Violenza sulle donne, femminicidi, senza soluzione di continuità. Ultimo caso nei giorni scorsi. C’è una legge del 2017 riguardo il patrocinio legale gratuito per le donne che subiscono maltrattamenti e violenza. Una legge che in queste settimane è stata confermata nell’interpretazione dalla Corte Costituzionale, e dunque che l’accesso sia indiscriminato a tutti.
Prima non si capiva se fosse solo la facoltà del giudice ad applicarla. Abbiamo chiesto all’avvocato Alessandro Tozzi un parere sulla questione.
“Con la prima sentenza del 2021, la Corte Costituzionale ha posto fine al dibattito relativo al gratuito patrocinio da parte dello Stato nei confronti delle vittime di reati di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e stalking.
Per le vittime di tali violenze è dunque sempre garantito il gratuito patrocinio, indipendentemente dal reddito e situazione economica (reddito che ricordiamo, in caso contrario consiste in 11764 euro lordi di reddito familiare, dunque abbastanza stringente ai fini dell’accesso).
“Perché – scrive il Presidente della Corte Costituzionale Coraggio – “è evidente che la ratio della disciplina in esame è rinvenibile in una precisa scelta di indirizzo politico-criminale che ha l’obiettivo di offrire un concreto sostegno alla persona offesa, la cui vulnerabilità è accentuata dalla particolare natura dei reati di cui è vittima, e a incoraggiarla a denunciare e a partecipare attivamente al percorso di emersione della verità”.
Per maggiore chiarezza su tale tema, dobbiamo ricordare che il gratuito patrocinio è garantito dalla Costituzione al fine di tutelare le fasce più povere della popolazione nella tutela del loro diritti, e che sarà lo Stato a provvedere al pagamento dell’onorario dell’avvocato in questi casi.
Poiché tale onorario, nel caso di ammissione al patrocinio, è corrisposto in maniera assai decurtata rispetto alle tariffe professionali, e avviene dopo diversi anni dalla fine del giudizio, penalizzando dunque il legale, è chiaro che in questi casi occorrerà accordarsi in merito con l’avvocato scelto nel giudizio di molestie, che potrebbe non accettare tale tipo di incarico o non essere addirittura iscritto al registro degli avvocati del gratuito patrocinio, albo tenuto dai Consigli degli Ordini degli Avvocati.
Diverse regioni italiane sul punto, in attesa dell’esito del giudizio della Corte Costituzionale, hanno peraltro predisposto dei protocolli d’intesa con gli Ordini degli Avvocati, al fine di definire le modalità di accesso al “Patrocinio legale” in favore delle donne vittime di violenza – senza limiti d’età e che non dispongono di un reddito sufficiente ad assicurarsi un’adeguata difesa – per garantire loro l’assistenza legale in ambito penale e civile.
Nel Lazio ad esempio nel Maggio 2020 sono stati stanziati 150 mila euro da destinare all’attivazione dei patrocini legali grazie al Protocollo di intesa tra la Regione Lazio e l’Ordine degli Avvocati di Roma che avrà validità fino al 31 dicembre 2021, salvo ulteriore proroga.
Alla luce di tale decisione della Corte Costituzionale, dunque, benché attesa in tali termini, occorrerà coordinare tale assistenza con il regime generale di ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Nell’auspicio, ovviamente, che ci sia sempre minore bisogno di tale tutela.”
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