo legge quasi nessuno” le facciamo notare che è il primo quotidiano on-line di Roma Nord con una media di 3.350 cliccate al giorno.
    Cordialmente,
    La Redazione.

  22. attrazione dell’anno il mercato di Ponte Milvio ??? Chiara mia il tuo commento è proprio un bello spot pubblicitario ! Dimmi che numero ha il tuo banco, verrò a fare la spesa da te !

  23. chiara, ha provato a ordinare la spesa da casa?
    mette la bambina al sicuro nella sua stanzetta, e mentre lei fa ordine e pulizia, le portano la spesa. deve solo disattivare un attimo l’allarme e fare entrare il garzone previa perquisizione.
    così massimizza sicurezza e pulizia e ordine.
    e ci lascia vivere a noi. che preferiamo i classici mercati all’aperto, che per sua informazione esistono OVUNQUE.

  24. gestisco il negozio di erboristeria all’interno della galleria mercato e il mio lavoro mi da grandi soddisfazioni .credo che il parere del pubblico sia molto utile per capire dove si sbaglia e in cosa si puo’ migliorare ,:è evidente che degli errori sono stati fatti, è anche vero che siamo in un momento di grande crisi mondiale e quindi i negozi non chiudono solo nella galleria mercato .vorrei invitarvi a visitarci di nuovo prendendo in considerazione ogni singola realtà come se fosse unica : un centro commerciale è un insieme di attività dentro le quali operano persone ,ciascuna delle quali ha”investito ” economicamente e umanamente risorse per accogliere e servire al meglio i propri clienti .per qualcuno è andata male ma per altri il lavoro prosegue ed ogni mattina siamo li ad attendervi sperando di potervi servire sempre come desiderate!

  25. A me mancano le bancarelle degli itineranti, quelle che a sorpresa o dopo un accurato lavoro di rimescolatura offrono “tesori” nascosti. Mi manca la possibilità di passeggiare con il mio cane tra i banchi e approfittare per fare la spesa. Il mercato rionale insomma, che non deve essere necessariamente sporco e mal tenuto. Per quanto riguarda il centro commerciale risulta desolante, purtroppo. Mi dispiace per i negozianti e tutti coloro che lavorano ai “piani alti”, ma si respira depressione e abbandono.

  26. bellezze a parte, il mercato vende le cose a peso d’oro ftutta vecchia a caro prezzo, un centro commerciale dovrebbe far concorrenza per poter entrare nel libero mercato di cui si parla tanto ma questo non è stato proprio possibile ,visto che la merce in vendita era piu cara e meno di qualita che da altre parti.

  27. Claustrofobico è il mercato, con la sua struttura labirintica, non il centro commerciale. Poi ovviamente la sensazione è soggettiva, ma condivisa da molti.

  28. mi chiedo chi ha la responsabilità della gestione e manutenzione della struttura del nuovo mercato di Ponte Milvio / via Riano. Gli ascensori non funzionano già da tempo, entra acqua nel garage, sporcizia e abbandono ovunque. Ma è possibile che in questo paese non si abbia mai cura della cosa pubblica? Ma dove vanno a finire i proclami di riqualificazione dell’area se a due anni dalla costruzione la struttura versa in stato di semi-abbandono?
    segnalo anche lo stato di degrado dell’area tra ministero esteri e via farnesina: da anni sono conclusi i lavori del tunnel e del collettore, nessuno però sembra curarsi di sistemare e ripulire la zona.
    cari amministratori, volete prendervi le vostre responsabilità ed intervenire di fronte a tali scempi?
    grazie

  29. Come avrete capito lo spostamento del mercato non e stato altro che un pretesto per concedere l’ennesima concessione edilizia a scopo di lucro e ai danni dei cittadini e degli operatori del mercato che si sono trovati a lavori conclusi di fronte ad un mausoleo anziché una struttura atta ad ospitare un mercato più altre attività commerciali nonostante era stato scelto e pagato a suo tempo 400 milioni di lire un progetto che veniva totalmente sconvolto per aumentarne la cubatura in modo esagerato per arrivare ad un costo di costruzione di 19 milioni di euro non tenendo conto che tra banchi e negozi sono diventati circa 120 attività commerciali. Ora mi chiedo forse era necessario studiare una viabilità diversa in modo che fosse migliorato l’accesso al mercato e aggiungere dei parcheggi visto che nel tempo erano venuti meno per favorire maggiore guadagno al costruttore che si e accaparrato con soddisfazione oltre 20mila metri quadri commerciali a Roma nord hihi mica male per lui. Ora direte a distanza di due anni avranno migliorato la viabilità in modo di rendere più accessibile la struttura magari con un accesso diretto al centro commerciale da viale Tor di Quinto .no? Hanno aggiunto dei servizi sportelli anagrafici ecc a favore dei cittadini chiedendo dei locali al costruttore visto che si e appropriato di quasi tutta la struttura e che a mio avviso mi e parso voglia appropriarsi anche dell’ area mercatale.
    E come mai in 2 anni non si trova la convenzione tra il comune e la ditta costruttrice stipulata con la precedente giunta?
    E perche l’attuale amministrazione non fa nulla per aiutare gli operatori commerciali se non piccole cose che lasciano il tempo che trovano e cose’ la struttura orribile al posto dello scarico e carico merci previsto dal vecchio progetto e dove e’ l’inganno che col tempo porterà al fallimento
    74 famiglie che hanno dato tutto compreso il denaro messo da parte per il futuro ed inorriditi dal modo in cui un gruppo ben nutrito di personaggi bravi ed onesti abbiano contribuito a far accadere questo scempio ai danni del popolo /disonesto/ che lavora ogni giorno per pagare i debiti accumulati i questi due anni a me non sembra giusto e a voi ?
    Alla prossima puntata

  30. Bisogna arrendersi all’inevitabile: il mercato-centro commerciale di Ponte Milvio è un fallimento completo sotto tutti i punti di vista. Lo prova il fatto che, a distanza di circa 9 mesi dalla pubblicazione di questo articolo (e di 1 anno e mezzo da un analogo servizio su “La Repubblica”) nulla è cambiato, anzi, se possibile la situazione si è ulteriormente aggravata.
    Tralasciando lo stato di degrado e abbandono nel quale versa l’intera struttura (scale mobili rotte, ascensori fermi, sporcizia ovunque), lo spettacolo più straniante è il senso di vuoto e solitudine che si prova camminando da soli tra le saracinesche abbassate dei negozi. Di questi ultimi, infatti, ne sono rimasti aperti solo una decina, mentre tutti gli altri hanno chiuso o si sono trasferiti nel più appetibile (e frequentato) centro commerciale Porta di Roma.
    Sul mercato, semplicemente non esiste più, saranno mesi che non vedo una bancarella aperta, e il piazzale è ormai preda dei vandali e dei rifiuti.

    A cosa dare la colpa, al di là delle questioni di speculazione edilizia e di interesse? Probabilmente a una concomitanza di fattori, tra i quali la scelta non felice di collocare la struttura in un dedalo di vie a senso unico, con conseguente intasamento del traffico locale; il disinnamoramento dei clienti abituali del mercato storico; probabilmente, aggiungo io, l’assenza reale dell’esigenza di un centro commerciale in quella zona di Roma, dato anche l’enorme bacino d’utenza potenziale “risucchiato” dal più accogliente Porta di Roma; e la mancanza di reali “convenienze” rispetto agli altri rivenditori di zona.

    A questo punto, le alternative che si profilano sono 2: riqualificazione e/o ricollocazione della struttura (difficile, a meno che non intervengano grandi compagnie come Auchan), con conseguente miglioramento dei collegamenti e dei servizi di zona (parcheggio sotterraneo gratuito), o abbandono totale dell’iniziativa, con conseguente abbandono della struttura al proprio destino (un pò come successo nel centro commerciale Gulliver, anche se in quel caso il rendimento del cinema e del supermercato permette di evitare situazioni paradossali come quelle di Ponte Milvio). Speriamo bene, ma gli auspici sono tutt’altro che lusinghieri

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