
In scena fino al 16 dicembre al Teatro Olimpico (Piazza Gentile da Fabriano 17), “Non mi hai più detto ti amo” segna, a distanza di vent’anni, il ritorno sul palco dell’accoppiata che fece la fortuna di “Grease”.
Questa volta, però, Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia si cimentano con una commedia inedita (scritta e diretta da Gabriele Pignotta) incentrata sul tema della famiglia e sul ruolo che essa riveste (o può rivestire) alla luce delle odierne trasformazioni sociali, politiche ed economiche.
Serena (interpretata da Lorella Cuccarini) è una moglie perfetta e una super-mamma, mentre suo marito Giulio (Giampiero Ingrassia) e i loro due figli, Tiziana e Matteo (rispettivamente Raffaella Camarda e Francesco Maria Conti) delegano automaticamente a lei l’intera gestione familiare. Mentre sulle vicende quotidiane dei De Angelis imperversa un simpatico intruso (Fabrizio Corucci), un evento inatteso destabilizza lo status quo, costringendo la famiglia ad un percorso complesso ed impegnativo…
La commedia (novanta minuti più l’intervallo) può considerarsi a metà strada fra la situation comedy e la fiction televisiva: della prima possiede i tempi agili e scattanti, della seconda la connotazione politically correct. La sua atmosfera leggera – che pennella il ritratto di una famiglia borghese senza problemi di natura economica – viene mantenuta per tutta la durata dello spettacolo, mentre per certe situazioni si utilizzano edulcorati giri di parole e per le trovate comiche si sorride più che sganasciarsi dalle risate.
I personaggi sono tipici e riconoscibili e la pièce, pur sviluppandosi in maniera fluida e scorrendo senza intoppi, si muove tuttavia in un territorio già esplorato, va sul sicuro senza rischiare, peraltro preparando accuratamente un finale ben congegnato e tutt’altro che banale.
Certo, nella famiglia De Angelis si possono riscontrare la forza e la fragilità delle famiglie contemporanee, ma il paradigma che ne scaturisce, pur possedendo i caratteri dell’attualità, non è affatto universale o adattabile a tutti. D’altronde, come si legge nell’incipit di “Anna Karenina”, “tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo”.
Si può fare, dunque, la prospettiva di cambiamento e di crescita non è un’utopia, è accessibile, ma a condizione di averne non soltanto il coraggio ma anche il tempo e una buona situazione finanziaria, altrimenti diventerebbe tutto più complicato, sarebbe inevitabilmente tutto diverso.
I cinque attori sul palco (soprattutto Ingrassia e la giovane Raffaella Camarda) si comportano tutti bene, le musiche di Giovanni Caccamo incidono con grazia ed eleganza, mentre ci fa piacere segnalare ancora una volta il talento di due tecnici d’eccellenza del teatro italiano: Alessandro Chiti (scene formidabili) e Umile Vainieri (disegno luci impeccabile).
I biglietti sono in vendita al botteghino e sul sito internet del Teatro Olimpico.
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