Home CRONACA Olimpica, presto una barriera centrale da Tor di Quinto alla Salaria

Olimpica, presto una barriera centrale da Tor di Quinto alla Salaria

Olimpica, tratto Salaria- Tor di Quinto
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«La situazione di quel tratto dell’Olimpica è sotto osservazione da un po’. Ce ne stiamo occupando, sono stati fatti diversi studi, mettere una barriera di sicurezza non è semplice come si può pensare. Ma entro fine anno verrà installata».

Ad annunciare questo provvedimento sul tratto dell’Olimpica compreso fra Tor di Quinto e la Moschea è Ornella Segnalini, assessora capitolina ai Lavori Pubblici. E lo fa in un’intervista pubblicata oggi sull’edizione romana del Corriere della Sera, domande e risposte dedicate alla pericolosità di quel tratto di strada dove le carreggiate sono divise solo da un basso marciapiede senza altre protezioni.

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Un tratto dove negli ultimi vent’anni sono morte ventitré persone, lo stesso tratto dove un anno fa, l’11 luglio del 2022, Giorgia e Beatrice, 20 e 22 anni, a bordo di una piccola Citroen, dopo aver scavalcato il basso marciapiede privo di guard-rail di sicurezza sono finite sulla corsia opposta scontrandosi frontalmente con un’Alfa Romeo Stelvio. Morirono sul colpo.

E in attesa della barriera forse un tutor. Lo annuncia Segnalini dichiarando: «Come misura provvisoria che verrà attuata entro agosto, in quel tratto abbiamo chiesto la riduzione del limite di velocità, da 70 a 50 km orari, l’installazione di una segnaletica stradale che evidenzi la pericolosità, e anche di un tutor che è il vero dissuasore per chi corre. L’autovelox è legato solo a un momento, il tutor costringere a un andamento adeguato».

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11 COMMENTI

  1. ma quali 50 con la gente che ha il terorre di prendere le multe è tutto molto piu pericoloso. la gente inchioda e chiedere di andare a meno di 50 sulla tangenziale è vergognoso

  2. Ogni volta che qualcuno, in questo paese, tenta di imporre delle “regole” c’è sempre una levata di scudi (sto parlando di regole non di progetti); nel paese di tutti i DIRITTI e di nessun DOVERE le regole non piacciono a nessuno
    A meno che non si tratti degli “affaracci nostri”: allora si strilla, si strepita, si invoca la legge e il suo rispetto.
    In passato, lontano ma anche recente, siamo stati un grande popolo….ora siamo solo l’ombra di quel popolo.

  3. La gente non ha ancora capito che in città correre non serve a niente. Sui brevi percorsi il risparmio di tempo è solo di pochi minuti. Ma anche sulle lunghe tratte: so per una mia remota esperienza personale che su un percorso di oltre 900 chilometri fra camminare sul filo dei 180 – 200 (quando si poteva!) e mantenersi intorno ai 120 alla fine si risparmiavano 30 minuti. Ne valeva la pena di correre?

      • Non è che si potesse tenere sempre i 180…e poi qualche sosta ci voleva. So per certo che partendo alle 7 in un caso arrivavo alle 16,nell’altro intorno alle 17 (le soste erano uguali come durata in un caso e nell’altro, anzi correndo di più necessitava un’altra sosta benzina!…) Comunque…cui prodest? Provi a fare il conteggio di quanto si risparmierebbe in città su un percorso di 10 Km. a 75 (?) a 50 Hm/ora…ne varrebbe ancora la pena?

    • Non è un discorso di correre a 180 km/h, ha mai provato ad andare a 50 in quel tratto di Olimpica? è impossibile, 70 km/h è la velocità massima giustificata. Parliamoci chiaro: tutto il resto è per fare cassa…

  4. Caro Enrico non è cosi: più è alta la velocità più si abbassa la velocità media e questo è dovuto ai continui rallentamenti che chi viaggia veloce è costretto a fare. Cosa che interessa di meno chi mantiene una andatura costante e meno veloce.
    Ha ragione pertanto il Sig. Venza.

  5. Basta guardare i recenti fatti di cronaca per rendersi conto come la velocità sia la principale causa di tanti incidenti stradali e soprattutto provochi danni gravissimi, anche mortali, alle persone. Tutto il resto e assolutamente secondario. Per guadagnare pochi, pochissimi minuti (sono state fatte prove in merito) si mette a repentaglio la propria e l’altrui vita. Mi ripeto: cui prodest?

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