L’ultimo tratto di via Orti della Farnesina nel degrado più totale. Cumuli enormi di rifiuti e manto stradale groviera gridano vendetta in quei 400 metri che servono per giungere a Ponte Milvio, con i residenti a rischio sanitario e centauri e ciclisti a rischio frattura di femore.
A distanza di quattro giorni dallo sciopero AMA tutti i cassonetti traboccano di rifiuti. Fosse solo questo transeat. Ma ogni punto di raccolta è stato invece trasformato in discariche maleodoranti.
Buste aperte con rifiuti organici, sacchi dal misterioso contenuto, mobili a pezzi, materassi sporchi – quattro in solo cinquanta metri – elettrodomestici. Di tutto e di più giace sulla strada, sui marciapiedi, dietro e davanti i cassonetti dove si continua ad accumulare mentre la latitanza dell’AMA appare del tutto ingiustificabile.
Centauri e ciclisti a rischio
Su quel tratto di via Orti della Farnesina, dove transitano cinque linee bus e centinaia di auto l’ora – essendo l’unica strada di uscita verso Ponte Milvio e Lungotevere finche permane quell’annoso ed inspiegabile (ma non per alcuni) senso unico in via della Farnesina – le buche si contano a decine.
Non buchette, ma veri e propri mini crateri sui quali centauri e ciclisti rischiano la pelle. Profondi diversi centimetri sono distribuiti a macchia di leopoardo sicché chi circola sulle due ruote è costretto ad un non facile slalom, soprattutto col sole negli occhi.
Cerchiati di rosso
Nel corso delle ultime notti qualcuno ha cercato anche di segnalarli nella speranza che questi mini crateri di via Orti della Farnesina siano più visibili con un cerchio rosso a evidenziarli.
Un cerchio rosso intorno ad ogni buca aiuta ma non risolve. A questo ultimo compito dovrebbero provvedere altri, non certo i cittadini.
Edoardo Cafasso
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La situazione di buche e rifiuti è diventata intollerabile, i cassonetti sono sottodimensionati rispetto alle necessità della zona e non vengono svuotati….. ma in compenso ieri sono arrivate le salatissime cartelle di pagamento per la seconda rata del “servizio” AMA, puntualissime…
È una vergogna!
Elisa