Home ATTUALITÀ XX Municipio, Pubblico Registro degli Interessi: tanti assenti, pochi presenti

XX Municipio, Pubblico Registro degli Interessi: tanti assenti, pochi presenti

Lettere al direttore

A distanza di 144 giorni dall’istituzione del Pubblico Registro degli Interessi nel XX Municipio, dopo che, fra alterne vicende, ci sono voluti 2 anni e 2 consigliature perche’ vedesse la luce, quanti fra presidente del municipio, assessori, consiglieri e dirigenti ad oggi vi hanno aderito?

Così iniziava il nostro articolo del 22 Aprile e così inizia questo di oggi perché la situazione è appena di poco cambiata. Su 32 eleggibili (presidente del municipio, 4 assessori, 24 consiglieri e 3 dirigenti) solo in 12 hanno aderito a quello che a suo tempo venne definito “il primo vero atto di trasparenza adottato da un Municipio di Roma, il XX”.

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Eppure quando il 2 marzo 2009 venne votato in aula, lo fu all’unanimità. Ma oggi, dopo quasi 5 mesi, ha dato segno di porre fiducia in questo strumento di trasparenza solo il 37% degli eleggibili e cioè 4 consiglieri su 15 del PdL (Ariola, Mori, Petrucci e Scipione), 6 consiglieri su 7 del PD (Cozza, Paris, Scoppola, Sterpa, Tolli e Torquati), il consigliere de La Destra (Antonini) ed 1 assessore su 4 (Perina). Degli altri 13 consiglieri, 3 assessori, 3 dirigenti e del Presidente del Municipio non si ha notizia.

Occorre precisare per dovere di cronaca che l’adesione è su base volontaria ma dopo un voto collegiale e la tanta enfasi data allo stesso era naturale e legittimo ipotizzare una corsa a chi arriva primo, quanto meno per rispetto della decisione unanime dell’aula che rappresenta l’intera comunità del XX Municipio. Comunità che crede e chiede trasparenza.

Ricordiamolo di nuovo, cosa significa aderire al Pubblico Registro? Significa inviare una comunicazione nella quale si dichiara di non ricadere in nessuna delle ipotesi di cui al regolamento impegnandosi a notificare nei tempi previsti l’avvenuta variazione di questo status quo. Bastano 5 minuti per scriverla.
Oppure significa comunicare di ricadere in una delle ipotesi previste. E quali sono? Essere, od avere parenti, soci, dipendenti o collaboratori a qualunque titolo di societa’, cooperative, associazioni fornitrici di beni o servizi al Municipio ovvero di qualunque altra organizzazione che abbia in essere un rapporto contrattuale di natura economica con il Municipio stesso; oppure avere parenti che siano dipendenti del Comune di Roma ma in servizio presso il XX Municipio. Bastano 10 minuti per farlo.

Quantifichiamo. Nessuno dei 20 mancanti all’appello ha trovato dai 5 ai 10 minuti liberi nell’arco dei 207.360 minuti trascorsi dalla delibera istituiva ad oggi, pur avendo speso, nei 644 giorni trascorsi dal primo annuncio del 28 maggio 2007 all’approvazione definitiva del 2 Marzo 2009, un numero indicibile di giorni-uomo in discussioni, riunioni di commissione, sedute di consiglio per dibattere sul come e sul quando mandare in onda il Pubblico Registro degli Interessi. Che poi tanto pubblico non è, visto che non è stato nemmeno pubblicato.

Sia chiaro, non siamo a caccia di gossip. E’ il gesto in sé che assume un profondo significato agli occhi della comunità. Perchè l’equazione è semplice: aderire al pubblico registro degli interessi = credere nella trasparenza della pubblica amministrazione. (red.)

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7 COMMENTI

  1. Ma una volta non avevamo un attivissimo presidente della commissione trasparenza ? perchè non si occupa più di queste cose, troppo occupato ad occupare ?

  2. Scusa Federico, parliamone seriamente perchè il problema è serio. Mica tanto perchè muoio dalla voglia di sapere chissachè, ma solo perchè un consiglio che per due terzi non crede in ciò che vota è preoccupante. Il presidente e gli assessori dovevano essere i primi in assoluto proprio per dimostrarsi al disopra di ogni possibile illazione, visto che hanno in mano le redini del municipio, ed invece solo l’assessore Perina ha avuto senso istituzionale. Per i consiglieri la considerazione è ancora più amara: tutti hanno votato a favore ma quasi tutti erano evidentemente contrari. E allora perchè hanno votato SI ? solo per dire agli elettori di avere votato per la trasparenza ? per il solito vecchio giochino di sbandierare le deliberazioni per poi farle ammuffire nel cassetto ? Bah, i misteri della politica con la p minuscola…

  3. x federico

    sul fatto che io sia troppo occupato ad occupare luoghi pubblici in libera “svendita” privata, ad affiggere manifesti contro l’inerzia che attanaglia via mastrigli, a presentare risoluzioni contro la donazione di pezzi di parco di vejo, a protestare contro il non utilizzo di un luogo pubblico destinato all’handicap, ad evidenziare quante facce diverse abbiano i politici locali quando parlano di parcheggi sotterranei privati, ad offrire il mio contributo per la riattivazione della consulta dell’handicap e da molto altro, non posso che darle ragione

    Ciò nonostante ho trovato il tempo di risponderle, magari solo per ricordare ciò che sull’articolo di vcb è stato ben (forse non troppo a questo punto) evidenziato: cioè che il percorso amministrativo portato a termine dal sottoscritto (come da impegno elettorale) nonostante lo scarso interesse di tutti, prevede l’adesione su base volontaria.
    Insomma, nulla e nessuno può obbligare chi non aderisce a farlo.
    Io continuerò quindi a fare ciò che faccio con la massima convinzione e determinazione aspettandomi solo una cosa in cambio: che le critiche (legittime) siano almeno circostanziate.

    Andrea Antonini

  4. Antonini lei ha ragione e torto nello stesso momento. Ragione perchè è vero che nessuno può formalmente obbligare i suoi colleghi ad aderire ma torto perchè un serio motivo ci sarebbe, anzi ci dovrebbe essere, quello della coerenza con se stessi, con il voto dato in aula ed il rispetto verso i cittadini.
    Invece non aderendo, stando zitti zitti (perchè nenache uno viene qui a dire le sue ragioni ?) sa che le dico ? che se non aderiscono è perchè qualche motivo ci sarà pure, magari uno di quelli per i quali ci vogliono 10 minuti per aderire invece che 5, come dice l’articolo. Stia bene, saluti.
    Roberto

  5. Roberto, mi dispiace contraddirla. Io di errori ne ho fatti tanti e tanti altri ne farò, ma nella fattispecie non ho nulla da rimproverarmi.
    Ciò che ho affermato nel precedente intervento è che il presidente della commissione trasparenza (il sottoscritto), non ha nessun potere per convincere chi non ha aderito al pri di farlo.
    Ciò non vuol dire che chi non ha provveduto abbia fatto la scelta giusta – io, come giusto che fosse, sono stato il primo ad aderire.
    La mia risposta era rivolta solo a chi ha ritenuto di criticare strumentalmente l’operato della commissione che presiedo, la quale è riuscita a realizzare uno strumento utile alla trasparenza amministrativa.

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