Quota 25 raggiunta. Il numero necessario di consiglieri dimissionari per fare cadere l’Assemblea capitolina, giunta e sindaco è stato raggiunto questo pomeriggio nella sede comunale di via del Tritone 142 che ospita i gruppi politici. Uno a uno i 19 consiglieri democratici hanno apposto la loro firma davanti al notaio. Subito dopo gli altri.
Oltre ai 19 consiglieri del Pd e a Daniele Parrucci di Centro democratico e Svetlana Celli della Lista civica Marino, a firmare sono stati infatti anche i consiglieri di opposizione Roberto Cantiani NCD, Alessandro Onorato della Lista Marchini, Ignazio Cozzoli e Francesca Barbato dei Conservatori riformisti. Anche Alfio Marchini è intenzionato a presentare le sue dimissioni, sembra che lo farà questa sera aggiungendosi agli altri direttamente negli uffici del Campidoglio.
Le dimissioni sono state consegnate in Campidoglio da pochi minuti. Dopo le formalità e il protocollo, nella forma e nella sostanza il consiglio comunale decade e con esso il sindaco Ignazio Marino che ha già annunciato una conferenza stampa per le 18.
Cosa dirà? Probabilmente quello che aveva già scritto nella lettera di ieri: gestendo la crisi attraverso lo strumento delle dimissioni in blocco il PD ha evitato di arrivare in Aula per un confronto aperto come invece aveva chiesto Marino e come ha ribadito questa mattina: “Io mi chiedo perché in questo momento di fronte a un sindaco che ostinatamente e orgogliosamente chiede un confronto in un luogo democratico e deputato in Aula le forze politiche utilizzino ogni strumento possibile, anche le dimissioni di massa, per impedire un confronto“.
Già, perchè? Nessun esponente PD, a qualsiasi livello, ha benchè minimamente tentato di accennare una risposta a questa domanda.
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E’ deprimente quello che e’accaduto, non si fa cosi’ e’offensivo .