Home TEMPO LIBERO Il Parioli, «The Spank» e il grande freddo là fuori

Il Parioli, «The Spank» e il grande freddo là fuori

THE-SPANK_ph-Luigi-De-Palma
foto di © Luigi De Palma
Promozione Nuovi Clienti Gold x tutti

Le rinunce di ieri sono la solidità di domani oppure è necessario tenersi strette le proprie illusioni, perché senza illusioni è la vita che rischia di diventare irreale? Su questo campo aperto e fin troppo esposto, in cui sono al lavoro forze contrapposte e indecifrabili e sul quale soffia il vento gelido dei tempi che corrono, si gioca la partita fra due amici che si incontrano, si confrontano e si scontrano al pub.

Nella serata di ieri, mercoledì 2 febbraio, al cospetto di una sala piena e attenta, ha debuttato al Parioli (via Giosuè Borsi, 20) The Spank, l’ultimo lavoro per la scena di Hanif Kureishi, interpretato da Valerio Binasco e Filippo Dini, che firma anche la regia. Lo spettacolo – cento minuti senza intervallo – è ambientato in un pub di Londra, The Spankies, ribattezzato The Spank (letteralmente: “la sculacciata”) da Sonny e Vargas, due professionisti affermati, figli di immigrati, con moglie, figli e diverse questioni da sviscerare.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Il dentista (Binasco) e il farmacista (Dini) sono amici da molto tempo, lavorano nella stessa strada e si trovano nel mezzo della selva oscura della mezza età. I figli si frequentano, le  mogli si parlano, le loro esistenze sono intrecciate a più livelli, i due stanno anche per mettersi in affari insieme. Ma, a un certo punto, succede qualcosa. Qualcosa che è necessario comprendere, qualcosa che genererà conseguenze e, con esse, un domino di problemi.

Ecco, allora, le molteplici “sessioni” al pub, il crocevia e il simbolo della loro amicizia, il luogo in cui esaminano le loro vite, fanno il punto sulla propria esistenza, toccano argomenti delicati e insidiosi come l’amore e i rapporti con i figli. O, perlomeno, ci provano. In quella selva oscura i riferimenti vacillano, le certezze sembrano essersi dileguate, la comunicazione si fa via via più complicata. Ondeggiando fra un idealismo che mostra la corda e un pragmatismo che pare essere la soluzione di minor resistenza, Sonny e Vargas navigano a vista in un mare aperto in cui rischiano di naufragare.

Dotata di dialoghi assai efficaci e incisivi, che sotto la patina scintillante mostrano «un iceberg di cose pensate, non dette, vissute», la rappresentazione unisce la risata e la riflessione, coniuga il sorriso e la malinconia, passando in rassegna un ampio spettro di emozioni umane e restituendo una caratteristica tipica dell’amicizia declinata al maschile, quella per cui il “cazzeggio” e i massimi sistemi si incontrano di continuo.

Soli sulla scena per un’ora e quaranta minuti, Dini e Binasco, non solo confermano la solidità del loro talento, ma lo accrescono ulteriormente grazie all’alchimia generata dall’interazione dei personaggi che interpretano.

Un grande applauso va, inoltre, a Laura Benzi per aver allestito una scena zeppa di suggestioni circa lo stato d’animo, le intenzioni e gli atteggiamenti dei due personaggi, soprattutto per l’idea di sostituire le finestre del pub con degli specchi.

Molto azzeccata, inoltre, la scelta dei brani musicali (Dylan, Led Zeppelin, Rolling Stones), che sono inseriti nei momenti giusti e fanno da contrappunto – ironico, invitante, beffardo, doloroso – alle situazioni evocate dai dialoghi tra Vargas e Sonny.

Dice Filippo Dini nel docufilm che racconta la genesi e le prove dello spettacolo (Dov’è finita la normalità, si può vedere qui): «abbiamo bisogno di amare, soffrire, anche se non ci piace, e comprendere la morte. Abbiamo bisogno di tante cose e l’arte ci aiuta ad affrontare il nostro mistero». Ecco, questo pregevole lavoro di squadra, che sarà in scena al Parioli fino a domenica 13 febbraio, ci aiuta a sciogliere alcuni nodi e ci fa approdare a domande più importanti di quelle nelle quali ci siamo imbattuti in partenza.

Applausi commossi, alla fine della rappresentazione, anche per Paolo Graziosi e Monica Vitti, scomparsi a distanza di un giorno l’uno dall’altra.

Save the date

The Spank è in scena al Parioli (via Giosuè Borsi, 20) fino a domenica 13 febbraio. I biglietti possono essere acquistati online o al botteghino del teatro (martedì, mercoledì e venerdì 10-13.30 e 14.30-19, giovedì 10-19, sabato e domenica 12-19).

Lo spettacolo (guarda qui il trailer) è presentato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale per gentile concessione di The Agency (London).

The Spank di Hanif Kureishi
Durata: un’ora e quaranta minuti senza intervallo
traduzione: Monica Capuani
regia: Filippo Dini
con Filippo Dini e Valerio Binasco
scene: Laura Benzi
costumi: Katarina Vukcevic
luci: Pasquale Mari
musiche: Aleph Viola
aiuto regia: Carlo Orlando
assistente regia: Giulia Odetto.

Giovanni Berti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome