Ruggero Marino, giornalista, scrittore e poeta, residente sulla Cassia, è uno dei massimi esperti di Cristoforo Colombo e della scoperta dell’America grazie ad una ricerca personale e continua che va avanti da circa 25 anni.
Ma in questa sua nuova opera non ci sono caravelle e spedizioni, niente mari in bufera e terre nuove.
Ci sono invece un torrente, una diga, un lago, una valle che scompare, un paesaggio nuovo che la viene a impreziosire. lncorniciato da colline e montagne, è il microcosmo del Turano, rimasto in qualche modo incontaminato, pur non essendo lontano dalla capitale e dall’autostrada per L’Aquila.
E ci sono versi che evocano un piccolo mondo un po’ antico, pastorale, aspro, che si schiude alla modernità, cercando di smorzarla nei silenzi dei boschi e nelle nebbie mattutine.
È in questo ambiente che la poesia di Ruggero Marino va a caccia delle atmosfere più segrete e più sottese di una terra da conquistare passo a passo e da rivivere attraverso le sensazioni e le emozioni che suscita.
E a farla da padrone è lo specchio d’acqua, che ormai scandisce il ritmo della valle: con i suoi borghi fra i più belli d’Italia, con le sue greggi, con le sue ricorrenze, con i suoi paesani.
Ruggero Marino ha lavorato 34 anni per “Il Tempo” di Roma, come inviato speciale, redattore capo e responsabile del settore cultura. Ha fondato e diretto per 7 anni il trimestrale «Poeti & Poesia». Ha scritto già due libri di poesie ed ha vinto oltre 10 premi giornalistici.
E’ uno dei massimi esperti italiani su Cristoforo Colombo e le sue tesi rivoluzionarie sulla scoperta dell’America sono state oggetto di conferenze presso università italiane e straniere. I suoi libri sull’argomento sono andati letteralmente a ruba tant’è che è stato invitato a New York dall’Istituto italiano di cultura per far parte della commissione scientifica per le celebrazioni del 2006 in occasione dei 500 anni dalla morte di Cristoforo Colombo.
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