
David Tobini, residente in via Quero, Osteria Nuova, Caporal Maggiore Scelto del 183° Reggimento Paracadutisti Nembo della Brigata Folgore a quell’epoca di stanza in Afghanistan, a luglio 2011 era tornato a Roma per pochi giorni di licenza per il suo 28mo compleanno e il 24 dello stesso mese era ripartito per tornare in missione.
Il giorno dopo, mentre partecipava ad un’attività del contingente internazionale “Peace keeping mission”, morì in uno scontro a fuoco a Khame Mullawi, nella provincia di Badghis.
A Tobini sono state conferite alla Memoria, la “Croce d’Onore” e la “Medaglie d’Argento al valor militare”. Inoltre, dopo alterne vicende burocratiche, il 18 Aprile 2013, in via dei Casali di S.Spirito, sulla Camilluccia, un piccolo parco è stato intitolato alla sua memoria.
Ad oggi però sono ancora diversi i dubbi su come siano andate effettivamente le cose quel 25 luglio 2011 e sulle cause del decesso del giovane Caporal Maggiore. Dubbi che la Procura di Roma ha fatto suoi accogliendo l’istanza presentata dal legale della mamma e riaprendo quindi l’inchiesta. La prima infatti portò a un nulla di fatto, Il fascicolo fu chiuso ancor prima che fosse depositata la relazione del Ris sui reperti e l’inchiesta archiviata in pochi mesi.
La nuova indagine potrebbe fare luce su scenari nuovi e potrebbe, come scrive Il Messaggero, “coinvolgere l’Esercito” perchè “sono tanti i dubbi che non sono stati mai chiariti e su cui ora la magistratura vuole accendere un faro. A partire da quell’operazione nella valle di Khame Mullawi dove qualcosa è andato storto. Colpi all’impazzata contro un nemico invisibile che hanno fatto cadere David sul terreno”.
Secondo il quotidiano romano, “i magistrati potranno riascoltare i commilitoni del Caporal Maggiore e sentire la loro versione dei fatti. A sollevare qualche perplessità è, infatti, proprio la dinamica sul colpo ricevuto da David . E non è escluso che saranno convocati in procura a Roma anche i vertici militari. A cominciare da chi avrebbe autorizzato l’operazione – forse – senza aver considerato i possibili rischi, evidenziati comunque da alcuni soldati coraggiosi prima di uscire. Perché non è stata predisposta la copertura aerea, come prevede il protocollo?”
Domande e dubbi che la mamma di David Tobini sta esternando da anni e che ora forse troveranno risposta al termine di questa nuova indagine da lei ostinatamente voluta e finalmente ottenuta.
Edoardo Cafasso
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