Home FLAMINIA Flaminia: “Noi di Malborghetto, senz’acqua da 4 anni e pure ignorati”

Flaminia: “Noi di Malborghetto, senz’acqua da 4 anni e pure ignorati”

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Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

Per il quarto anno consecutivo circa 140 famiglie di Casaccia-S. Brigida e Malborghetto, due località all’estrema periferia di Roma Nord, non potranno usare l’acqua che esce dai loro rubinetti perchè contenente arsenico.

Il primo stop fu dato a marzo 2104 e riguardava anche altri acquedotti nel tempo poi bonificati. Ma le 140 famiglie di Casaccia-S. Brigida e Malborghetto dovranno invece attendere ancora un anno.

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Il Campidoglio, con l’ordinanza sindacale 195 del 28 dicembre 2017, ha infatti prorogato al 31 dicembre 2018 il divieto di utilizzo dell’acqua per consumo umano.

Del fatto, la nostra testata ne ha dato tempestivamente notizia poche ore dopo con l’articolo dal titolo “Acquedotti Arsial S. Brigida e Malborghetto vietati anche nel 2018” a seguito del quale oggi riceviamo e pubblichiamo una lettera di Tiziana Verdini, residente a Malborghetto, che così ci scrive.

Gentile redazione, Vi scrivo in relazione al vostro articolo pubblicato in data 29.12.2017 specificando che nella presente segnalazione mi limito a parlare della situazione inerente “Malborghetto”.

Indipendentemente dai disagi legati al divieto per l’uso di un bene primario come l’acqua e dal fatto che ad oggi non solo non sono stati neanche approntati i lavori necessari, ma ancora sono in corso le “procedure burocratiche” di esproprio ai fini dei successivi lavori, vorrei segnalare quanto segue.

A tutela della salute pubblica, l’Ordinanza 195/2017 della Sindaca Raggi oltre a prorogare il divieto di cui trattasi, recita testualmente nel dispositivo che “Alla presente ordinanza sarà data massima diffusione mediante pubblicazione all’Albo pretorio di Roma Capitale, sul sito istituzionale di Roma Capitale e mediante affissione di pubblici avvisi… in corrispondenza in particolare delle strade di cui agli allegati A e B”.

Per quanto riguarda l’affissione del Pubblico Avviso nelle strade interessate dal provvedimento, l’amministrazione comunale e/o del Municipio XV ( a proposito a chi competeva?) non ha affatto provveduto in tal senso, almeno per quanto attiene la zona di “Malborghetto”.

La comunicazione alla cittadinanza da parte dell’organo che emette l’ordinanza di proroga per la tutela della salute pubblica, in questa circostanza, non attiene solo alla forma ma principalmente alla sostanza.

Il mancato avviso pubblico nelle vie interessate, potrebbe infatti indurre i cittadini, legittimamente, a ritenere concluso il divieto dell’anno precedente e, quindi, a riutilizzare l’acqua nelle abitazione e nelle aziende agricole presente in loco, con grave nocumento proprio a quella salute pubblica che l’amministrazione ritiene essere messa in pericolo con l’uso dell’acqua proveniente dagli acquedotti ARSIAL.

Altro che trasparenza tra amministrazione e cittadini; qui è venuta meno una comunicazione istituzionale doverosa e non discrezionale verso decine e decine di nuclei familiari esposti ad un pericolo per la propria salute.

Per questo motivo il fatto non è semplicemente rivelatore dell’inefficienza dell’amministrazione in senso lato, ma potrebbe acquistare anche un rilievo sotto il profilo della responsabilità amministrativa.

Una vicenda, a mio modesto avviso, grave e non trascurabile, che aggiunge il danno alla beffa per molti cittadini che vivono la criticità di una zona come Malborghetto in cui l’acqua è stata chiusa da 4 anni e le strade non solo non vengono mantenute, ma si assiste ad un triste rinvio di competenze tra Comune, Municipio e ARSIAL.

La speranza è di non sentirsi presi in giro ulteriormente sentendosi rispondere dall’amministrazione che era sufficiente la pubblicazione dell’ordinanza sul sito e all’albo pretorio del Comune per avere la “coscienza a posto”.

Ringrazio sin d’ora per l’attenzione che la vostra redazione vorrà rivolgere a quanto segnalato e al servizio che quotidianamente svolgete nell’interesse dei cittadini e del Municipio XV. ”

Edoardo Cafasso

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2 COMMENTI

  1. Non ci sono parole !!!!! da quanto riportato nell’articolo, non si tratta semplicemente di scarsa sensibilità del Comune e del Municipio verso i cittadini, ma di un vero e proprio “attentato” alla salute nei loro confronti. A questo punto sarebbe utile capire se l’affissione degli Avvisi alla Cittadinanza circa il rinnovo del divieto all’uso dell’acqua, era compito del Municipio o del Comune .

  2. Da come viene descritta la situazione in cui versano alcuni servizi essenziali come acqua e viabilità a Malborghetto , sembra più il terzo mondo che una zona della capitale d’Italia. Non ci sono parole!!!!!! E magari ai residenti di Malborghetto l’amministrazione ha pure il coraggio di far pagare le tasse? Infine mi chiedo se non sia il caso di fare un vero e proprio esposto per la mancata affissione degli avvisi pubblici da parte dell’amministrazione, con la conseguente esposizione dei cittadini al pericolo dovuto al riutilizzo dell’acqua

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