Servirà dare prima o poi le chiavi della città a Vittoria Marcangeli, la nonnina di Villalba. Nei giorni scorsi – era il 2 giugno, o forse il 3… è trascorso talmente tanto tempo – la signora ha soffiato sulle ottantanove candeline, festeggiando il genetliaco con la stessa semplicità che l’ha contraddistinta per tutto l’arco della sua esistenza.
Classe 1933, nonna Vittoria è la persona con maggiore legame sul territorio: per il paese che s’affaccia sulla Tiburtina e che, quando era giovinetta e ancora non s’era sposata (per cui era la signorina Galante) veniva chiamato Shanghai, lei è l’abitante con più anni di “militanza villalbese”.
La paura durante la Seconda guerra mondiale, gli anni Sessanta della rinascita industriale e quelli successivi dell’era beat, poi il mondo che poco alla volta è cambiato, così come è cambiata la sua “patria”, quella Villalba che non dimentica le origini proprio grazie a chi, come lei, è leggermente… “age”, ecco… diciamo proprio avanti con l’età.
Ma poco importano gli anni, Vittoria oggi è forte di testa e di spirito così come lo era ieri coi muscoli, quando giovinetta e già mamma s’incollava sulle spalle le fascine di grano negli anni in cui le foto erano solo in bianco e nero, le strade sterrate e chi aveva l’auto era considerato ricco.
Nel suo restare umile, nella sua saggezza, nel suo modo di essere, sicuramente sono cresciuti i suoi figli e i suoi nipoti, ma di certo tutti a Villalba possono prendere esempio da lei e non possono che considerarla nonna, di quelle col perenne sorriso sulle labbra.
E sicuramente, se decidessero di darle anche le chiavi della città, non è che si farebbe un soldo di danno, anche perché non si può dire “no” a una nonna nata nel giorno dell’anniversario della Repubblica…
Massimiliano Morelli
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Grazie Massimiliano❤️