“In una città normale una delle poche aree verdi pubbliche di un quartiere ultraperiferico sarebbe considerata un patrimonio. In una città normale le aree ludiche che nel passato sono costate molti soldi ai contribuenti sarebbero oggetto di attenzione e di costante manutenzione. In una città normale, appunto. Quindi non a Roma”.
Cominciava così il comunicato stampa del 28 marzo 2017 in cui il Comitato via Vincenzo Tieri chiedeva il ripristino dei giochi per bambini nel parco dell’omonima via a La Storta. Giochi rimossi un anno prima perché usurati e pericolosi. E nel quartiere, 25mila abitanti, non vi sono altre aree giochi pubbliche.
“In questo bel parco – scrivono Alfonso Ciniglia e Giovanni Giallombardo, esponenti di primo piano del Comitato – fino a marzo del 2016 vi era infatti una frequentatissima, ma ormai deteriorata, area giochi. Già nel 2013, anno della nostra costituzione, come comitato di quartiere avevamo segnalato alla Commissione Ambiente del XV Municipio le condizioni di degrado delle aree attrezzate del parco, chiedendo un intervento di manutenzione o sostituzione dei giochi. Era il 30 settembre 2013. Che cosa è successo in questi 7 anni? I bambini sono potuti tornare a giocare al parco in sicurezza?”
E qui comincia la lunga vicenda dal sapore kafkiano che ancora oggi non ha trovato soluzione.
“Dopo la nostra prima segnalazione – ricordano – l’11 maggio 2015 il Dipartimento capitolino Ambiente, anziché sostituirli, transenna i giochi vietandone l’uso perché pericolosi. Il 20 maggio l’Assessore all’Ambiente di Roma Capitale ci comunica che il “ripristino dei giochi messi in sicurezza da parte del Dipartimento competente, sta richiedendo purtroppo tempi lunghi, legati a esigenze di bilancio, o a vicissitudini che hanno rallentato l’attività del Dipartimento stesso”. Talmente lunghi che il 24 marzo 2016 il Dipartimento decide di rimuovere completamente i giochi per bambini, perché usurati e ritenuti pericolosi”.
Si arriva così alla fine della primavera del 2016 che sembra essere foriera di buone notizie.
“Il Presidente del XV Municipio – ricordano Ciniglia e Giallombardo – ci informa (3 giugno 2016) che, nell’ambito di un programma di manutenzione straordinaria di alcune aree verdi del Municipio, il parco di Via Tieri verrà interessato dal “rifacimento della pavimentazione dell’area giochi, (…), nonché a posizionare nell’area nuovi arredi ludici”. Intanto cambia la Giunta e il 14 novembre 2016 il Presidente della Commissione Ambiente del XV Municipio ci comunica il cronoprogramma dei lavori al parco di Via Tieri (come detto approvati dalla precedente amministrazione ed ereditati dalla nuova): non c’è nessuna nuova area giochi, ma la ripavimentazione della palestra all’aperto. Una vera e propria beffa! Due giorni dopo l’Assessore all’Ambiente del XV Municipio informa il comitato di quartiere che l’area giochi verrà realizzata dal Coni che ha già autorizzato la spesa. Si tratta del progetto di un playground che comprende aree giochi e un’area sport”.
Finalmente, dopo più di un anno e mezzo dalla comunicazione dell’Assessore all’Ambiente del XV, il 7 giugno 2018 il comitato di quartiere è invitato ad un incontro in Commissione Ambiente per l’illustrazione del Progetto Playground, un’area polivalente con un campetto multisport e nuovi giochi per bambini. Verrà realizzato dal Coni nel parco di Via Tieri. Il progetto è finanziato dal Fondo Sport e Periferie del 2015 che il Governo ha trasferito al Coni e Roma riguarda 15 Aree Sport, una in ogni municipio.
“Ci convinciamo che forse questa è la volta buona – sottolineano i due esponenti del Comitato – soprattutto dopo che il 24 gennaio 2019 il Dipartimento Tutela Ambientale, da noi interpellato, ci informa che in relazione alla costruzione del playground si è conclusa la conferenza dei servizi e l’inizio dei lavori è previsto entro la fine dell’estate.”
“Ma l’estate 2019 passa senza novità positive e a marzo 2020 la pandemia di Covid19 arriva in Italia. Aspettiamo qualche mese, dopodiché torniamo a bussare alle porte dell’amministrazione. Il 12 giugno 2020 l’Assessore all’Ambiente del XV ci inoltra una comunicazione del Dipartimento Tutela Ambientale, Direzione Gestione Territoriale Ambientale e del Verde. “In merito al playground in oggetto – scrive il Dipartimento Tutela Ambientale – il Dipartimento Sport e Salute ci ha comunicato che alcune attrezzature ludiche e sportive previste nel progetto iniziale sono ormai fuori produzione. Per quando sopra, con nota prot. QL/32406 del 14/05/2020 l’Ufficio ha richiesto al predetto dipartimento le relative modifiche progettuali. Al momento siamo in attesa di ricevere la scheda tecnica del campo multisport identificato in sostituzione di quello previsto in precedenza ma non più in produzione, per poter valutare le caratteristiche e la conformità alle norme della nuova attrezzatura proposta”.
Non ci resta che piangere, diceva Massimo Troisi in un famosissimo film. Ma anziché versare lacrime Ciniglia e Giallombardo pensano invece “Non ci resta che provare con la sindaca” e l’8 settembre 2020 inviano una lettera a Virginia Raggi in cui, alla luce delle difficoltà per la realizzazione del playground e in mancanza di informazioni relative ai tempi di realizzazione, chiedono “almeno il ripristino dell’area ludica per bambini con giochi e percorsi di accesso che siano rispettosi ed inclusivi, cioè accessibili a tutti”.
“In fondo – dicono – non chiediamo altro che i bambini possano tornare a giocare nel “loro” parco in sicurezza. È dal 30 settembre 2013 che lo chiediamo, cioè da “appena” 7 anni (2568 giorni). Anni di segnalazioni, lettere, mail, pec, sopralluoghi, promesse, incontri con gli amministratori, progetti di playground, comunicati stampa, post sui social, articoli sui media, appelli, riunioni di commissione, telefonate…”
“Nel frattempo – concludono Ciniglia e Giallombardo – come scrivevamo nel comunicato stampa del 28 marzo 2017, l’Area giochi rimane desolatamente vuota. I bambini aspettano. Gli adulti non possono far altro che raccontare la realtà e augurarsi di potersi risvegliare un giorno in una città normale”.
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Area giochi a via Tieri ed un parco all’ingresso di Olgiata sud. Tutto OK.
Ma a La Storta non ci pensa nessuno.
Tra la Giustiniana e La Storta ci sono molti prati, per la maggior parte incolti, che fanno parte del Parco di Veio, ma non c’è nessun parco pubblico: tutto e’ stato concentrato nella zona adiacente all’Olgiata.
Chi intende fare attività all’aria aperta tra la Giustiniana e La Storta si può orientare soltanto all’interno della Castelluccia, caratterizzata da una strada strettissima dove si deve fare molta attenzione ai pedoni, sopratutto alle mamme con carrozzine e bimbi al seguito.
A mio avviso sarebbe il caso di fare una riflessione in merito.
In questo tratto di via Cassia il verde pubblico non manca. E’ solo abbandonato.
Usiamolo.