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    Carta identità elettronica, flop prenotazioni per il 3 febbraio

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    Galvanica Bruni

    Sui social questa mattina tanti i post di cittadini infuriati perché non riuscivano a prenotarsi per gli open day degli uffici anagrafici dei Municipi II, III, V, VII, XI, XIV e XV nella giornata di sabato 3 febbraio, e degli ex Punti Informativi Turistici del centro che, insieme al nuovo punto di rilascio di Via Petroselli 52, saranno attivi anche domenica 4.

    Per poterla richiedere domani, oggi, venerdì 2 febbraio, era obbligatorio – come sempre – prendere un appuntamento dalle 9 sul sito Agenda CIE del Ministero dell’Interno. Ma dalle 9 e un minuto ecco i problemi. A segnalarcelo sono diversi lettori: il sito è lento, ogni tanto cade il collegamento. Intorno alle 10, tra nuove cadute e messaggi di errore, ecco l’avviso “sito in manutenzione”.

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    Alle 10.45 proviamo anche noi. Ci colleghiamo, diamo le nostre credenziali, indichiamo che vogliamo rinnovare la nostra carta d’identità chiedendo di farlo a Roma, comune di residenza. In un amen scopriamo che gli unici due appuntamenti possibili sono lunedì 11 novembre 2024 nell’ufficio anagrafico del XIII Municipio in via Aurelia 470 e, sentite bene, martedì 7 gennaio 2025 nella sede del XIV Municipio, in piazza Santa Maria della Pietà.

    Stop. Non ci sono altri appuntamenti. Su 44 uffici municipali presenti nel sito (alcuni dei quali chiusi da anni, come quello di via Riano a Ponte Milvio) solo in due ci si poteva prenotare, comunque fra un anno o giù di lì (clicca qui per gli screenshot).

    Dopo un paio d’ore ci riproviamo ma un avviso ci stoppa subito
    A far luce sulla vicenda giunge una nota del Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, che spiega l’accaduto. Si è trattato di un malfunzionamento del sito del Ministero dell’Interno a causa del quale “per alcune ore le prenotazioni per gli open day di domani sono state bloccate impedendo ai cittadini di poter usufruire del servizio. Alle ore 11 il sistema del Ministero dell’Interno ha ripreso a funzionare nonostante ci siano ancora dei rallentamenti” .

    Gli Open day degli Uffici Anagrafici hanno permesso in questi ultimi due anni di recuperare parte del tempo perso precedentemente per un servizio necessario e indispensabile alla cittadinanza, dimezzando i tempi di attesa. Un lavoro – sostiene Torquati guardando al territorio del XV – per cui c’è ancora tanto da fare ma che Roma Capitale e l’amministrazione municipale hanno portato avanti scrupolosamente garantendo a questo territorio oltre trentacinque aperture straordinarie in due anni, per un totale di circa tremila documenti emessi solo nei fine settimana“.

    Ma non basta, occorre un salto di qualità, occorre un’applicazione informatica adeguata, dice Torquati affermando che “visti i ritardi accumulati negli anni precedenti che l’attuale amministrazione capitolina ha dovuto affrontare e recuperare, e i numeri ingenti della città di Roma e dei suoi territori a cui il servizio deve sopperire, è evidente che sia ormai necessario un sistema specifico del Ministero dell’Interno in grado di rispondere a queste necessità, anche e soprattutto attraverso sistemi informatici idonei in grado di garantire un servizio specifico per la Capitala d’Italia.”

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    3 COMMENTI

    1. È incredibile che non si riesca a rinnovare la CdI in tempi umani e che questi eventi straordinari siano diventati ordinari. Io come cittadino che paga le tasse mi aspetto che l’amministrazione pubblica mostri rispetto. Quando i servizi al cittadino non cambiano al cambiare di una amministrazione inutile lamentarsi quando si sente dire “sono tutti uguali”.

    2. Vergogna, vergogna, vergogna.
      E questa sarebbe la digitalizzazione che avrebbe dovuto far risparmiare tempo e portare l’Italia verso un futuro digitale e snello.
      Scommetto che I vari dirigenti capitilini responsabili di questo caos sono ancora al loro posto a godersi uno stipendio rubato e pagato da noi.
      Vergogna, vergogna, vergogna.

    3. Sarei curioso di sapere quanti poi non ci vanno.
      Esperienza personale per passaporto per figli (la procedura è praticamente identica alla CIE, centralizzata, online e i posti sono super contingentati). Prenotazione con quasi 10 mesi di anticipo (!) presso un commissariato lontanissimo (1 ora di bus ad andare e 1 a tornare, più il secondo round per andarlo a ritirare quando era pronto). Di 4 slot prenotati da 15′ l’uno eravamo gli unici a essersi presentati.
      Magari è solo un aneddoto e vale quello che vale, ma devo dire che mi ha fatto parecchia impressione. Se questo è l’andazzo normale ci credo che non ci sono posti liberi.

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