Ancora una giornata da incubo per i pendolari della Ferrovia Roma Nord, la tanto amata ma odiata Roma-Civita Castellana-Viterbo che sulla tratta urbana rappresenta un mezzo pubblico utile nell’unire la periferia di Roma Nord col centro della città.
Sulla tratta è mancata l’energia e tutti i treni si sono fermati dalle 6 alle 7.30. Corse soppresse, studenti e lavoratori in attesa sulle banchine delle stazioni, navette messe a disposizione non proprio tempestivamente da Cotral. E, a quanto si apprende, in numero non sufficiente.
In tanti hanno dato l’assalto alla linea bus 200, e come da far west è stata la scena all’arrivo dei primi treni dopo le 7.30.
Al capolinea, la stazione di Flaminio si è trasformata in una bolgia e i marciapiedi della fermata Atac sulla piazza non bastavano a contenere tutti i passeggeri arrivati da Roma Nord.
La notizia è circolata anche nei comuni fuori Roma attraversati dalla Roma Nord e ha spinto diverse persone a mettersi in strada in auto, contribuendo a intasare ulteriormente la Flaminia, dove la coda in direzione Roma alle 8,30 iniziava all’altezza dello svincolo per Prima Porta.
A quest’ennesimo disagio si sommano i disagi quotidiani. Alla stazione di La Celsa, per esempio, nonostante le segnalazioni degli utenti dei giorni scorsi questa mattina i tornelli si aprivano solo con le tessere, non con gli ordinari biglietti cartacei.
“Tutto questo – dichiara il Comitato Pendolari della Roma Nord – non è altro che il disastro preparato in anni di negligenza da un’intera classe politica regionale, comunale e municipale capace solo di fare bla bla mai confermati dai fatti e che oggi ha il coraggio di discutere se aumentare le tariffe e si prepara a chiudere la tratta extraurbana della nostra ferrovia per due anni in modo improvvisato, senza alcuna contromisura per gestire gli effetti e con il Giubileo alle porte in cui si prevedono milioni di turisti in arrivo nella capitale”.
“Per noi pendolari è soprattutto l’ennesima conferma che solo mostrando che siamo stufi e che siamo pronti a muoverci tutti insieme e a mostrare la nostra forza e indignazione possiamo mettere fine a questo scandalo. Siamo lavoratori e studenti – conclude il Comitato – non animali disposti a viaggiare su carri bestiame”.
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Tutto assolutamente vero, ma non biasimiamo il fatto che partiranno i lavori ammodernamento della linea ferroviaria, attesi e auspicati da decenni, in quanto ciò contrasta con l’obiettivo e le istanze sacrosante portate avanti proprio dal Comitato e da tutti coloro che utilizzano il treno. Che poi si debba predisporre un piano per la mobilità alternativa per tutta la durata dei lavori è indubbio, ma spero che questo sia oggetto di studio e valutazioni da parte degli organi ed enti “competenti”.
Una piccola precisazione : ma lei è a conoscenza che i lavori in oggetto riguardano solo la tratta dopo Morlupo verso Catalano mentre nulla si sa del raddoppio della tratta Montebello – Sacrofano – Riano. È facile comprendere quindi che raddoppiare la tratta dopo Morlupo non serve assolutamente a niente se non si procede prima ai lavori da Montebello a Riano . Non si contestano pertanto i lavori in quanto lavori ma la tempistica di effettuazione degli stessi.