
Sabato 8 e domenica 9 gennaio il Teatro Le Sedie (via Veientana Vetere, 51) ospiterà Doppio tunnel – Stasera gioca El Trinche, one man show scritto e interpretato da Edoardo Ciufoletti, che ci ha rilasciato l’intervista che segue.
Quarto appuntamento della rassegna «Racconti a una voce», lo spettacolo, realizzato con la collaborazione di Andrea Iarlori, è focalizzato sulla figura di Tomás Felipe Carlovich, il centrocampista argentino del quale, nel periodo a cavallo fra gli anni settanta e ottanta, si dicevano meraviglie.
Soprannominato El Trinche e legatissimo a Rosario, la sua città natale, Carlovich giocò a calcio solo per il gusto del gioco, rifiutò la nazionale e non inseguì squadre più prestigiose e contratti più remunerativi. Quando, sulle mura esterne dello stadio, c’era scritto «Esta noche juega El Trinche», gli abitanti di Rosario sapevano che i biglietti sarebbero costati il doppio…
Edoardo Ciufoletti: «Il mio spettacolo sul mistero di un personaggio»
Attore, regista e autore teatrale, Edoardo Ciufoletti è nato a Roma il 31 dicembre 1984, tifa Toro, vorrebbe fare un lungo viaggio in Argentina e, se gli puntassero una pistola alla tempia, direbbe che il suo libro preferito è «La Versione di Barney» di Mordecai Richler.
A suo agio tanto con il repertorio classico quanto con i testi contemporanei, come attore ha debuttato nel 2007 alla Biennale di Venezia, interpretando il ruolo di Tamas ne «La Sposa Persiana» di Carlo Goldoni, al fianco di Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.
Ciufoletti convive con Roberta, attrice a sua volta, e un gatto «che per adesso non è attore, in futuro chissà…»
Edoardo, chi era El Trinche? Da dove veniva la sua famiglia? El Trinche era figlio di un idraulico croato emigrato in Argentina verso la metà degli anni quaranta. Fin da piccolo, nel pieno della tradizione sudamericana, lo troviamo impegnato a giocare a calcio scalzo, schivando avversari e sassi acuminati.
Lo spettacolo punta sulla biografia di Carlovich oppure…? Sicuramente è in bilico fra realtà e leggenda e gioca proprio su questo, anche perché la biografia del Trinche è un continuo flirt con la leggenda. Vengono riportati eventi incredibili che lui stesso ha in seguito smentito. La stessa struttura del testo va in questa direzione: non è un semplice racconto biografico, ma un tuffo nelle atmosfere latine.
Com’è possibile che un calciatore, che ha militato in squadre minori e non ha vinto nulla, sia diventato una leggenda? Nel suo caso, proprio per questo! O, meglio, per aver più volte scansato e rifiutato la possibilità di percorrere la classica carriera di un calciatore, che i suoi mezzi gli avrebbero consentito.
Giocava per la sua gente, per le persone del suo barrio, per la comunità. Non andava in cerca di soldi o grandi club: per questo è considerato una leggenda, oltre che per le sue doti tecniche effettivamente molto importanti.
Cosa rappresentava El Trinche per gli abitanti di Rosario? Era uno di loro, un ragazzo del quartiere che, dopo aver incantato in campo, se ne stava al bar con i tifosi a chiacchierare fino a tarda notte, senza filtri. Proprio questo aspetto è un po’ il fulcro dello spettacolo.
Cosa ci comunica la sua storia al di là del calcio? Ci fa sognare che esista ancora la possibilità di non essere inquadrati dentro logiche imposte dall’esterno, che ci sia bellezza dietro la decisione di fare delle scelte “in minore”.
Qualche episodio che possa darci un’idea della personalità del Trinche? Ce ne sono tanti! Una volta, nonostante giocasse in terza serie, fu convocato in nazionale e, mentre stava raggiungendo il ritiro, si ritrovò a costeggiare un fiume in cui scorrevano delle bellissime trote. Decise di rimanere a pescare e, poi, tornò a casa.
Oppure, nel breve periodo in cui giocò a Mendoza, dovettero togliergli la macchina perché, altrimenti, partiva di notte per tornare a Rosario, a 800 km di distanza, e stare con i suoi amici al bar…
Perché chi non è appassionato di calcio dovrebbe vedere lo spettacolo? È una domanda che fin da subito mi sono fatto anche con Andrea Iarlori, che collabora alla realizzazione dello spettacolo. Il calcio è sullo sfondo ed è uno sfondo inevitabilmente molto presente, va riconosciuto.
Questo, però, non è uno spettacolo sul calcio, è uno spettacolo sul mistero di un personaggio, a tratti sembra un giallo o un western.
L’obiettivo, che speriamo di cogliere, è mettere in scena, non la storia della vita di un calciatore, ma un “piccolo teatro del Mondo” che parli di tutti noi.
Save the date
Doppio tunnel – Stasera gioca El Trinche è in scena sabato 8 (con inizio alle ore 21) e domenica 9 gennaio (ore 18) al Teatro Le Sedie, via Veientana Vetere, 51.
L’ingresso costa 10 euro (ridotto 8€), la tessera associativa 2€. Chi è già munito di tessera, previa registrazione, può acquistare il biglietto on line sul sito del teatro.
Per informazioni e prenotazioni si può scrivere una mail a info@teatrolesedie.it o telefonare al numero 3201949821.
Giovanni Berti
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