Cosa è significativo per conoscere un quartiere? A che cosa dare maggiore attenzione? Per chi ci abita bastano i cinque sensi per capire aspetti positivi e negativi che ogni giorno ti portano ad amare o a odiare gli aspetti caratterizzanti la convivenza.
Un’analisi più oggettiva e approfondita obbliga però a partire da dati statistici e da criteri di valutazione più scientifici. È la convinzione di Vincenzo Pira, antropologo, di cui pubblichiamo questa panoramica di Labaro, quartiere sulla Flaminia, di cui è residente.
Conoscere Labaro
Labaro è una zona di Roma nord che fino alla metà del secolo scorso era definita agro. Con l’aumento della popolazione e la diversificazione dei sistemi produttivi locali (dall’agricoltura all’artigianato e piccola industria) è stata denominata borgata (più case pochi servizi).
Oggi con l’aumento della popolazione e dei servizi Labaro ha raggiunto il riconoscimento e il grado di quartiere e di zona urbanistica riconosciuta amministrativamente.
Dati statistici
Popolazione
In una superficie di 1.167 ettari vivono oltre 22 mila abitanti (22.362 a gennaio 2022). Gli stranieri residenti nel quartiere sono 4.341 pari al 19,41% della popolazione locale. L’età media dei residenti è di 44,6 anni (la media cittadina è 46,4).
Celibi e nubili: 45,7% dei residenti. Coniugati: 43,6%. Vedovi: 6,7%. Divorziati: 3,9%. Uniti civilmente: 5 ogni 10mila residenti.
Famiglie con 1 componente (single): 30,9% famiglie – Famiglie con 2 componenti: 26,6% famiglie – Famiglie con 3 componenti: 21,7% famiglie – Famiglie con 4 o più componenti: 20,8% famiglie.
Labaro è una delle zone del Municipio Roma XV più densamente popolate. Una popolazione relativamente più giovane della media cittadina; alta la percentuale della popolazione straniera (soprattutto rumeni, filippini e latino americani). Tale presenza di nuclei familiari ha un grado di inclusione abbastanza alto nella comunità locale e non crea conflitti significativi socialmente.
Istruzione
Licenza elementare o nessun titolo: 25,3% popolazione over 6 – Licenza elementare: 25,3% popolazione over 6 – Licenza media: 28,1% popolazione over 6 – Laurea: 12,2% popolazione over 6 – Anni medi di istruzione: 10,2 anni.
A Labaro vi è un numero adeguato di Istituti di scuola primaria e secondaria di I grado (ex elementari e medie). Ancora insufficiente l’accesso ad asili nido e scuole materne pubbliche, supplito in parte da istituti privati convenzionati. Vi sono due istituti superiori (Pascal e Calamandrei) che in passato venivano definiti tecnici, professionalizzanti, ritenuti un’opzione adeguata per chi non poteva o non voleva accedere all’università.
L’assenza di licei nel senso stretto del termine e di facoltà universitarie obbliga al pendolarismo tanti studenti con conseguenti problemi di accessibilità dovuta al non funzionamento adeguato del trasporto pubblico locale e al flusso di auto private nelle poche vie di uscita dal quartiere. La mobilità è uno dei problemi principali irrisolti.
Differenze di genere
Laureate donne: 14,3% popolazione over 20 – Laureati uomini: 14,2% popolazione over 20 – Differenza di genere nella laurea: 0,2 (% donne – % uomini) – Tasso di occupazione femminile: 54,2% popolazione 15-65 – Tasso di occupazione maschile: 69,1% popolazione 15-65 – Differenza di genere nel tasso di occupazione: -15 (% donne – % uomini).
Il tasso di occupazione femminile è del 15 % inferiore a quello maschile e propone seriamente un problema globale di discriminazione di genere, che anche a Labaro è evidente.
Lavoro
Tasso di attività: 68,9% popolazione 15-65 – Tasso di occupazione: 61,4% popolazione 15-65 – Tasso di disoccupazione: 10,9% forza lavoro – Non forze di lavoro: 46,2% popolazione over 15 – Studenti: 8,1% popolazione over 15 – Casalinghe: 11,6% popolazione over 15 – Pensionati: 19,5% popolazione over 15 – Giovani NEET: 10,5% popolazione 15-29.
Il tasso di disoccupazione è più alto della media cittadina (che è del 8,1 %). La percentuale di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano né lavorano (NEET) è alto, ma inferiore alla media cittadina che è del 19,3 %.
La tipologia di lavoro predominante a Labaro e dintorni è quella del terziario. Insignificante nella componente del Prodotto Lordo Locale che afferisce all’agricoltura e alla produzione artigianale (con l’eccezione del settore edilizio che vede i cittadini rumeni come nuovi protagonisti).
A Labaro chi lavora è occupato nei servizi pubblici (scuole, ospedali, ambulatori, enti amministrativi e dei servizi comunali e regionali), negli esercizi commerciali (negozi, bar, panifici) e nei servizi di cura (collaboratrici familiari, badanti, ecc.).
La maggior parte delle persone lavora fuori dal quartiere e anche per loro si pone il problema del pendolarismo e della difficoltà di accesso in tempi adeguati ai propri luoghi di lavoro.
Abitazioni ed edilizia
Superficie media unità abitativa: 86,5 mq – Superficie media unità abitativa per abitante: 35,4 mq – Superficie media unità abitativa per famiglia: 84,7 mq – Abitazioni occupate da residenti: 91,2% delle abitazioni – Occupanti per abitazione: 2,4 – Famiglie in case di proprietà: 64,3% delle famiglie – Famiglie in affitto: 24,5% delle famiglie –
Età media degli edifici: 42,2 anni – Indice di disagio edilizio: 0,6 (media Roma = 0) – Valore medio immobiliare ISTAT: 2.197 € / mq – Case popolari: 10% delle abitazioni – Suolo consumato: 31,2% della superficie – Prezzi medi di vendita delle abitazioni (2018): 1.475 € / mq – Variazione prezzi di vendita delle abitazioni (2008 – 2018): -28%
Gli immobili sono stati edificati con i criteri dell’edilizia popolare e residenziale ed hanno costi decisamente inferiori rispetto a quelli di quartieri più centrali di Roma, sia per chi acquista, sia per chi preferisce stare in affitto.
Chi ha scelto di abitare a Labaro lo ha fatto oltre che per i prezzi degli immobili anche perché è un quartiere con tanto verde, ampi parchi cittadini e con una potenzialità legata al funzionamento della ferrovia Flaminio – Montebello che se superasse le carenze organizzative esistenti sarebbe una soluzione per i problemi di accessibilità e di miglioramento della qualità della vita per l’intero quartiere.
A causa di questi problemi irrisolti e ad ampie zone di degrado urbano dovute alla mancanza di manutenzione ordinaria dei servizi e delle infrastrutture i prezzi di vendita degli immobili sono calati negli ultimi dieci anni di circa il 30 %.
Significativo il dato negativo dell’Indice di Disagio Edilizio che valuta lo stato di degrado degli edifici, calcolando la percentuale di edifici a uso abitativo in pessime o mediocre stato di conservazione rispetto al totale della città: i bonus 110 e facciate sono stati di poco impatto nel miglioramento urbanistico del quartiere.
Servizi e cultura
Totale servizi pubblici e privati: 18,6 per 1.000 residenti – Piazze per ogni 1.000 ettari: 7,7 – Accessibilità asili nido: 74,6% della popolazione under 5 – Accessibilità centri anziani: 92,3% della popolazione over 65
Indice di disagio sociale: 2,5 (media Roma = 0)
Oltre al grave problema dell’accessibilità Labaro nel suo insieme ha un preoccupante indice di disagio sociale. Tale indicatore fornisce una misura della possibile criticità socio-occupazionale di una determinata area, risultando adatto ad evidenziare i diversi gradi di “potenziale esposizione” a situazioni di disagio sociale ed emarginazione.
È la media ponderata degli scostamenti dei valori di specifici indicatori calcolati sull’area interessata rispetto ai corrispondenti valori medi comunali. Si considerano il tasso di disoccupazione – il tasso di occupazione – il tasso di concentrazione giovanile – il tasso di scolarizzazione. La media cittadina è zero, a Labaro è 2,5; non la peggiore tra i quartieri periferici di Roma ma comunque nella parte alta di disagio sociale.
Mancanza di luoghi di aggregazione. Non vi è una piazza che possa essere vissuta come tale; poca partecipazione alle attività di scuola aperta che meriterebbero più attenzione e coinvolgimento per creare le condizioni di una comunità educante. Riqualificazione urbanistica dell’area centrale di Labaro tra via Brembio e via Valbondione, con attenzione all’area della fontana, della Biblioteca, del parco di Labaro, del mercato di Largo Nimis e delle aree attigue alle scuole.
E qui, per concludere…
vale la pena ribadire che la carenza di manutenzione ordinaria del decoro urbano, il problema della povertà educativa e dei servizi culturali sono le questioni prioritarie che devono richiamare l’attenzione degli amministratori e della cittadinanza attiva organizzata per trovare efficacia nelle azioni e progetti che si propongono e recuperare la necessità di programmazione a medio periodo in un ‘ottica di cooperazione e corresponsabilità.
di Vincenzo Pira
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Molto, molto interessante. Analisi dettagliata e ben sviluppata. E’ incredibile che non ci siano licei ma solo due istituti tecnici.
Per la precisione va segnalato che l’istituto Pascal offre anche gli indirizzi Liceo Scientifico e Liceo Scientifico Tecnologico e che da 4 anni ha istituito anche il percorso del Liceo di Scienze Umane.