“E’ di solo qualche giorno fa la notizia, da molti temuta, che il Campo Nomadi Roman River in gestione alla Cooperativa Isola Verde, a cui il Dipartimento capitolino alle Politiche Sociali aveva dichiarato pubblicamente di non voler rinnovare l’affidamento per la gestione, ha invece avuto l’ennesima proroga tecnica, per consentire al Comune di effettuare qualche altra inutile attività di verifica.”
“Il servizio però era già in proroga tecnica da anni nei confronti di quella cooperativa a cui da molti anni l’amministrazione eroga finanziamenti a pioggia e che ha gestito per due anni anche il tanto vituperato e contestato centro profughi di Casale S.Nicola”.
“Per questa ragione dunque abbiamo depositato denuncia querela per omissione di atti di ufficio e un esposto alla Corte dei Conti per conoscere le motivazioni per le quali da anni il comune paga in proroga tecnica un servizio che invece il dipartimento intende chiudere”.
Così scrivono in una nota il capogruppo FDI in Campidoglio, Fabrizio Ghera, e Giorgio Mori, responsabile del Dipartimento Immigrazione – Integrazione di FDI-Roma.
“Dunque il Campo rom pagato coi soldi dei romani non chiude. Anzi. Da ieri la struttura adiacente, sempre gestita dalla stessa cooperativa, ha visto l’arrivo di ben 50 richiedenti protezione internazionale. Questa notizia ha destato, come normale, profonda eco sul territorio, che è già abbandonato a causa di anni di incuranza da parte delle amministrazioni di ogni colore politico”.
“Queste persone che vivono nelle adiacenze del Campo, dunque, continuano a non avere acqua potabile, fogne, servizi etc. ma d’ora in poi – sostengono Mori e Ghera – avranno non più solo una colonna di nomadi che gli passa davanti casa perennemente e defeca davanti al portone, ma un’altra colonna di persone che per lo più saranno inseriti, nella migliore delle aspettative, nel mercato nero del lavoro, mentre altri rafforzeranno purtroppo il mercato dello spaccio”.
“Questa conversione del “business dell’accoglienza” da “rom” a “migranti” era stata da noi ampiamente prevista e segnalata alla pubblica opinione per tempo. I migranti garantiscono entrate maggiori, più sicure di tema di finanziamenti europei, e sono anche meno scomodi dal punto di vista mediatico. Quello che non ci aspettavamo è che si decidesse di gestire contemporaneamente e nello stesso luogo le due attività”.
“Avere avuto l’ardire di operare questa scelta – concludono i due esponenti romani di FDI – la dice lunga anche sullo spessore morale di chi ha voluto e di chi ha consentito tutto questo. Ne risponderanno però nelle sedi opportune. Davanti alle corti competenti per aver sperperato soldi pubblici e davanti ai romani per le scelte senza scrupoli sul capo di povera gente”.
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