
Domenica 27 giugno, con inizio alle ore 21, la Cavea dell’Auditorium “Ennio Morricone” ospiterà l’esibizione dell’Orchestraccia, il gruppo itinerante folk-rock romano che è in attività da più di dieci anni.
Nel 2009 l’idea di una formazione aperta, nella quale far confluire e confrontare le idee di attori, cantanti e musicisti, prende vita e nasce un insieme creativo e disordinato di artisti che propone una forma innovativa di spettacolo in cui si fondono musica e teatro.
A questo scopo le canzoni e le poesie romanesche dell’ottocento e del novecento – che per i loro contenuti sembrano scritte oggi – ricevono un trattamento speciale e vengono trasportate in tutta la loro freschezza e potenza nel secolo vigesimo-primo. Pensiamo a “Lella” o a “Semo gente de borgata”, per esempio, e a componimenti di Trilussa come “L’elezzione der presidente” e “All’Ombra”.
Dub, punk-rock e patchanka, ecco i nuovi vestiti che l’Orchestraccia riserva ai capolavori antichi e recenti del nostro comune patrimonio culturale. Ai loro spettacoli – in scaletta anche brani originali tratti dagli album “Sona Orchestraccia Sona” e “Canzonacce” – si balla e si canta, si ride e ci si commuove. Si riflette, persino: merce rara di questi tempi. E ci sono sempre degli ospiti a sorpresa.
L’Orchestraccia è composta dal frontman Marco Conidi (cantautore e attore), dagli attori Giorgio Caputo, Luca Angeletti e Guglielmo Poggi, e dai musicisti Salvatore Romano (chitarra), Gianfranco Mauto (pianoforte e fisarmonica), Alessandro Vece (violino), Alessio Guzzon (tromba), Claudio Mosconi (basso), Fabrizio Fratepietro (batteria) e Angelo Capozzi (chitarra e ukulele).
Per il programma completo del festival “Si può fare – Cavea” si può cliccare qui, mentre per le norme di sicurezza per accedere ai concerti si può cliccare qui.
I biglietti possono essere acquistati on line (www.ticketone.it) o alla biglietteria centrale dell’Auditorium, che è aperta tutti i giorni dalle 11 alle 18. Prima di procedere all’acquisto è necessario prendere visione del regolamento (clicca qui e qui) e compilare l’autocertificazione (scaricabile qui).
Giovanni Berti
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