I lavori sono in corso, la linea ferroviaria tra la stazione di Vigna Clara e quella di Valle Aurelia con il collegamento di quest’ultima con la linea FL3 Cesano-Viterbo sarà realtà a giugno 2016. La conferma e i dettagli sono arrivati nel corso di un incontro tenutosi nella sede del Municipio XV.
Presente l’ing. Daniele Moretti, dirigente RFI e responsabile del progetto, alcuni suoi collaboratori, il presidente del XV Daniele Torquati e l’assessore alla Mobilità Elisa Paris, martedì 1 dicembre, ad un vasto parterre composto da comitati locali, cittadini, residenti di Vigna Clara e Fleming e rappresentanti della stampa locale, da parte RFI è stato spiegato il contenuto del progetto, quali lavori sono in corso, tempi e modi che consentiranno la riapertura, dopo 25 anni di inattività, della stazione Vigna Clara e la riattivazione del collegamento con Valle Aurelia.
E’ la concretizzazione di un disegno da anni pronto in un cassetto e che VignaClaraBlog.it presentò in esclusiva all’opinione pubblica romana pochi anni fa (leggi qui).
Obiettivo a breve
La riattivazione del collegamento Vigna Clara con Valle Aurelia oggi si inserisce nel quadro più ampio dell’accordo sottoscritto a dicembre 2014 tra il Campidoglio e le Ferrovie per la definizione di sei interventi da realizzare all’interno del Nodo ferroviario di Roma per il potenziamento del sistema ferroviario metropolitano e regionale.
L’accordo prevede, in particolare, l’uso della galleria tra Pineto e Vigna Clara, lunga 4,4 km, che ha subito recentemente interventi che la rendono utilizzabile non appena ripristinato l’armamento dei binari e la linea elettrica lungo tutto il tracciato.
Grazie ai 102 milioni stanziati dal governo, la linea Valle Aurelia-Vigna Clara, lunga circa 7 chilometri dei quali 4,4 interrati appunto nella galleria Pineto-Vigna Clara, verrà completata entro giugno 2016 e sarà collegata alla linea FL3 Cesano-Viterbo in corrispondenza della Stazione Valle Aurelia, permettendo i collegamenti ferroviari verso Roma San Pietro e Roma Ostiense e l’interscambio con la Metro A nella stazione di Valle Aurelia.
No fermate intermedie. la stazione “Pineto”, ubicata a metà di via Damiano Chiesa, alle pendici della collina sulla quale svetta il policlinico Gemelli, e la stazione “Farneto”, in fondo a via Monti della Farnesina alle spalle del Ministero degli Esteri, non svolgeranno la funzione di stazione ma saranno aree dedicate al servizio e soprattutto fungeranno da uscite di sicurezza in caso di necessità.
Percorrenze. Trattandosi, al momento, di una linea ad un solo binario, i treni partiranno ogni massimo trenta minuti e la percorrenza sarà di otto. E’ stato calcolato che chi vorrà proseguire fino ad Ostiense da Vigna Clara ne impiegherà non più di venti.
La stazione. Diversi i restyling necessari alla stazione di Vigna Clara per renderla operativa. Dall’innalzamento dei marciapiedi all’installazione degli ascensori passando ai sistemi di videosorveglianza e ovviamente a una ristrutturazione totale dal punto di vista pulizia-decoro.
Sarà una stazione remotizzata, priva cioè di personale di sorveglianza ma dotata di telecamere collegate con le forze dell’ordine e recintata, come lo sarà tutta l’area di proprietà RFI. Resteranno i locali commerciali.
Mercato piazza Diodati. Il mercato rionale non verrà trasferito, nè durante i lavori nè successivamente. Nei prossimi mesi piazza Diodati, destinata ad essere parcheggio di scambio, verrà ristretta in quanto circa una metà sarà cantierizzata, ma ciò non toglierà spazio ai banchi degli operatori commerciali.
Parcheggi. Oltre a piazza Diodati, che sarà area parking libera, è allo studio la realizzazione di nuovi posti auto nella parte iniziale di via Monterosi, lungo il tracciato ferroviario, liberando la striscia di terra che divide la strada dall’area RFI oggi occupata solo da vegetazione spontanea.
Si ipotizza, ma è ancora tutto da vagliare, la realizzazione di una nova area parking alla fine di via Monterosi in un terreno inutilizzato di proprietà del Comune di Roma.
Obiettivo finale, chiusura dell’anello
Obiettivi a medio e lungo termine sono il raddoppio dei binari e la chiusura dell’anello ferroviario. Mentre per il primo è solo un problema finanziario, per la chiusura dell’anello occorre congiungere la stazione di Vigna Clara con quella di Tor di Quinto.
Ma qui si riapre l’annoso problema della zona industriale di Camposampiero, sulla Flaminia, dove da decenni sorgono capannoni abusivi di piccoli artigiani e piccole industrie alle quali più volte è stato offerto di trasferirsi in altra località.
L’ultimo progetto, annunciato a grandi lettere come definitivo e poi caduto nel nulla, risale a luglio 2011.
Lo stesso prevedeva lo spostamento dei 51 operatori da Via Camposampiero a Prima Porta, in un’area di circa 26 ettari poco prima del cimitero Flaminio. 5 i milioni di euro che sarebbero stati investiti per gli oneri di urbanizzazione e ad ogni artigiano sarebbe stato dato un lotto con concessione a 90 anni. Subito dopo tutta l’area di via Camposampiero sarebbe stata bonificata per permettere il completamento dell’anello ferroviario del quale mancano solo gli ultimi 2 km a partire dalla stazione di Vigna Clara.
Il progetto, fra alterne vicende, è ancora fermo. Scontato che Ferrovie nulla possono senza che il Campidoglio lo riprenda in mano.
Lavori novembre 2015 – maggio 2016
I lavori già iniziati all’interno dell’area RFI che comprende la stazione, al momento sono finalizzati alla pulizia della stessa area, alla rimozione dei detriti e dei rifiuti, all’asfaltatura delle aree interne.
Il cantiere vero e proprio entrerà nel vivo delle attività non appena arriverà l’ok da parte del Comune, (“chiesto ai primi di novembre” è stato precisato) e vedrà due momenti topici in ottica disagio per i residenti circostanti: una settimana a metà dicembre ed un’altra settimana a fine gennaio, quando si procederà all’armamento in corrispondenza dell’area della stazione. Poi proseguiranno fino a primavera inoltrata per raggiungere l’obiettivo di Giugno 2016.
“Il tutto – ha precisato più volte l’ing. Moretti – si configura come un “ripristino” della vecchia linea, non c’è nulla di nuovo e nulla di più se non l’aggiornamento alle normative per quanto riguarda la stazione (ascensori, eliminazione barriere architettoniche etc)”.
“Quindi normale manutenzione straordinaria svolta con ditte accreditate presso RFI. Ecco perchè – ha ribadito il dirigente RFI – non è corretto parlare di “progetto” nel senso letterale del termine, ecco perchè non c’è alcun atto progettuale depositato, ecco perchè non occorrono autorizzazioni di alcuna sorta, fatto salvo per la cantieristica per la quale sono state già richieste da un mese”.
Il contraddittorio
Esiste una valutazione dell’impatto ambientale? E di quello acustico? S’è tenuto conto del mutato assetto urbanistico? Volete spiegarci in dettaglio i lavori? Possiamo avere accesso agli atti?
Queste in particolare le domande poste da alcuni presenti basate sul fatto che lo scenario urbanistico è molto cambiato negli ultimi 25 anni ma soprattutto è cambiata la legislazione per cui, sostengono, le opere attuali dovrebbero essere precedute da una valutazione ambientale strategica, da sondaggi idrogeologici, dalla verifica di eventuali impatti acustici, dal capire se la stesa di cavi elettrici a due passi dalle abitazioni non sia pericolosa.
Si tratta di una lunga serie di processi valutativi e propedeutici ad ogni inizio lavori di grande portata e dettati dalle norme vigenti che diversi residenti nei pressi della stazione reclamano a tutela del territorio e della loro salute.
Ma la posizione di RFI è perentoria: “Stiamo applicando il progetto di 25 anni fa allora approvato, nulla di più e nulla di meno; normale amministrazione, lavori svolti all’interno di un’area di nostra proprietà per il quale non occorre avviare alcun processo valutativo nè un iter autorizzativo trattandosi di una manutenzione straordinaria, come tante altre ne facciamo nel Paese. Così si è espresso il nostro ufficio legale, così stiamo operando”.
Smarcato, almeno per RFI, questo aspetto, sono state date assicurazioni sull’illuminazione, sulla recinzione dell’intera area, sulla posa delle pareti antirumore, sulla stesa a suolo di un tappetino speciale atto ad attutire le vibrazioni.
Aspettando giugno 2016
Fatte salve le posizioni di tutte le parti, è indubbio che si tratta di un grande intervento che va nella direzione dell’ampliamento del trasporto su ferro nella nostra città, ma soprattutto nella zona di Roma Nord che per troppi anni ne ha sofferto la mancanza.
E se tutto ciò, complice magari l’aggiudicazione a Roma delle Olimpiadi del 2024, porterà alla chiusura dell’anello ferroviario sarà una svolta epocale.
Claudio Cafasso
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Un treno ogni 30 minuti? Speravo che il secondo binario ci fosse già; meglio di niente ma per favore non chiamatela metro!!
La RFI nella persona dell’ing. Moretti ci ha prospettato tutto rose e fiori, ovviamente la storia insegna:
25 anni di abbandono
25 anni di lassismo
25 di palese incompetenze
25 anni di puro egoismo
Milioni di euro buttati, e la tracotanza di questa Azienda che passa sulla schiena degli abitanti della zona senza nessuna remora.
Per ora quello che abbiamo, ad essere concreti sono:
25 anni di abbandono
1 mega cantiere
2 slide
Max PETRASSI
Più treni e meno automobili, non capisco cosa ci sia da lamentarsi per due treni sotto casa.
perfettamente d’accordo con Riccardo, per 25 anni ci siamo lamentati di essere senza mezzi ora che che ce li danno ci stiamo a lamentare per qualche mese di fastidio !
Non ci si lamenta per l’iniziativa, per quanto ancora solo annunciata – come troppe volte è capitato in passato. Appare sgradevole l’arroganza nelle affermazioni che si tratterebbe di “normale amministrazione” (dopo 25 anni!?!?), e inquietante l’accenno al fatto che il “via libera” ai lavori non sia stato dato da un comitato di cittadini, da un ufficio tecnico, dalla pianificazione del Comune o del Governo (Roma è Capitale?)… ma dall’ufficio legale!
La montagna sta partorendo un topolino… ma nel disastro del quadrante nord è pur sempre una buona notizia.
signor Sorchisciotte, ora mi dica lei: se queelli delle ferrovie fossero in torto, se non avessero rispettato codici e cavilli non pensa che già doveva essere arrivato un giudice a fermarli e i carabinieri a mettere i sigilli ? E da quando in qua il via libera ai lavori lo da un comitato di cittadini, ma che stiamo ai tempi dei soviet ??
con una frequenza di treni così scarsa è importante che il servizio sia affidabile e garantisca il massimo rispetto degli orari di arrivo e partenza; ma le FS saranno in grado di farlo?
Buongiorno a tutti,
dobbiamo, in primis, essere contenti che abbiamo una data fine lavori che porterà ad una rivoluzione del nostro quartiere.
Poi sicuramente dobbiamo spingere su tre punti fondamentali:
– Chiusura dell’anello ferroviario, che porterà un aumento eccezionale della viabilità;
– Installazione del II binario;
– Aumentare i parcheggi, a pagamento e convenzionato per i pendolari, nella zona limitrofa alla stazione che ha tutte le capacità per svilupparsi.
OTTIMA NEWS!!!
Ottimo finalmente, peccato per la stazione farneto. Una domanda: Quale era il punto dove i treni in galleria si toccavano ? Nel 1990 causa della chiusura.
@Cesare: speravo si cogliesse il paradosso, evidentemente non sono riuscito nel mio intento. Ovviamente il “via libera” a dei lavori non può venire da un comitato di cittadini… ma allo stesso modo mi pare sia inquietante che (dopo 25 anni!) venga da un ufficio legale. Non penso affatto che la ferrovie siano “in torto”, sono certo che stiano rispettando leggi, prescrizioni e regolamenti di ogni sorta… in tutta questa storia – che mi auguro sia a lieto fine – l’unico a non essere stato rispettato è il calendario…. 25 anni di attesa gridano vendetta.
Benissimo! Come ha già detto il mio omonimo.
E basta gli altri che si lamentano sempre, si lamenterebbero anche con treni a frequenza di 5 minuti, magari prendendosela con i colori delle carrozze: siete i classici fail!
Speriamo ora nel collegamento con Tor di Quinto per raggiungere anche Tiburtina.
Bravi a RFI che hanno sistemato il progetto di Italia90, lo aspettavamo da anni.
Avanti così
Tratto da; BassaVelocita.it
“Questa linea dai costi faraonici fu usata soltanto per 8 giorni in occasione delle partite che si svolgevano allo stadio Olimpico: i convogli partivano a distanza di circa 20 minuti dalla stazione Tiburtina e fermavano alle stazioni Tuscolana, Ostiense, Trastevere, San Pietro e Farneto (nome ufficiale: Olimpico – Farnesina), poi proseguiva per Vigna Clara, dove erano stati sistemati 4 binari di sosta. A fine partita il tutto funzionava nel verso opposto. In tutto scesero alla stazione di Olimpico – Farnesina circa 60.000 persone (stime FS) e nessuna o quasi a Vigna Clara.
Al termine dei Mondiali il collegamento venne abbandonato in attesa dei lavori di miglioramento della linea che però non furono mai effettuati. Furono saccheggiate e vandalizzate fino alla chiusura ufficiale, nell’ottobre del 1990.
Nel 1993 avveniva il sequestro della stazione di Vigna Clara, disposto dal sostituto procuratore Giorgio Castellucci, per accertare se vi fossero stati comportamenti illeciti, nei confronti della pubblica amministrazione, nella costruzione della stazione e nel suo mancato utilizzo successivo. Secondo le Ferrovie dello Stato tutto il tratto Farneto/Vigna Clara era “un collegamento provvisorio che usato a pieno regime non avrebbe offerto sufficienti garanzie di sicurezza”. Vennero rinviati a giudizio l’ex direttore generale del Ministero dei Trasporti Ercole Incalza, tre dirigenti generali delle Ferrovie (Arturo Pandolfo, Sandro Cerasoli e Gianfranco Marras), due ingegneri dipendenti dello stesso ente (Gianfranco Tiberi e Luigi Renzi), l’ex capo compartimento delle Ferrovie di Roma, Carlo Ianniello, e l’ingegnere direttore dei lavori Antonio Pacelli: i reati ipotizzati erano abuso d’ufficio e omissione d’atti di ufficio.
Nel 1995 tutti gli imputati sono stati prosciolti in quanto “il fatto non sussiste”: nessuno è ritenuto colpevole di tale spreco di denaro.”
E come dice @riccardo2 Brava RFI Avanti cosi!
Max PETRASSI
Penso, e scusate la presunzione, che la maggior parte che scrive qui non abita e non ha vissuto e non vice certe situazioni provocate dalla superficialità e menefreghismo delle RFI.
La stazione va benissimo ma la storia insegna.
Intorno e dentro le stazioni non accade mai nulla di buono.
Questa stazione sarà comandata a distanza. Invito chi ha scritto qui di mandare la propria moglie o flglia a prendere il treno alle 21 di sera da sola.
Oppure a parcheggiare sul tratto non illuminato di competenza di RFI.
Siete troppo superficiali e lo scrivo serenamente. Le cose vanno fatte ma non all’Italiana.
Se mi trovate tre stazioni a Roma sicure e decorose vi regalo una bottiglia di vino.
In piu’ avete la memoria troppo corta – anche questo tipico dell’italianità!
Rinfrescatevi la memoria
Giovanna Reggiani, 47 anni, fu uccisa il 30 ottobre del 2007 dopo essere stata violentata e massacrata a Roma, nei pressi della stazione ferroviaria di Tor di Quinto. Sono da poco passate le 7 di sera quando la donna, moglie del capitano di vascello della Marina Militare Giovanni Gumiero di stanza alla Spezia, scende dal treno per far ritorno a casa, un appartamento riservato al personale delle Forze armate a qualche centinaio di metri dal luogo dell’aggressione, dopo un pomeriggio di shopping in centro.
Mentre, sotto una pioggia battente, percorre la strada stretta tra due file di alberi che collega la stazione ferroviaria al centro del quartiere, la donna viene aggredita, derubata, trascinata in una baracca del vicino campo nomadi, violentata, quindi gettata in fin di vita in una scarpata vicino a via Camposampiero.
Tratto da il Messaggero
AVANTI RFI!
Max PETRASSI
Notizia buona ma…solo a metà!
Con un solo binario, una frequenza ogni 20 minuti e una stazione sorvegliata solo a distanza la sottoscritta , pur abitando all’inizio di via Valdagno, cioè praticamente di fronte alla stazione …..continuerà a muoversi in auto tutta la vita!!!!!!!!
Comunque almeno i soldi stanziati serviranno a rendere la zona meno degradata .
signor Max, io sono nato, cresciuto e vivo a Vigna Clara da 50 anni e dalla mia finestra vedo la stazione da quando fu fatta. Cerchiamo di parlare seriamente senza fare terrorismo psicologico e senza scomodare quella tristissima e tragica vicenda della signora Reggiani accaduta di sera al buio e in aperta campagna e non nel cuore di un quartiere popoloso come il nostro. Proprio il fatto che lei cita questo episodio come esempio mi fa pensare invece che sia lei a non conoscere questa zona nella quale forse vive da qualche mese. Tutto questo suo armeggiare contro la stazione dove vuole portare, non la vuole sotto casa e preferisce che rimanga una cattedrale nel deserto per altri 25 anni ? Lo dica chiaramente. Mi sa tanto che lei deve essere uno di quelli affezionati alla macchina, se la tenga bella stretta ma con queste sue elargizioni di memorie e di ritagli di giornale non impedisca a migliaia di altri cittadini che la pensano diversamente da lei di beneficiare dei vantaggi che la ferrovia ci porterà. Io non vedo l’ora che venga aperta, lavoro alla Piramide pensi un po’ oggi ci metto un’ora in macchina più 10-15 minuti per trovare un posto, domani ci metterò venti minuti. Ogni giorno della mia futura vita guadagnerò due ore di salute e libertà! Lei non vuole usare la stazione e non la vuole fare usare a sua moglie e sua figlia, liberissimo, mica la stanno ristrutturando solo per lei ! Si, avanti RFI e avanti a tutta forza.
Scusate ma se nel 2015 dobbiamo avere un treno unico ogni trenta minuti ma non poteva essere gia’ cosi’ 25 anni fa ?Almeno avevamo una stazione che funzionava gia’ da 25 anni senza deterioramento e spese inutili.
Ah! E’ vero. In Italia le cose funzionano cosi’ : bisogna far deteriorate le cose per poi spenderci sopra altri soldi e alla fine qualcuno trova “l’uovo di Colombo”.
Caro @Renato vedo che lei legge cio’ che vuole leggere.
Io non ho la macchina
Io sono nato a via giovanni arrivabene
Io lavoro di fronte a Via Tuscia
Io mantengo e faccio la manutenzione di Via Tuscia
Io controllo e tengo pulito il cancello di Via Tuscia (pertinenza RFI)
Io ho sistemato per anni la rete tagliata periodicamentedal campo nomadi ospitato da RFI
Io ho segnalato puntualmente le incursioni di nomadi e ladri all’interno e verso l’esterno della sua amata stazione
Io ho illuminato a spese mie il tratto non illuminato da RFI
Io ho ripristinato l’area abbandonata RFI
Lei purtroppo come la maggior parte di chi scrive qui… scrive solo
Io firmo nome e cognome (non come fanno la maggior parte di chi scrive i post)
A chiacchiere siete tutti bravi.
Le ripeto se non sono stato chiaro: Non sono contro la stazione ma le modalità dell’intervento.
Questo e’ scritto e riscritto.
Ma si vede che Lei come la maggior parte di chi scrive qui preferisce far polemica che fatti.
Avanti RFI e si porti il signor @Renato (che non si firma) a Piramide! Buon viaggio in tranquillità
Max PETRASSI
Secondo lei io faccio polemica, ma chi è stato a tirare in ballo strumentalmente e la morte della signora Reggiani ? Avanti RFI e si portino a destinazione le migliaia (meno uno) di utenti che la useranno !
I quartieri Fleming e Vigna Clara purtroppo non sono confinanti con aree urbane ad alta densità come Anagnina e Battistini o come Rebibbia e Laurentina, purtroppo confinano con le campagne o tratti di ampi di verde quindi le paure ci saranno sempre come peraltro ci sono nei quartieri summenzionati (provate ad abitare lì….). L’utilità di questa stazione è notevole anche se la mia paura è che i parcheggi sono pochi per la mole di persone che vi confluiranno.
Stiamo meno in finestra e piu’ a contatto con la realta’
E si firmi se ha un minimo di decenza.
Buon viaggio
Max Petrassi
Adesso è una attivazione parziale, certamente la chiusura dell’anello e l’utilizzo della “galleria Aurelia” permetteranno di raggiungere con grande rapidità altre zone di Roma, le stazioni Tiburtina e Termini ed anche l’aeroporto di Fiumicino. Suggerirei di far valutare l’estensione della copertura della ferrovia ad Est di Piazza Diodati per la realizzazione di un parcheggio a due-tre piani massimo: esso servirebbe a rendere più fruibile il servizio (insieme a linee ATAC specifiche, ovviamente) e ad arrestare i rumori verso le abitazioni di Via Tuscia e Via Monterosi.
Per il parcheggio ad est di P.zza Diodati il problema potrebbe essere utilizzare Via Tuscia per raggiungerlo, una via stretta e piena di parcheggi che creerebbe traffico in più in quanto bisognerebbe utilizzarla per il tratto più stretto a doppio senso. Si potrebbe utilizzare Via Capranica Prenestina dalla Flaminia a Via due Ponti che però credo che sia proprietà privata in quanto vi insiste un cancello…..
Ultimi rumors… apre ad aprile
Si hanno novità sulla riattivazione della stazione?
Ormai siamo quasi arrivati a giugno; si sa qualcosa a proposito del collegamento promesso?
Pochi giorni fa sono passato, un operaio mi ha detto che per la fine dei lavori mancherebbe poco; per i primi di giugno dovrebbero finire… Incrociamo le dita!
Sembra che un condominio abbia ottenuto la sospensiva dal TAR.