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Ammalorata e pericolosa, chiusa la ciclabile di Ponte Milvio

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Il SIMU, Dipartimento capitolino Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, ha chiesto la chiusura al transito della pista ciclabile che da Ponte Milvio arriva fino al ponte di Castel Giubileo “causa il forte ammaloramento della sede carrabile“.

Per garantire l’incolumità pubblica e nelle more degli interventi di ripristino e messa in sicurezza” – così si legge sul sito del Municipio XV – il XV Gruppo della Polizia Locale di Roma ha disposto, con efficacia dal 17 ottobre, il “divieto di transito ai pedoni e alle bici sui percorsi ciclopedonali intitolati a Adele Bei, Marisa Muso, e Maria Teresa Regard“, praticamente l’intera pista, “fino a cessate esigenze” .

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chiusura-pista-ciclabile-ponte-milvioUna pista che, fatti salvi episodici interventi di sfalcio da parte dell’amministrazione capitolina e a volte da parte di gruppi di volontari, è ancora in attesa di essere assegnata a un gestore, peraltro già individuato da un paio d’anni. Ma la convenzione, che pareva essere sul filo di lana ad inizio 2017, non è stata ancora sottoscritta.

In XV Municipio, il tema della manutenzione della ciclabile era all’ordine del giorno del Consiglio odierno ma gli estensori, al momento del dibattito, hanno ritirato il documento.

Il motivo del ritiro, spiega in una nota il capogruppo PD Daniele Torquati, sta nel fatto che “l’Assessore all’Ambiente e il Presidente hanno informato l’aula che gli interventi sono stati inseriti all’interno dell’appalto comunale, dimenticando però che 11 mesi fa l’aula si era espressa favorevolmente alla proposta presentata dal gruppo del PD”.

“Tale documento – ricorda Torquati – impegnava l’esecutivo a sottoscrive la convenzione con il concessionario dell’impianto sportivo di Tor di Quinto 57b, per l’impiego delle risorse derivanti dal canone annuo da destinare appunto alla costante manutenzione dell’intera pista ciclabile. Strumento questo che risolverebbe definitivamente i noti problemi relativi alla manutenzione della pista”.

“Ci è sembrato abbastanza paradossale che la proposta odierna sia stata ritirata nonostante ancora nessun intervento sia stato eseguito, come preoccupa che l’esecutivo abbia ignorato le volontà espresse dal Consiglio 11 mesi fa.
In ultimo troviamo imbarazzante che nessuno abbia informato l’aula circa la chiusura di alcuni tratti della stessa pista dopo averne discusso a lungo nella seduta di consiglio. A tal proposito – conclude Torquati – auspichiamo un chiarimento da parte dell’amministrazione in merito a quest’ultima notizia, soprattutto per quanto concerne tempi necessari per la risoluzione del problema che purtroppo impedirà la fruizione della pista”.

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12 COMMENTI

  1. …chiusura?…percorsa come tutti i giorni,da castel giubileo a ponte milvio la mattina e al contrario la sera, non ho visto nessun segnale…

  2. Alla fine imporranno il limite a 5 km/h così si mettono al riparo da rivalse per eventuali cadute dovute al manto stradale rovinato che tale resterà, come stanno facendo sulle strade della città. Questa amministrazione, anche sul fronte della ciclabilita’, che era un loro argomento elettorale, non ha fatto veramente nulla di nuovo o di conservativo. Zero nuove piste ciclabili e zero manutenzione.

  3. Ma di cosa si preoccupano, tanto se ti fai male non ti risarciscono i danni subiti.
    Esperienza personale.
    Motivo? Sei un idiota se vai sulla ciclabile così ridotta.

  4. Andrà a finire come per la ciclabile da via della Moschea a via Salaria, lungo la tangenziale, chiusa quasi un anno fa, e mai riaperta.

  5. Ecco il risultato di una nuova amministrazione che da quando si è insediata non ha fatto nulla di nulla salvo far togliere i tavolini ai locali di Ponte Milvio per fare spazio ai banchi degli ambulanti.

  6. Ci mancava anche questa! Questa città purtroppo non si recupererà più. Ormai siamo sprofondati nel terzo mondo…Abbiamo politici e amministratori inetti espressione di una società civile nel complesso malata.

  7. Non vorrei abusare di VCB ma certe notizie e certe disposizioni non le capisco, i percorsi ciclabili raggiunti dai divieti hanno visto tempi peggiori, nel 2008 c’erano proprio delle spaccature sull’asfalto rosso aggiustate in seguito alla meno peggio, così come alla meno peggio fu fatto il taglio della vegetazione, negli anni successivi sono stati fatti invece dei veri e propri interventi che almeno fino ad un mese fa mi hanno fatto sembrare le piste in buone condizioni.
    Sono un utente delle ciclabili qualche dettaglio in più da parte del SIMU ci aiuterebbe a capire.
    leosc

  8. Un’Amministrazione che prende questo provvedimento , anzichè intervenire e risolvere il problema, come può solo pensare di realizzare il GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, realizzazione di un anello ciclopedonale accessibile a tutti che si sviluppa per 45 chilometri all’interno della città di Roma ????……..appena fatto , con questi principi , dopo un po andrà subito in malora !!!

  9. E’ l’ennesima vergogna di una cttà ridota allo stremo. Se conoscete qualcuno in grado di farlo lanci un flash mob con bandiere di roma listate a lutto!
    Questa città sta morendo, ogni giorno ne amputano un pezzo!

  10. Incomprensibile, vedendo da cittadina; prima le costruiscono, poi non le curano, addirittura le chiudono!!!ma con i soldi di chi sono state costruite, e per chi sono state fatte? penso per i cittadini che sperano di pedalare al posto l’uso macchina!!!per salvaguardare la città e la sua l’aria più pulita, o no?

  11. sono stati spesi male decine di milioni per l ultimo inutile giubileo..del papa egocentrico..marciapedi già in buono stato, pedonalizzazioni, sampietrini tolti alla stazione..anzichè occuparsi delle ciclabili rovinate da anni..e dele strade ai..limiti della percorribilità o di poare molti pini, allegerendoli. inutile criticare..quando fino al recente passato..i soldi sono stati spesi male.

  12. la raggi..deve concentrarsi sulle ciclabili esistenti e collegarle tra di loro..ci vada del rio in bici nel grab..e nella tirrenica..

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