Home CRONACA Leonardo Lamma, respinta dal GIP la seconda richiesta di archiviazione

Leonardo Lamma, respinta dal GIP la seconda richiesta di archiviazione

Per il GIP deve essere indagato, con l’accusa di cooperazione in omicidio stradale, anche il personale della Polizia Locale e del Municipio XV

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Uno, due e tre. Respinte le prime due richieste di archiviazione, il giudice per le indagini preliminari  che si occupa dell’incidente che ha causato la  morte di Leonardo Lamma è tornato a farsi sentire.

Il 9 gennaio si è tenuta l’udienza camerale nel corso della quale ha sentito le parti – i due funzionari di Acea sotto inchiesta e i legali della famiglia Lamma – quindi ha emesso la sua decisione: no all’archiviazione, come richiesto dai genitori di Leonardo, e ancora indagini, sotto inchiesta devono finire anche chi della Polizia Locale di Roma e chi del Municipio XV ha omesso di segnalare il pericolo del rattoppo eseguito su Corso di Francia.

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Non solo il transennamento ma anche la segnalazione del rischio con relativi limiti di velocità da adottare in quel tratto massacrato dall’intervento riparatore della voragine che si era aperta il 27 marzo del 2022.

Una doppia responsabilità che delinea una possibile cooperazione in omicidio stradale da parte di chi doveva provvedere al transennamento e alla segnalazione. Due interventi che avrebbero scongiurato l’incidente in cui Leonardo Lamma ha perso la vita.

La ricostruzione del GIP Claudio Carini, rappresenta un momento decisivo nell’inchiesta che poteva arenarsi dopo le due richieste di archiviazione da parte della Procura. Procura che adesso dovrà attivarsi per individuare i nomi e i cognomi delle persone che hanno tralasciato di adottare le misure di sicurezza che potevano salvare la vita di Leonardo facendogli evitare quell’evidente gradino segnalato anche sui social, che resta così fino al 7 aprile del 2022, il giorno fatale per il 19enne in sella alla sua moto.

Leonardo, come da testimonianze e da documenti video, sobbalzerà nei pressi del rattoppo perdendo il controllo del mezzo. Il ragazzo si andrà a schiantare contro lo spartitraffico. La morte è immediata.  Una morte che secondo il GIP poteva essere evitata se quella riparazione mal eseguita fosse stata segnalata e delimitata da uno delle migliaia di “pollai” distribuiti in tutta la città.

La morte di Leonardo accelererà la riparazione definitiva di quel tratto di strada: la notte dello stesso giorno, una manciata di ore dopo l’incidente vengono cancellate tutte le tracce del rattoppo. Ma c’e’ un giudice che a Roma respinge le richieste di archiviazione ed obbliga la Procura ad indagare e ad allargare il perimetro dell’inchiesta coinvolgendo anche agenti della Polizia Locale e  personale del Municipio.

Rossana Livolsi

Leonardo Lamma, genitori all’ostinata ricerca della verità

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