
Signora Ava, spettacolo tratto da un’opera di Francesco Jovine con protagonisti Silvia Siravo ed Emanuele Salce e con Valentina Conti ed Angelica Fei Barberini, è di scena sul palco del Teatro Le Sedie, a Labaro, venerdì 10 e sabato 11 alle 21 e domenica 12 maggio alle 18 con replica alle 21.
«O tiempo da ‘gnora Ava, nu viecchio imperatore, a morte condannava chi faceva a’mmore.» È questa l’epigrafe che introduce il romanzo del molisano Francesco Jovine (1902-1950), e l’enigmatica “Signora Ava” è la muta testimone che incombe sulle vicende dei giovani protagonisti: la nobile Antonietta ed il servo Pietro Veleno. Signora Ava è il romanzo dell’unità d’Italia vista dallo sguardo obliquo dei poveri molisani, è l’intervento della Storia in una terra solo apparentemente senza tempo. Goffredo Fofi considerava il romanzo un Gattopardo dei poveri: quel che è certo è che Signora Ava è uno dei grandi capolavori della narrativa italiana del Novecento, il racconto di un paese scomparso.
Questa lettura teatralizzata cerca di rilevarne le caratteristiche di stile e di contenuto: sullo sfondo della discesa dei garibaldini e dell’annessione del Molise al nascente Regno d’Italia, è messa in evidenza, tra le tante figure e sottotrame del romanzo, la storia d’amore che nasce e si sviluppa tra il contadino e pastore Pietro Veleno, ventenne figlio di un’attitudine atavica alla servitù, e la sua padroncina Antonietta, coetanea che cerca in Pietro anche la fuga dalle convenzioni sociali che hanno mummificato la sua famiglia.
L’incontro tra i due ragazzi, la storia d’amore che si intreccia alle vicende di guerra e di brigantaggio che ne permettono dapprima lo sviluppo e poi ne decretano la fine improvvisa e repentina, è raccontata da Jovine con un linguaggio di grande pudore e leggerezza, ironico e lirico nello stesso tempo.
La mise en espace cerca di rispettarne lo stile e di amplificarne nello stesso tempo i ritmi e le cadenze da cantata popolare, attraverso l’uso di musiche originali che risuonano di echi folkloristici, inserti di teatro di figura, e fondali dipinti. Se la cifra espressiva dell’autore è la sdrammatizzazione, lo spettacolo ne assume con piena consapevolezza i toni favolistici, malinconici e teneramente umoristici con cui sono raccontati i personaggi alle prese con la Storia e, più in generale, con la loro dimensione esistenziale.
Signora Ava non è solo un romanzo di formazione sui generis, il racconto del disorientamento di chi è costretto a prendere coscienza della propria funzione sociale, ma anche un malinconico inno alla memoria, una sgomenta dichiarazione d’attrazione panica nei confronti di una realtà semplice eppure ineffabile, dolorosa e sfuggente. In fondo, come dice l’autore: «se ci si guarda indietro, tutto quello che è accaduto è vivo solo nella nostra memoria: basta dimenticare e il tempo trascorso si può annullare. Si può morire avendo l’impressione di ricominciare…».
L’adattamento e la regia curati da Andrea Pergolari possono contare sulle musiche di Franco Di Luca eseguite dall’ensemble Armonia Nascosta (Voce Birgit Cicha; seconda voce Alessandra Belfiore; basso Biagio Biondi; percussioni Secondo Flex; fisarmonica e piano Franco Di Luca); sulla presenza dei burattini manovrati da Idalberto Fei e Maria Giulia Barberini nonché sulle scene realizzate da Erika Cellini.
Il Teatro Le Sedie si trova in via Veientana Vetere 51, a Labaro. Per info e prenotazioni segreteria@teatrolesedie.it oppure 320.194.9821
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