
Con una breve cerimonia, giovedì 18 Aprile un piccolo parco in via dei Casali di S.Spirito, alla Camilluccia, è stato finalmente intitolato a David Tobini, caporalmaggiore dei paracadutisti, cittadino del XV Municipio, morto a 28 anni in Afghanistan in uno scontro a fuoco avvenuto il 25 luglio 2011. Alla cerimonia Era presente la mamma, Anna Rita, che si è battuta per lungo tempo affinchè ciò avvenisse.
La commissione consultiva di Toponomastica, a novembre 2012, a fronte della richiesta avanzata nel 2011 dalla sezione romana della Associazione Nazionale Paracadutisti, aveva infatti disposto di aspettare il termine decennale dalla morte per l’intitolazione.
Ai più ciò era apparso come un’applicazione troppo rigida della normativa la quale invece prevede che il termine decennale non si applichi per le intitolazioni toponomastiche ai caduti in guerra o per la causa nazionale.
Le successive istanze presentate dalla famiglia e dall’associazione nazionale paracadutisti d’Italia, supportate da un nuovo parere positivo degli assessori alla Cultura del XX Municipio e di Roma Capitale, riuscirono a fare breccia nel muro della Commissione che i primi giorni di febbraio 2013 ha autorizzato l’intitolazione di questo piccolo giardino privo di nome, qui sulla Camilluccia.
E così, in una bellissima giornata di sole più che primaverile, mamma Anna Rita, con indosso una sciarpa del 183° Nembo e il basco amaranto dei parà, ha voluto ringraziare i presenti e rivolgere un affettuoso saluto a tutte le mamme dei 52 soldati morti in Afghanistan.
Molto sentito l’intervento del Sindaco Gianni Alemanno che con poche parole ha messo in evidenza come, dopo la fine delle leva obbligatoria, quella di “fare il militare” (e in modo particolare il paracadutista) sia una scelta che fa onore ai giovani che decidono di servire il paese indossando l’uniforme.
Sentite anche le parole del Generale C.A. Marco Bertolini, Comandante del COI (il Comando Operativo Interforze che gestisce tutte le missioni “fuori area”) appena rientrato dall’Afghanistan.
Il Generale ha voluto ricordare come nelle sue frequenti visite alla truppe impiegate in teatro sia costretto spesso , per così dire, a “consolare” i giovani soldati che non sempre si sentono adeguatamente sostenuti dal proprio paese; il Generale Bertolini ha fatto presente come una nazione, anche se economicamente forte, non sarà mai una “Patria” senza soldati.
Forte e privo di retorica anche il suo richiamo ad una maggiore concordia raccontando di come capiti spesso che soldati di diverse opinioni politiche si ritrovino invece ad operare in totale armonia: un esempio da seguire anche nel nostro paese.
Infine, sulle note del “silenzio” la targa che intitola il parco a David Tobini e quella che l’ANPDI ha voluto dedicare ai caduti della Brigata Folgore, sono state scoperte.
Oltre al sindaco Gianni Alemanno e alla mamma di David Tobini, erano presenti l’assessore capitolino alla Cultura nonché commissario del XV Municipio Dino Gasperini, i consiglieri capitolini Livia Mennuni e Federico Guidi, gli ex assessori del XX Municipio Marco Perina e Stefano Erbaggi e , infine, alcuni colleghi e i genitori di Francesco Positano, un altro ragazzo rimasto ucciso in Afghanistan.
Francesco Gargaglia
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si è compiuto l’ultimo atto dopo una lunga battaglia all’ottusa burocrazia. Un atto doveroso che non deve essere usato a fini di propaganda elettorale. Ora David lascerà un ricordo del suo valore a tutti coloro che passeggeranno per quel fiardino, a ridosso del cimitero francese e dove il grido Folgore riecheggerà a lungo……
In forza di questo precedente con un messaggio di posta elettronica certificata trasmesso in data odierna ho di nuovo sollecitato l’On. Dino Gasperini ad esprimere un parere positivo ed a far tornare sui suoi passi la Commissione Consultiva di Toponomastica del Comune di Roma, autorizzando l’intitolazione anche al Prof. Gaetano Messineo di una strada non ancora denominata.
L’intitolazione per David Tobini prima dei 10 anni previsti dalla normativa, è stata possibile in quanto la Legge 23 giugno 1927, n. 1188 sulla Toponomastica stradale e monumenti a personaggi contemporanei non si applica alle persone delle famiglia reale, né ai caduti in guerra o per la causa nazionale”. La posizione del Prof. Messineo non ricade in questi casi ed è quindi solo il Ministro per l’Interno che potrebbe derogare secondo la medesima legge: “È inoltre in facoltà del ministro per l’interno di consentire la deroga alle suindicate disposizioni in
casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione.”
Da come mi è stato a suo temo spiegato al telefono dalla sig.ra Cristina Falchetti, responsabile del Coordinamento Amministrativo della Commissione Consultiva di Toponomastica del Comune di Roma, c’è la possibilità di intitolare una strada anche ad un personaggio che sia morto prima di 10 anni, a condizione che si tratti di persona che abbia benemeritato della nazione (4° comma della legge n. 1188/1927).
Differentemente non avrei presentato nessuna richiesta in tal senso.
Così a nome e per conto della associazione ambientalista “Verdi Ambiente e Società” (VAS), di cui sono responsabile del Circolo Territoriale di Roma ho presentato la proposta (fatta poi propria all’unanimità anche dal Consiglio del XX Municipio) con un messaggio di posta elettronica trasmesso il 5 luglio 2012 all’arch. Anna Maria Puntieri, alla dott.ssa Cristina Falchetti ed alla dott.ssa Anna Maria Tonanzi.
Mi é stato risposto anche ad una 2° richiesta assicurandomi che la mia istanza sarebbe stata “comunque esaminata nella prossima riunione della Commissione Consultiva di Toponomastica”, lasciando chiaramente sempre aperta la possibilità di intitolare comunque in deroga al dott. Gaetano Messineo una strada.
Quando mi é stato comunicato il rigetto dell’istanza, ho chiesto copia del verbale della riunione della Commissione Consultiva del 7.11.2012 e sono venuto a scoprire che non riportava nessuna spiegazione sulle ragioni di quel diniego.
Con nota prot. n. 2 del 20 gennaio 2013 ho allora fatto presente all’On. Dino Gasperini che se c’era la possibilità di concedere la deroga, come ci doveva essere nelle forme e nei modi previsti dalla legge sopra citata, allora la decisione presa dalla Commissione Consultiva di Toponomastica é diventata non solo offensiva verso tutti coloro che si sono fatti autori della proposta, ma è stata anche e soprattutto fortemente lesiva della memoria del Prof. Gaetano Messineo, perché ha assunto il significato implicito che la Commissione non l’ha ritenuto degno di essere considerato persona che abbia “benemeritato dalla nazione”.
Ho quindi fatto presente all’On. Dino Gasperini che la Commissione da lui presieduta è per sua stessa definizione “consultiva” e che quindi la decisione da lei presa il 7.11.2012 non può e non deve essere considerata come una chiusura definitiva del procedimento, dal momento che spetta comunque alla Giunta Capitolina approvare la delibera che le dovrebbe essere solo che predisposta dalla Commissione Consultiva di Toponomastica, con cui decide di intitolare una strada con la denominazione di “Via Gaetano Messineo – archeologo del XX Municipio”, e che – dopo che é stata affissa all’Albo Pretorio per 15 giorni – va trasmessa dal Segretariato Generale del Comune di Roma al Prefetto per la concessione della deroga.
Ho chiesto pertanto all’On. Dino Gasperini di voler sottoporre tutte le proposte fin qui pervenute sul Prof. Messineo alla attenzione della Giunta Capitolina, rimettendo ad essa ed all’On. Sindaco di Roma la decisione finale in merito alla concessione o meno della deroga.
Malgrado due solleciti l’On. Gasperini non si é degnato a tutt’oggi di dare una risposta nemmeno interlocutoria, benché ci sia il preciso obbligo prescritto dalla legge n. 241/1990.
Per quanto riguarda David Tobini sono portato a considerare l’onorificenza che gli é stato riservata più per riconoscimento di esserestato un “benemerito della nazione” che per le ragioni che ci ha voluto invece vedere la sig.ra Ivana Perina, a mio modesto giudizio in modo un pò forzato, dal momento che non mi risulta che l’Italia sia in guerra con l’Afganistan o che la missione dei nostri soldati in quel paese si stia svolgendo soltanto “per la causa nazionale”.
Un soldato della Repubblica Italiana in missione in terra straniera, su mandato del suo governo, che ci sia in missione di pace o per qualsiasi altro motivo, è in quel luogo per la “causa nazionale”. Se così non fosse sarebbe un mercenario. Le voglio ricordare il Giuramento che ogni soldato pronuncia:« Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni».
Per altro le indicavo, citandole la legge, la via percorribile per l’intitolazione di una strada al dott. Gaetano Messineo, e,avendo seguito direttamente l’intera vicenda per David Tobini, le avrei potuto dare anche qualche suggerimento in più, ma a questo punto credo che lei sia in una contesa faziosa, mentre per me l’intitolazione per David è stata esclusivamente una questione di Onore e riconoscimento. David, cittadino romano, paracadutista della Folgore, abitante del nostro municipio rappresenta anche tutti gli altri soldati che non sono tornati e di cui quasi nessuno si ricorda e che si sono sacrificati nell’adempimento del loro giuramento alla Patria.
Rimango semplicemente stupefatto della “interpretazione” che la sig.ra Ivana Perina ha voluto dare al mio commento, perché vi ha voluto intravedere addirittura una mia “contesa faziosa” contro non si sa bene chi o forse, peggio ancora, proprio contro la memoria di David Tobini, come mi farebbe dedurre il suo risentito “distinguo” su cosa debba significare l’essere caduto “per la causa nazionale”, che la porta strumentalmente a sostenere che “se così non fosse sarebbe un mercenario”.
Senza voler alimentare una discussione che ritengo comunque del tutto sterile, mi permetto solo di far presente alla sig.ra Ivana Perina che da un lato considero l’impegno assunto dall’Italia in Afganistan una causa più “internazionale” che quindi solo di conseguenza diventa anche “nazionale” e che dall’altro lato il riconoscere comunque (spero non solo da parte mia) David Tobini come “benemerito della nazione” dà sicuramente un maggior valore e peso all’onorificenza che gli é stata conferita (grazie anche alla sig.ra Perina) proprio perché costituisce il riconoscimento di essere morto anche per una “causa nazionale” e non certo da “mercenario”.
Rimanga nel suo stupore, perché se lei mi dice che le mie ragioni sono “forzate” mi obbliga alla replica, se poi mi dice che faccio un uso strumentale dei miei argomenti mi viene da sorridere, visto che che sono stati i miei argomenti a portare a buon fine la vicenda… La saluto e chiudo.
Se sono stati gli argomenti della sig.ra Ivana Perina a portare a buon fine la vicenda, allora vuol dire che la Commissione Consultiva di Toponomastica non sa fare il suo mestiere o quanto meno ha avuto una “svista”, considerato che in un primo tempo proprio per causa dei 10 anni dalla morte non ancora trascorsi ha negato una intitolazione a David Tobini che gli spettava invece di diritto perché caduto “per la causa nazionale” e non perché ugualmente onorificato di una intitolazione in deroga in quanto riconosciuto come “benemerito della nazione”.
Per mera curiosità e per chiudere questa sterile “querelle” sarebbe utile sapere se l’intitolazione sia stata conferita a David Tobini perché caduto in guerra o per la causa nazionale da meno di 10 anni oppure gli sia stata concessa la deroga perché riconosciuto un “benemerito”.
Dal momento che la sig.ra Ivana Perina non ha voluto farmi la cortesia di spiegare con chi io sarei in “una contesa faziosa”, lasciando quindi aperta anche l’ipotesi del tutto infondata che la voglia fare con lei e che addirittura abbia velatamente voluto dare del “mercenario” al “soldato” David Tobini, preciso che é in tal senso che mi sono permesso di definire del tutto “strumentale” questa sua argomentazione.
Sempre per la stessa precisione oggi non é più “il Ministro per l’Interno che potrebbe derogare secondo la medesima legg”, come invece ha scritto: ora la delibera approvata della Giunta Capitolina, dopo che é stata affissa all’Albo Pretorio per 15 giorni, viene trasmessa dal Segretariato Generale del Comune di Roma al Prefetto per la concessione della deroga.