I produttori e i distributori di fuochi d’artificio non hanno ben digerito l’ordinanza a firma Raggi e martedì 27 dicembre l’hanno impugnata presentando un ricorso al TAR del Lazio.
E’ quanto si apprende in un comunicato dell’Associazione Pirotecnica Italiana nel quale si dice che la stessa “si è fatta portavoce delle proteste degli imprenditori del settore pirotecnico della capitale e stamattina attraverso il proprio legale l’avvocato Marcello Giuseppe Feola ha depositato un ricorso dinnanzi al Tar Roma con istanza di decreto monocratico urgente che dovrebbe essere emesso entro il 29 dicembre”.
Il ricorso spiega la nota, “è volto ad ottenere la revoca dell’ordinanza numero 145 emessa il 22 dicembre dal sindaco di Roma Virginia Raggi che dal 29 di questo mese e fino al 1 gennaio 2017 dispone il divieto assoluto su tutto il territorio comunale di ‘usare materiale esplodente, utilizzare fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonati ed esplodenti’ ed ancora di ‘usare materiale esplodente anche cosiddetto declassificato a meno di metri 200 dai centri abitati, dalle persone e dagli animali‘”.
“Il ricorso – conclude la nota – tende ad evidenziare l’insussistenza dei presupposti per l’esercizio del potere di ordinanza urgente, ma soprattutto pone rilievo sull’accentuazione del pericolo che l’ordinanza determina, incentivando paradossalmente l’utilizzo dei fuochi illegali”.
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