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Olgiata, salta l’inaugurazione della nuova Chiesa?

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chiesa.jpgSabato 20 settembre, alle 16, dovrebbe essere inaugurata la nuova chiesa dell’Olgiata, la Parrocchia dei S.S. Pietro e Paolo. Un evento atteso che potrebbe saltare. Stando a quanto Forza Italia del XV Municipio scrive su twitter, rivolgendosi al presidente del XV Municipio Daniele Torquati, “don Quirino sabato non consacrerà la chiesa a causa della strada non realizzata. Non permetterlo, lui l’ha voluta da sempre“.

La notizia, della quale chi l’ha gettata in rete non cita la fonte, avrebbe dell’incredibile per quanto Don Quirino, il battagliero parroco di Isola Farnese, non è nuovo a queste dichiarazioni, sempre che in queste ore sia stato lui a farle.

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Da sempre in prima fila, Don Quirino è da quasi trent’anni che si muove tra uffici tecnici e demaniali per dare una risposta definitiva alla necessità di avere una nuova chiesa. E la risposta è stata appunto il mega terreno antistante uno dei due ingressi del comprensorio Olgiata che fino a tre anni fa giaceva quasi abbandonato.

Per avere un’idea della piccola impresa basta dare un’occhiata alle cifre. Diecimila i fedeli che potranno raccogliersi in preghiera nel nuovo edificio, trentuno gli anni passati dalla proposta del primo progetto, 8.780 i metri quadri dell’attuale terreno, circa quattro i milioni spesi per la costruzione.
Il risultato è un colossale edificio di 500 mq realizzato su progetto dell’architetto Stefano Mavilio e composto da una struttura principale (chiesa), la canonica (con alloggio per parroco e due assistenti) e gli uffici parrocchiali (con tanto di necessario per il catechismo).

E sabato, con l’inaugurazione, dovrebbe anche insediarsi ufficialmente il nuovo Parroco, Don Pietro Rabitti, e prendere il via le attività pastorali.
Ma stando a quanto rivelato da chi ha parlato a nome di Forza Italia tutto potrebbe saltare. Perché?

Trentadue mesi fa, il 28 gennaio 2012, nel terreno situato di fronte all’ingresso sud dell’Olgiata diverse autorità s’incontrarono per posare la prima pietra della nuova chiesa. Un ponte e una nuova strada avrebbero consentito a tutti i credenti dell’Olgiata e La Cerquetta di raggiungerla. Fu lo stesso ex sindaco Alemanno a promettere il ponte che avrebbe collegato via Antonio Conti, cioè la zona della nuova chiesa e quindi tutta l’Olgiata, a Via Vincenzo Tieri.
Un’opera di cui si sentiva forte bisogno perché via Tieri è percorsa quotidianamente da tutti i residenti dell’Olgiata che per recarsi a scuola o a lavoro utilizzano la Ferrovia Fr3.

Sempre quel 28 gennaio 2012 l’ex sindaco Alemanno, proprio alla posa della prima pietra, promise uno stanziamento di 524mila euro per dare il via al progetto. “Ci impegniamo a realizzare il ponte che collegherà la piazza a Via Tieri, per risolvere così i problemi di viabilità che si presenteranno con la realizzazione della chiesa” annunciò fra il plauso dei presenti.

E la conferma arrivò due giorni dopo  in un comunicato dell’allora assessore ai lavori pubblici e dell’allora capogruppo PdL nel XX Municipio: “Roma Capitale stanzierà i fondi necessari per la realizzazione di un ponte e una strada di raccordo fra via Tieri e via Conti…. sono in fase di avvio le procedure di esproprio necessarie alla realizzazione dei lavori…”.

Ma di quei soldi non s’è vista ombra. E così, trentadue mesi dopo quel 28 gennaio, la chiesa è finita ma della strada e del ponte non c’è traccia.

Lo scorso aprile Don Quirino così tuonò: “Quella che doveva essere la grande comunità della zona Olgiata – La Cerquetta rischia di diventare zoppa. Se non si provvederà alla costruzione del ponte la chiesa dell’Olgiata non verrà mai consacrata!”
Manterrà la parola? Stando ai 140 caratteri forzisti lanciati oggi su twitter sembrerebbe – il condizionale è d’obbligo –  proprio di sì….

Fabrizio Azzali 

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11 COMMENTI

  1. Confermo: Don Quirino, come forma di protesta verso l’amministrazione di sinistra che non ha ancora realizzato la strada di collegamento, diserterà la consacrazione. A parer mio non fa bene, ma stra bene. Questa chiesa è costata non pochi soldi e donarla al quartiere senza la sua strada non fa che lasciare tutti con l’amaro in bocca, religiosi e non.

    Con la ‘scusa’ della realizzazione della struttura si sarebbe potuto dotare la zona di una rilevante e poco costosa nuova infrastruttura che avrebbe allevato il traffico. Né la sinistra oggi, né tanto meno fino in fondo il centro destra ieri, è riuscito a capirlo.

    Chiedo al presidente Torquati di impegnarsi per far rimandare la consacrazione, orfana di Don Quirino, fino a data da destinarsi (ovvero fino a quando non si avranno rassicurazioni sulla effettiva volontà di costruire la nuova strada).

  2. @ Vincenzo LELI

    Poiché conosce bene – a quanto sembra – don Quirino, cerchi di ricordargli che i c.d. sacramentali non sono “armi di ricatto” e che non è certo per “protestare contro le Amministrazioni” che lui è sacerdote (con la conseguente possibilità di impartire benedizioni e fare consacrazioni).
    La decisione di questo sacerdote – che forse vorrebbe emulare don Camillo, ma…questi non sono i tempi di Guareschi – non mi sembra proprio che renda onore al suo ministero…

  3. Come al solito in Italia si costruiscono case ed in questo caso chiese senza prima occuparsi delle infrastrutture.
    Ma non sarebbe più intelligente costruire prima le infrastrutture?

  4. @ Stefano g: sinistra e destra, con una delibera del 2013, hanno stabilito che prima si costruisce e POI si fanno le infrastrutture……..il bello è che quando una “porcata” la si fa insieme diventa una decisione “bipartisan”!

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