“Come si dice in questi casi, le sentenze dei Giudici vanno rispettate, non si discute.” Così Paolo Salonia, portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio, commenta in una nota la notizia che il Tar del Lazio ha annullato la revoca della concessione a Villa Bau Village. Questa estate, dunque, tornerà la piscina per cani, con annesse strutture d’intrattenimento, sulla riva destra del Tevere, fra Ponte Milvio e Ponte Flaminio.
Il pregresso
Alla Onlus Villa Bau, titolare di una concessione ottenuta dalla Regione Lazio nel 2009 e valida per 19 anni, ad aprile 2014 erano state ritirate le autorizzazioni sulla base del fatto che i titolari avevano “subconcesso” a una terza società la gestione dei punti di ristoro, bar e ristorante, presenti all’interno dell’area accanto alle piscine e alle spiagge per cani.
Ma c’era anche un locale discoteca che, a dire dello stesso Comitato (leggi qui), “era rumoroso a tal punto da sollevare le proteste degli abitanti circostanti, danneggiati e disturbati anche nelle ore notturne avanzate.”
Le proteste del Comitato furono messe nero su bianco e inviate al Presidente del XV Municipio, al XV Gruppo della Polizia di Roma Capitale, al Commissariato di Polizia di Ponte Milvio, al Comandante dei Carabinieri della stazione di Ponte Milvio e non ultimo all’Ardis, l’agenzia regionale competente per le sponde del Tevere che provvide a revocare la concessione.
Contro la revoca i titolari di Villa Bau hanno fatto ricorso al TAR che, come spiega oggi La Repubblica nelle pagine della cronaca romana, ha accolto le loro ragioni.
Secondo la magistratura amministrativa “Non c’è stata alcuna sublocazione del bene demaniale, che è rimasto sempre nella titolarità e disponibilità esclusiva della Onlus, la quale si è soltanto avvalsa per un limitato periodo di tempo dell’aiuto di terzi per la gestione del punto ristoro, e una volta edotta dell’impossibilità di tale scelta, ha provveduto immediatamente a svolgere in proprio anche detta attività”.
Stando a La Repubblica “tale motivazione rende vane anche le altre contestazioni della Regione, tra cui il cambio di destinazione d’uso della struttura e il superamento della soglia delle emissioni sonore provenienti da Villa Bau”.
Le sentenze dei Giudici vanno rispettate, però…
“Come si dice in questi casi, rimango basito, ma le sentenze dei Giudici vanno rispettate, è imperativo e non si discute” commenta la notizia Paolo Salonia che però, a nome del Comitato Abitare Ponte Milvio, qualche sassolino dalla scarpa vuole comunque toglierselo.
“Ma un inerte cittadino, direi anche indifeso ma non voglio esagerare, potrà comunque formulare qualche considerazione, così semplicemente nell’ambito delle proprie ristrettezze mentali?” si chiede il portavoce del Comitato dando il via alla conta dei sassolini.
I sassolini
“Per esempio – dice Salonia – conoscono i giudici amministrativi quale fosse la situazione di abbandono, sporcizia e degrado in cui versava la prestigiosa “Villa”? E ancora, sono consapevoli i giudici del fatto che dalla sera fino al mattino mai sono stati visti cani (intendo quelli che dovrebbero rappresentare il target di Villa Bau, i cosiddetti amici a quattro zampe) impegnati a scolare super alcoolici al suono della metal-disco-music lanciata ben al di sopra dei decibel consentiti?”
“E a proposito delle normative relative ai vincoli che solitamente riguardano “…in particolare le aree golenali e gli specchi d’acqua, in riferimento agli aspetti ricreativi e culturali legati alla conservazione ed alla valorizzazione ed alle presenze storiche ed archeologiche…” (Piano di bacino del Tevere – V stralcio funzionale per il tratto metropolitano del Tevere da Castel Giubileo alla foce – P.S.5 – norme tecniche di attuazione – progetto adottato dal Comitato Istituzionale con delibera n. 103 del 31 luglio 2003 – Piano approvato con D.P.C.M. del 3 Marzo 2009 – revisione dicembre 2010), cosa hanno da dire i giudici amministrativi? Per esempio, quando nel documento sopracitato tra parentesi si scrive che l’area a monte di Ponte Milvio è classificata come “oasi naturalistica…caratterizzata da esigenze di tutela e recupero dell’habitat faunistico e vegetazione!”.
“Nello stesso documento – incalza Salonia che dimostra di essere ben documentato – sono inoltre presenti precise prescrizioni nel caso di aree per nuove attività sportive o ricreative, per esempio con “…realizzazione di manufatti amovibili di servizio alle attività sportive e ricreative, compresi locali di servizio, locali tecnici, e servizi igienici, per una superficie massima di 200 mq/ha, con altezza max di 3,2 m. posti al disopra del livello della massima piena…”.
Quindi, c’è una Autorità Fluviale competente, forse anche una Sovrintendenza vista la vicinanza a Ponte Milvio, ma si sa, non esiste molta comunicazione e permeabilità (non dico interazione, per carità) tra i diversi Organi Istituzionali di questo (Bel) Paese.”
“Sarebbe da sperare in un appello da parte del XV Municipio, del Comune, della Regione (qualcuno aveva revocato le autorizzazioni con una determina dirigenziale, o sbaglio?), ma sinceramente sono poco propenso ad essere ottimista. Le manifestazioni muscolari nei confronti dell’abuso da parte di queste tre Amministrazioni mi paiono molto rare” sostiene il portavoce del Comitato.
E noi aspettiamo…
“Che dire, dunque? Noi aspettiamo, aspettiamo di assistere al nuovo spettacolo di degrado camuffato, alla ulteriore penalizzazione di questa area, al continuo disagio dei cittadini e avanti così, felici e in attesa del rush finale con la scusa del Giubileo.”
“Per fortuna – conclude Salonia fra l’amareggiato e l’ironico – che la grintosissima Giunta Torquati sta approntando serie misure per contrastare gli effetti nefandi della movida e debellare una volta per tutte l’abusivismo commerciale nel piazzale di Ponte Milvio e in tutta l’area limitrofa…” (red.)
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Non conosco come stiano le cose… ma a prima vista appare difficilmente conciliabile l’attività cinofila con la discoteca notturna. Ed appare altrettanto difficilmente conciliabile con una società moderna la perenne incertezza del diritto, la necessità di interpretare le leggi, piuttosto che – banalmente – applicarle. (non parlo dello specifico caso)
Se non sbaglio (in tal caso mi scuso anticipatamente) Villa BAU era la stessa Onluss a cui la Giunta Giacomini aveva concesso i locali appena ristrutturati nel 2009, ed ora fatiscenti, per l’apertura di uno “sportello per i diritti degli animali”. Una attività che dimostrava grande sensibilità verso gli animali e i cani in particolare ma che durò ben poco. Oggi quell’edificio del Municipio versa in uno stato pietoso come denunciato anche da VCB. Non voglio pensare che la sensibilità per i diritti degli animali sia stata sacrificata sull’altare dei ben più redditizi punti di ristoro e discoteche lungo le sponde del Tevere. Per quanto riguarda invece la localizzazione lungo il il fiume del villaggio per cani con annessi punti ristoro, discoteca, uffici etc, mi chiedo se sia possibile autorizzare tali impianti specialmente a monte di Ponte Milvio, che come noto rappresenta il vero punto critico per il rischio inondazioni della capitale. Con le recenti piene il livello del fiume aveva quasi raggiunto la parte superiore delle ridotte arcate del ponte e il rischio che le strutture del villaggio per cani con annessi e connessi vada a occludere il normale deflusso non può essere affatto da escludere. Avevo letto in passato che non c’è questo rischio perché si tratta di strutture amovibili in poche ore, in caso di allarme piena del Tevere. Mi sapete confermare se effettivamente è così? in tal caso mi pare che di amovibile non vi sia molto visto che dopo una delle recenti piene il villaggio venne semidistrutto con casette di legno semidistrutte che galleggiavano e quant’altro. Non c’è solo un problema archeologico e ambientale, ma anche di sicurezza idraulica per la città.
La questione si presta ad alcune considerazioni (anche se poi non desidero entrare nel merito della concessione a Villa Bau); 1. è fin troppo evidente a tutti che solo le attività che hanno una finalità economica vengono prese in considerazione in questa città. Basterebbe pensare al Foro Italico (si cura e si ripara solo quello che fa quattrini), all’Ostello della Gioventù (chiuso e mai più riaperto), agli eventi sulle banchine del Tevere…..
Come Comitato abbiamo fatto alcune proposte per rendere fruibile il Tevere ai cittadini e ai canoisti; ovviamente neanche ci hanno preso in considerazione; 2. il tratto del Tevere tra Ponte Flaminio e Ponte Milvio, anche se era un’area protetta era uno schifo prima ed è uno schifo ora; Villa Bau non ha nè migliorato nè peggiorato le cose. Basterebbe dare uno sguardo alla sponda opposta per vedere come l’Aeronautica ha saputo sistemare le sponde……..a Villa Bau si sarebbe potuto chiedere come contropartita della concessione di sistemare e curare quel tratto di sponda; 3. quello che accade oggi sulle sponde del Tevere (ma in fin dei conti in ogni parte) è la conseguenza dell’indifferenza di cittadini e residenti. Quanto accade nel nostro territorio in fondo non interessa niente a nessuno….almeno fino a quando non vengono poi toccati i nostri interessi.
Quale la conclusione? Fino a quando non impareremo a considerare il bene pubblico come un nostra proprietà niente potrà mai funzionare.
Abbiamo sotto gli occhi ogni giorno un fiume che è una latrina eppure non si sente mai nessuno strepitare e protestare per questa vergogna…..se non i soliti quattro gatti.