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Microcar nel mirino della Procura di Roma dopo le due tragedie a Roma Nord

Galvanica Bruni

Dopo che a Roma Nord due ragazzi di 17 e 15 anni hanno drammaticamente perso la vita a bordo delle loro minicar, Jacopo Fanfani sull’Olimpica (leggi qui) e Federica Lupi all’Olgiata (leggi qui), in due tragici incidenti mortali avvenuti la scorsa primavera, un’inchiesta è stata aperta dalla Procura di Roma sui sistemi di sicurezza e le procedura di omologazione di queste micro vetture.

I consulenti ai quali la Procura aveva affidato le perizie su queste due drammatiche morti, avvenute a distanza di 24 ore l’una dall’altra, sono giunti alla conclusione che i sistemi di sicurezza delle minicar sarebbero insufficienti ed anche i materiali parrebbero essere troppo fragili e leggeri. Lo spunto è stato l’incidente in cui ha perso la vita Federica la cui vetturetta è sbandata a causa dell’asfalto scivoloso dovuto alla pioggia. Di qui la decisione di avviare un’indagine a più ampio respiro. Tra gli aspetti che gli inquirenti intendono verificare, le modalità con cui si giunge all’omologazione delle piccole quattro ruote e se queste vengono rispettate dalle case produttrici.

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Le statistiche, in ogni modo, parlano chiaro, un problema sicurezza esiste. A Roma, ad esempio,  nel 2008 le minicar sono state coinvolte in 133 incidenti, quasi uno ogni 3 giorni. Il numero più alto a livello nazionale, sia in termini assoluti, che in rapporto al numero di veicoli circolanti.
Sempre a Roma, su 100 minicar sono 14,7 quelle che si scontrano o escono fuori strada, più del doppio rispetto alla media nazionale, lo dichiara l’Ania.
Sono tristi consuntivi che riportano alla ribalta un tema controverso più volte dibattuto: queste vetture sono veramente sicure? Secondo alcuni i “quadricicli leggeri” (questa la vera dizione delle microcar) sono poco sicuri perché veloci e troppo leggeri; per i costruttori invece si tratta di argomentazioni non solo fasulle ma messe in giro ad arte dalle case produttrici di automobili che temono la concorrenza perchè in effetti le microcar rappresentano una valida soluzione al traffico congestionato delle grandi metropoli.
Qual è la verità? Sarà l’inchiesta della Procura di Roma a dare una risposta.
Inchiesta della quale il Codacons reclama la paternità avendo presentato un esposto – così dichiara il suo presidente Carlo Rienzi – in occasione del decesso della giovane Federica Lupi. “In quell’occasione – spiega Carlo Rienzi – chiedemmo alla Procura di indagare sui sistemi di sicurezza delle minicar, e sui criteri di omologazione di tali autovetture, che quando raggiungono velocità eccessive possono risultare delle vere e proprie armi fuori controllo. Proprio su tale fronte – prosegue Rienzi – la Procura deve allargare il campo d’azione, disponendo il sequestro di quelle officine che, dietro pagamento, alterano i motori delle minicar, eliminando i diaframmi e consentendo a tali macchine di raggiungere velocità elevate ed estremamente pericolose, se rapportate agli strumenti di sicurezza di dotazione”. (red.)

 

 

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