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Sui marciapiedi di Roma una pianta magica

Eliotropio
Galvanica Bruni

Ogni strada a Roma ha una sua caratteristica: Via dei Coronari è la strada degli antiquari, Via Margutta e Via Ripetta sono le strade degli artisti, Via Veneto la strada della “dolce vita”.  Poi ci sono le vie la cui particolarità è la vegetazione: Lungotevere per i platani, la Cristoforo Colombo per i pini, le strade del quartiere Prati per i  ginko-biloba e la Cassia Vecchia per i tigli.

La caratteristica di Via dei Prati Fiscali è invece una pianta che a Roma cresce spontanea e che sui marciapiedi del lungo e largo viale sembra aver trovato il suo ambiente ideale: l’Eliotropio.

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Le piante basse dell’Eliotropio crescono rigogliosissime occupando gran parte dei marciapiedi e senza soluzione di continuità; sembra quasi che il servizio giardini (o quel che resta) la consideri una pianta protetta tanta è la sua diffusione.

In realtà l’Eliotropio cresce in tutta Italia e in tutta Roma ma ai Prati Fiscali la fa, sui marciapiedi, da padrone.

L’Eliotropio prende il nome dal fatto che i fiorellini, come i girasoli, seguono il Sole nel suo movimento diurno; pianta graziosa, ampia e non più alta di 40 cm, ha foglie ellittiche e fiorellini bianchi che si aprono a stella.

In passato è stata usata a scopo medicinale ma si tratta di una pianta tossica in quanto contiene alcune sostanze velenose a livello epatico;  viene chiamata anche “pianta porraia” perché con il succo ricavato si curavano le verruche.

A questa pianta in passato sono state attribuite numerose proprietà magiche come quella di allungare la vita, curare il morso dei serpenti e rendere addirittura invisibili.

La fantasia popolare nel caso dell’Eliotropio non aveva limiti; poteva essere impiegata addirittura per svelare misfatti o l’infedeltà delle donne.

Altra proprietà che ad esempio potrebbe essere utile per chi in questi ultimi anni ha governato Roma, era quella di “acquietare l’ostilità”; messa all’interno di foglie di Lauro insieme ad un dente di lupo e portata addosso alla persona impediva ogni forma di ostilità  e le male parole. Insomma una pianta umilissima ma dal grande potere.

Le strade di Roma si confermano come un gigantesco “orto botanico”; c’è da sperare che in futuro a nessuno venga in mente di ripulirle pena la perdita di uno straordinario patrimonio vegetale.

Francesco Gargaglia

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