Domani, martedì 18 aprile, parenti, colleghi, amici e fan di Gianni Boncompagni, deceduto nel giorno di Pasqua nella sua abitazione di via Nemea a Vigna Clara, potranno dargli l’ultimo saluto nella sede Rai di via Asiago 10.
Là, nella storica palazzina del quartiere Prati dove il padre della radio e della Tv di intrattenimento ha trascorso molti anni della sua attività professionale e da dove lanciò dalla famosa Sala A le trasmissioni cult “Bandiera Gialla” e “Alto Gradimento”, dalle 12 di domani sarà infatti aperta al pubblico la camera ardente.
Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati da ieri e che continuano ad arrivare dal mondo dello spettacolo e delle istituzioni.
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni lo ha definito “un artista che ha rivoluzionato, con garbo e ironia, gli schemi dello spettacolo, della televisione e della radio italiana“.
Giancarlo Magalli, che ha abitato per lunghi anni nello stesso comprensorio di via Nemea e che lo ha ben conosciuto frequentandolo sin da ragazzo, ha commentato: “E’ stato prima mio vicino di casa, poi amico, poi collega, quasi 60 anni insieme. E’ stato un precursore, un inventore di cose belle“.
“Gianni mi insegnava tante cose – ha detto Renzo Arbore – ci siamo sempre intesi, non abbiamo mai litigato, ci siamo divertiti moltissimo e adesso non ci divertiamo più“.
Fiorello, la cui Edicola Fiore si tiene a pochi metri dall’abitazione di Boncompagni, su facebook ha invece scritto “Andarsene nel giorno di Pasqua! Come sempre mai banale… ciao Grandissimo Genialissimo Gianni“.
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