All’interno del Parco di Veio, in prossimità di via Veientana, è recentemente comparso un basamento in cemento riguardante l’installazione di un nuovo elettrodotto che, stando a quanto denuncia Marcello Ribera, presidente della commissione Ambiente del XV Municipio, non rispetterebbe i vincoli del Parco.
Queste nuove opere, previste dal Protocollo d’Intesa firmato nel 2010 tra il Comune di Roma, la Società Terna e ACEA, e condiviso dall’Ente Parco di Veio, consistono nel riassetto della rete elettrica, coinvolgendo particolarmente il territorio del XV Municipio ed una parte rilevante del Parco di Veio.
Ribera però si domanda: “Premettendo che si tratta di opere necessarie e legittime, stabilite da un Protocollo d’Intesa e autorizzate nel 2012 in deroga alle misure di salvaguardia dall’allora Presidenza della Regione Lazio, mi chiedo come mai le modalità dei lavori non stiano seguendo opportuni criteri che tengano conto dei vincoli di tutela in un’area protetta come il Parco di Veio, oltre che garantire maggiormente la tutela della salute pubblica.”
“Nel 2012 – spiega Ribera – prima di rilasciare l’autorizzazione, la precedente amministrazione regionale avrebbe dovuto pretendere l’interramento dell’elettrodotto, modalità diffusa ormai in larga misura per ridurre l’impatto ambientale, a maggior ragione in un’area naturale di rilevante valore paesaggistico come il Parco di Veio. Mi domando peraltro come mai l’allora amministrazione del Parco di Veio abbia condiviso un Protocollo d’Intesa che prevede tali opere e, contestualmente, abbia predisposto un Piano di Assetto del Parco che vincola fortemente le stesse aree oggi interessate dai lavori”.
“Mi chiedo ancora – incalza il presidente della commissione Ambiente – come sia stato possibile autorizzare le nuove installazioni senza prevedere l’interramento degli elettrodotti. Era necessario agire tenendo maggiormente conto che questi interventi contrastano con tutti i vincoli a tutela del Parco. Concludo quindi chiedendo agli Enti coinvolti una risposta riguardo alle modalità scelte per l’esecuzione dei lavori, e di considerare l’opportunità di modificare il riassetto della rete elettrica, prevedendo l’interramento dell’elettrodotto all’interno del Parco di Veio”.
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Lo studio condotto da Terna e condiviso con Comune, Regione, Parco di Veio e le Soprintendenze per i Beni Archeologici e per i beni Ambientali e Paesaggistici competenti, ha evidenziato la possibilità di riprogettare la linea prevedendo l’interramento della quasi totalità dell’elettrodotto, fatta eccezione per un breve tratto che si sviluppa all’interno del territorio del Parco di Veio per una lunghezza pari a circa 4 km. E’ stato stabilito di mantenere tale tratto in aereo a causa di fattori tecnici e territoriali esistenti, tra cui l’assenza di una adeguata viabilità e la prossimità di aree archeologiche.
riferimento:
http://www.eib.org/attachments/pipeline/20110105_nts1_it.pdf
In prossimità della Cassia, altezza G.R.A., Terna ha provveduto all’interramento dell’elettrodotto grazie alle continue richieste del territorio dopo oltre dieci anni di sollecitazioni. Anche in quel tratto avevamo l’assenza di una adeguata viabilità e la presenza di aree archeologiche ma si è comunque arrivati a risultato. I fattori tecnici c’entrano poco o nulla, è una questione di costi e di volontà politica che allora non ci è stata.
L’ area in questione, che è simbolo della memoria storica, non solo del XV Municipio ma delle origini di Roma, è , da anni, oggetto di attenzione da parte di cittadini e associazioni del XV Municipio che con un processo, che possiamo definire spontaneo, sono arrivati all’ elaborazione progettuale di una serie d’ iniziative volte al rilancio del turismo sostenibile dell’ area, ipotizzando percorsi turistici, ippovie, percorsi rurali e mountainbike per il rilancio del turismo sostenibile della zona. Ora proprio lungo la direttrice che unisce Roma a Veio viene allocato questo ulteriore traliccio, in una vallata che merita rispetto sia dal punto di vista paesaggistico che storico-culturale.
Pur comprendendo le difficoltà ed i maggiori costi per il gestore dell’ elettrodotto si ritiene che le linee in questa zona debbano essere interrate: non si dica che la presenza di reperti archeologici e l’ orografia del terreno costituiscono un ostacolo insormontabile. Vogliamo sperare che la mancata ultimazione del traliccio, sorto velocemente, a ridosso di un week end, in due giorni lavorativi o poco più, sia frutto di un ripensamento dell’ ultimo minuto e che con condiviso, bipartisan, impegno congiunto, tutti i nostri referenti in Municipio si stiano impegnando per ottenere l’ auspicato interramento, richiesto a gran voce da tutti i cittadini e dalle realtà locali che si attestano lungo la Via Veientana e non solo.
P.S. In merito poi alla mancanza di adeguata viabilità, paradossalmente, questa circostanza potrebbe condurre ad un duplice risultato correlato anche al ripristino e alla messa in sicurezza della Via Veientana da tutti auspicato. S.B.