Home ATTUALITÀ L’insostenibile leggerezza del pargolo…

    L’insostenibile leggerezza del pargolo…

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    Nelle redazioni di tv e giornali c’è una arcinota tiritera, quella del non dover pubblicare foto né mostrare riflessi filmati di minori.

    Vanno salvaguardati, lo sottolinea la Carta di Treviso, documento spartiacque fra un passato fatto di incomprensioni sul tema e un presente di certezze.

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    Con ovvie modifiche sul tema. Un minore ricercato – basti pensare alla bambina di Firenze, Kata, o alla tredicenne di Tarquinia ritrovata dopo cinque giorni di fuga dalla famiglia – necessita la pubblicazione della foto. Perché chiunque possa riconoscerla e magari segnalare alle forze dell’ordine la presenza di quel minore. O l’istantanea di un ragazzino che vince una gara… vuoi togliergli la soddisfazione di poter vedere la sua bella foto, sorridente, con la coppa in mano?

    Ovvio, basta – o meglio, basterebbe – un po’ di lungimiranza per capire, in una redazione, cosa sia pubblicabile o meno.

    E più che affidarsi alla legge di un documento importante e necessario come la Carta di Treviso, si potrebbe immaginare che la pubblicazione della foto di un minore, se lecito farlo o meno, dovrebbe stare nelle corde di chi ha anima e cervello.

    Tutto chiaro? Beh… si, verrebbe da dire. Ma quando poi lo sguardo cade sull’istantanea di un minore immortalato su una busta di tabacco, all’osservatore di circostanza cadono le braccia.

    E seppur “testimonial” del “compra ‘sto tabacco, ma ricorda che fa venire i tumori” rivolto all’incallito fumatore, viene da chiedersi come sia possibile la presenza di quella foto. Pardon, di quel pargolo su una busta di tabacco…

    Massimiliano Morelli

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