nel XV Municipio sono 27.918 ovvero 22 stranieri ogni 100 italiani. Boom di stranieri a Roma, sono raddoppiati rispetto al Giubileo del 2000 (+115%) e sono il 12,7% della popolazione. Sono 363.563 gli stranieri iscritti in anagrafe nella capitale nel 2014. L’incidenza sulla popolazione romana totale è salita dal 6% del 2000 al 12,7% del 2014.
È quanto emerge dal terzo numero del diario del Censis, ‘Roma verso il Giubileo, che ha l’obiettivo di cogliere e descrivere i principali temi nell’agenda cittadina in vista dell’Anno Santo. I numeri precedenti sono stati: «Roma: in forte aumento i reati predatori» (12 maggio 2015) e «Roma bloccata nel traffico, tallone d’Achille della capitale» (26 maggio 2015).
Sono 185 le comunità straniere presenti in città. La più numerosa è quella dei rumeni (88.384 persone nel 2014, il 24,3% degli stranieri a Roma), seguono i filippini (40.443 presenze, l’11,1% del totale), poi i bangladesi (28.473 presenze, il 7,8%), i cinesi (16.079 presenze, il 4,4%) e i peruviani (14.271 presenze, il 3,9%).
È un politeismo comunitario radicato nelle pieghe della vita quotidiana della città. Senza stranieri Roma avrebbe registrato negli ultimi anni un forte declino demografico. Dal 2000 a oggi, mentre gli stranieri aumentavano del 115%, gli italiani sono diminuiti del 5,2% (138.000 persone in meno). Il saldo demografico per la città è quindi positivo (+2%, ovvero 56.000 persone in più) proprio grazie alla presenza immigrata.
I territori della capitale con la maggiore presenza di stranieri residenti sono il Municipio I, con l’Esquilino e i dintorni della stazione Termini (51.296 persone, ovvero 36 stranieri ogni 100 italiani), la zona di Torre Maura-Torre Angela (Municipio VI, con 48.517 presenze, pari a 23 stranieri ogni 100 italiani), il Prenestino-Casilino (Municipio V, con 36.168 presenze, cioè 17 stranieri ogni 100 italiani), Tor di Quinto-Prima Porta (Municipio XV, con 27.918 presenze, ovvero 22 stranieri ogni 100 italiani), l’Appio-Tuscolano (Municipio VII, con 26.813 presenze, 10 ogni 100 italiani).
In due zone vivono più stranieri che italiani: Trastevere, con 108 stranieri ogni 100 italiani, e Martignano, con 105 stranieri ogni 100 italiani. Molto alta la presenza straniera anche nelle zone di Villa Pamphili (95 stranieri su 100 italiani), nel Centro storico (89 stranieri ogni 100 italiani), nella Zona archeologica (85 stranieri ogni 100 italiani) e a Torre Spaccata (62 stranieri ogni 100 italiani). (fonte Adnkronos.it)
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Tra poco, giusto il tempo di due/tre generazioni e gli italiani saranno in netta minoranza.
I discendenti dei padri fondatori di questo paese che hanno combattuto sul piave, fatto la fame nel dopoguerra e lottato per le conquisti sociali, saranno presto soppiantati dalle nuove generazioni di stranieri.
Si sta finalmente realizzando il piano della sinistra e del cattolicesimo buonista, sposato recentemente anche da papa Francesco, che come i predecessori invita all’accoglienza indiscriminata tranne, si intende, nella propria enclave dorata.
@Simone…. il problema è che noi italiani i figli non li facciamo, per varie ragioni, nessun aiuto da parte delle istituzioni, uomini e donne che si sposano sempre più tardi, poco lavoro e mal pagato…. non ce la prendiamo con i cattocomunisti, ma con le istituzioni