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Regionali, Demos a Vigna Clara con Claudio Galli e Paolo Ciani

Al centro dell’incontro il dibattito sulla recente riapertura della stazione ma anche la fondamentale gestione dei 40 milioni di euro che il Pnrr ha assegnato alla Asl Rm 1 e il tema dei rifiuti unito a nuove idee sulla gestione del verde pubblico

Claudio Galli Demos
Galvanica Bruni

“Dimostriamo che il quadrante nord di Roma è capace di prendere parte con maggiore consapevolezza alla vita e agli stimoli di cui è ricca anche la nostra comunità. Dall’integrazione socio-sanitaria sempre più forte e consapevole, grazie al coinvolgimento del terzo settore e anche di realtà capaci di unire cura e cultura, come il Teatro Patologico, fino ai trasporti, un settore sul quale la Regione Lazio può e deve fare molto, anzitutto ascoltando i cittadini che stanno cooperando per una migliore razionalizzazione delle corse nella stazione ferroviaria appena riaperta, dopo oltre 30 anni.
Le possibilità, molte delle quali offerte dal Pnrr ci sono tutte. Starà a noi, rapportandoci con la nuova Amministrazione regionale, sfruttarle nel migliore dei modi.
Con DemoS, in particolare, continueremo e puntiamo di rafforzare l’impegno dal basso che è parte costituiva del nostro gruppo che deve crescere anche grazie all’impegno di vecchi e nuovi amici che vivono nel quadrante nord di Roma”.

E’ determinato il dottor Claudio Galli, medico di base candidato alle prossime elezioni regionali del 12 e 13 febbraio con Demos.

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Galli è intervenuto all’incontro con i cittadini del Comitato di Quartiere della Stazione di Vigna Clara alla presenza del segretario nazionale di Demos, il deputato Paolo Ciani, segretario della commissione Affari sociali della Camera. Al termine del quale ha rilasciato delle dichiarazioni.

Alessio D’Amato è stato un ottimo assessore alla Sanità – spiega Galli – e ha portato il Lazio ad essere la regione più efficiente nell’organizzazione e nella gestione della complessa campagna di vaccinazione di massa durante gli anni più duri della pandemia da Covid-19. Un traguardo al quale siamo arrivati uscendo vincitori da una durissima stagione di rientro nelle spese, costato la razionalizzazione delle strutture e soprattutto il commissariamento. Ora con il Pnrr è il momento dii rilanciare anche se non soprattutto sotto questo profilo”.

63 anni, medico di base dall’esperienza trentennale con 1800 pazienti nella capitale, sposato con Chicca Prisco, padre di due figli: Francesca di 20 anni, studentessa di medicina, e Edoardo di 13, Claudio Galli si è dedicato completamente per tutta la sua carriera alla medicina, lavorando sempre sul territorio dapprima al centro ipertensione arteriosa del CTO, poi alla ASL Rm C e infine nel suo studio medico, sito in zona Basilica di San Paolo.

Come pensa sia giusto muoversi in ambito sanitario?

“Anzitutto tenendo a mente tutti, domenica 12 e lunedì 13 febbraio prossimi, quando saremo chiamati a esprimere un consenso, che Regione vuol dire in larghissima parte sanità che, non a caso, è la voce principale del bilancio regionale.

In tal senso oggi i tempi e le scadenze stringenti e già fissate al 2026, richiedono scienza, coscienza ma anche una certa tempestività nella migliore gestione dei 40 milioni di euro del Pnrr destinati alla Asl Rm 1 al centro di progetti ambiziosi come l’apertura delle case di comunità, l’arrivo di una figura parzialmente nuova come l’infermiere di prossimità e una più capillare diffusione dei medici di base. Tutte soluzioni, come è facile notare, che hanno una fortissima connessione con la territorialità.

La nostra Asl, d’altra parte, è una grande azienda sanitaria che abbraccia tutti i municipi del centro storico della capitale e arriva fin dalle nostre parti nel quadrante nord della città. Oggi la sfida più grande è proprio quella che vede il sistema sanitario nazionale integrarsi sempre di più e sempre meglio, nei distretti socio-sanitari, con gli enti locali e le realtà in forte ascesa del Terzo Settore. Attori, anche loro, sempre più  consapevoli, preparati e attenti cogliere le numerose sfide in un ambito che sta vivendo una autentica primavera.

Realtà  e attività verso le quali la Regione Lazio ha non soltanto il dovere di vigilare ma l’opportunità di collaborare per offrire sempre spazi e modi, ad esempio attraverso i bandi, entro i quali muoversi in maniera progettuale”.

Altri settori centrali, particolarmente per i quartieri di Roma Nord, sono quelli legati a tutela ambientale, gestione dei rifiuti. Come crede si debba intervenire in tal senso?

“Penso che nessuno più di noi che viviamo nella parte nord di Roma è a conoscenza di cosa abbia rappresentato la compresenza di una vera tragedia della storia come la discarica di Malagrotta.

Oggi, grazie all’avanzamento tecnologico, abbiamo preso coscienza del fatto che questa tragedia può aver trovato soluzioni maggiormente eco-compatibili e più moderne come i termo-valorizzatori. Al di là della retorica fin troppo facile, chi amministrerà sa che si tratta di una strada pressoché obbligata, anche in presenza (che a Roma ancora è una chimera) di una alta percentuale di raccolta differenziata. In questo senso la Regione dovrà svolgere il ruolo di arbitro che sia capace di rispettare tutti i territori, spiegando di ciascun problema potenzialità e criticità.

La buona amministrazione è esattamente questo. Saper spiegare, che è il contrario esatto della demagogia con la quale, forse, si prendono i voti ma poi non si riesce a governare. Il nostro candidato presidente D’Amato viene da una stagione di governo anche lunga e sa, perché lo ha dimostrato, come affrontare criticità anche grandi.

L’ambiente, le aree verdi sono una risorsa. I rifiuti sono parte di un ciclo e se, come purtroppo è accaduto anche di recente a Vigna Clara, le aree verdi diventano sede discariche a cielo aperto, è evidente che qualcosa si è inceppato e occorre trovare soluzioni urgenti. Un compito che è delle istituzioni, della politica e in una parte non secondaria della stessa cittadinanza”. 

E in che modo?

“Ma guardi. Penso che il dialogo tra istituzioni, in questo caso Regione e Comune e, e poi entrambe in un confronto che veda la cittadinanza davvero attiva e protagonista possa rappresentare già una importante chiave di volta.

La Regione, da parte sua, non è il comune, quindi, ha poteri differenti però chiaramente, anche in relazione alla gestione delle aree verdi, attraverso interventi legislativi mirati può imprimere una nuova linea che poi il Comune e i municipi dovranno attuare direttamente favorendo una differente sensibilità e una differente gestione dei parchi comunali e del verde pubblico in genere”. 

Parla di cittadinanza attiva. In questo senso proprio a Vigna Clara e, ovviamente, anche al Fleming è forte il dibattito sulla mobilità dopo la riapertura della stazione ferroviaria. Cosa ne pensa?

“Penso anzitutto si sia trattato di un grande risultato che favorisce la mobilità sostenibile dei giovani e delle famiglie anche verso scuole, università e luoghi di lavoro. So di una petizione appena lanciata per aumentare il numero delle corse dei treni, addirittura di raddoppiarle. Ecco, in questo senso la Regione è certamente centrale nell’interlocuzione con Trenitalia. Sarò felice di proseguire l’interlocuzione avviata con questi comitati di cittadini.

DemoS crede profondamente, anzi, per meglio dire nasce con l’obiettivo di rendere la politica uno spazio di maggiore democrazia dal basso. Una spinta reale verso i bisogni di tutti i cittadini. La mobilità è un diritto, così come la sicurezza. Penso che, oltre ai problemi del verde i nostri ragazzi, soprattutto in queste zone dove passano anche grandi arterie come la Flaminia e la Cassia, sia necessario un invito all’utilizzo prudente delle autovetture.

La sicurezza stradale è un altro bene comune da tutelare verso il quale la politica, le istituzioni a tutti i livelli e la scuola hanno il dovere di collaborare. Sono e resto convintissimo del fatto che una buona politica e una buona amministrazione siano all’origine di una migliore qualità della vita per tutti”. 

Sta per fare un appello al voto immagino…

“Voglio fare un appello anzitutto alla partecipazione. Vedere la democrazia e il diritto di voto ridotto a una noia se possibile da evitare rappresenta il seme di un male sociale. La democrazia cresce attraverso la partecipazione e attraverso la buona politica. Quella che con DemoS proponiamo e supportiamo.

Contro di noi di DemoS ci sono demagoghi che indicano problemi senza proporre soluzioni e, a destra, tutti quelli che hanno ridotto la Regione Lazio, specie in ambito sanitario, sul lastrico. Sono passati solo dieci anni dalla fallimentare giunta Polverini e meno di venti dalla giunta Storace quinquennio in cui la malagestione della sanità ha fatto i proseliti. Oggi si sono tutti candidati di nuovo.

Credo e spero che i miei concittadini sappiano chi e cosa scegliere per governare nella direzione della responsabilità e della partecipazione comune la nostra regione. Ovvero la forza del noi che, proprio noi di Demos, abbiamo scelto come slogan che unifichi e indichi la strada”.