Sembrano i dieci comandamenti affidati a Mosè. E in fondo lo sono, perchè in tema di sicurezza e legalità il documento votato all’unanimità dal Consiglio del XV Municipio affida al presidente Daniele Torquati il gravoso compito di mettere in atto dieci importanti azioni al fine di frenare l’emergenza sicurezza e legalità nel territorio di Roma Nord.
E’ stata una lunga riunione quella di giovedì 6 marzo che ha visto impegnato il parlamentino di via Flaminia in una seduta straordinaria, durata oltre cinque ore, con l’obiettivo di trovare una o più soluzioni – nell’ambito delle risicate competenze in materia – all’emergenza sicurezza e legalità nel territorio del XV Municipio.
Una seduta che ha preso le mosse e che prende atto della grave situazione di insicurezza nella quale versano tutti i quartieri, da Vigna Clara a Cesano, nei quali negli ultimi mesi sono stati registrati numerosi episodi di criminalità.
Non mancano scippi e spaccio, ma essenzialmente si tratta di furti nelle abitazioni, tanti, decine e decine di furti, fino a giungere alla recente e clamorosa rapina avvenuta a Borgo S.Isodoro, sulla Tiberina, dove un’intera famiglia è stata tenuta in ostaggio mentre veniva razziata la loro casa.
E’ un vero far west quello che si sta prospettando nelle estreme periferie del XV (leggi qui).
Le testimonianze in aula
Tante le testimonianze che semplici cittadini o rappresentanti di comitati di quartiere hanno voluto dare a inizio seduta.
“Mi sono trovata una torcia in faccia mentre uscivo in giardino col mio nipotino di dieci mesi in braccio” racconta una residente de La Giustiniana che sostiene di sentirsi “agli arresti domiciliari” perchè da quel giorno si barrica in casa appena fa buio.
“Alle 19.30 di poche sere fa quattro ladri hanno tentato di forzare il mio portoncino” aggiunge una residente di via Ronciglione, a Vigna Clara, segnalando il buio in cui si trova tutta la zona.
Ma non basta. A testimoniare che il problema è diffuso in tutti i quartieri ci pensa un cittadino di Prima Porta il quale fa presente che là la delinquenza è attiva H24, “non c’è ora del giorno e della notte che non accada qualcosa” esclama, mentre subito dopo il rappresentante del Comitato di Quartiere del Fleming ricorda che in via Monterosi, nei terreni delle FS della stazione di Vigna Clara “c’è un insediamento abusivo, una vera città di sbandati che incutono terrore in tutta la zona“.
Ce n’è dunque per tutti, e questi sono solo degli esempi.
Ci si studia, si prendono le misure e si attacca
Come in tutte le sedute importanti di Consiglio, la prima mossa è capire cosa vuol fare l’avversario politico e partire subito all’attacco. Le scaramucce fanno parte, com’è ovvio, del gioco delle parti.
Il patto del Nazareno in XV? E’ quello che denuncia Giuseppe Calendino, consigliere FdI, nel sottolineare che documenti presentati dall’NCD e dalla maggioranza sono molto simili: tante chiacchiere e poca sostanza. “Si facciano cose concrete, si apra una stagione di tolleranza zero verso gli insediamenti abusivi” esclama, raccogliendo gli applausi del pubblico.
Sicurezza questa sconosciuta. Tocca a Giuliano Pandolfi, Gruppo Misto, sottolineare che per la maggioranza la sicurezza pare essere un oggetto sconosciuto. “Non c’è un assessore alla sicurezza, questa voce non è presente nelle deleghe che Torquati ha riservato a sé stesso. Sapete – sostiene ironico – quante volte la voce sicurezza ricorre nel programma del presidente? Zero. C’è poco da aspettarsi da questo PD” conclude.
Battere i pugni. L’esortazione arriva da Teresa Zotta, M5S. “E’ vero – sostiene – che il Municipio ha poche competenze, ma che almeno si faccia sentire. Occorre urlare, battere i pugni sulle scrivanie di chi deve ascoltare la voce del territorio e prendere misure adeguate”.
La sicurezza è un diritto. Lo sostiene Giuseppe Mocci, capogruppo NCD, nel segnalare che furti, borseggi e atti di violenza contro i cittadini crescono di giorno in giorno e, in molti casi vedono coinvolti cittadini stranieri o rom. “Riteniamo che sia compito dell’amministrazione locale garantire ai cittadini maggiore sicurezza, un diritto che reputiamo di importanza primaria”.
Nomadi=delinquenza. A far sua questa equazione è Clarissa Casasanta, FI, nel denunciare la recrudescenza della delinquenza a Labaro-Prima Porta, territorio nel quale vive e lavora, da quando queste zone hanno registrato un incremento notevole di extracomunitari grazie anche alla presenza del campo nomadi River sulla Tiberina “che andrebbe immediatamente chiuso. Non superato – sottolinea – ma chiuso e basta”. E gli attuali ospiti? “Che vadano per la loro strada, come ci vanno tutti gli italiani che si trovano in difficoltà e senza aiuto dallo Stato”.
Ed è il turno della maggioranza stringere i ranghi e passare al contrattacco.
Ogni mese uno sgombero. Marco Pacione, capogruppo PD, rivendica invece il lavoro svolto ricordando che l’attuale amministrazione ha messo in campo “una media di uno sgombero al mese” e che l’arrivo nella Capitale di 500 militari che libereranno 500 agenti delle forze dell’ordine che andranno a rinforzare quelli già presenti nelle periferie romane, è anche frutto “dell’appello fatto da lui stesso e dal presidente Torquati al sindaco Marino”.
“Sicurezza non è repressione” afferma subito dopo Alessandro Pica, SEL, dichiarando che “sicurezza è invece mettere in atto politiche di prevenzione che impediscano il verificarsi di atti criminali ed è proprio ciò che la maggioranza sta facendo”.
Last but not the least è la voce del presidente Torquati a levarsi. “Non possiamo consentire che questa situazione di emergenza sfoci in cattiveria, in psicosi, sentimenti che potrebbero degenerare in tragedie. Capisco perfettamente le difficoltà dei cittadini ma – sostiene guardando l’opposizione – esse non vanno cavalcate a fini politici. Serve lucidità, serve raziocinio, il Municipio deve adoperarsi con lungimiranza. Non serve – per esempio, sgomberare un insediamento abusivo a basta, occorre anche fare in modo che non si ricrei, magari recintando l’area o pretendere che venga recintata da chi ne ha la competenza, come accade sulla Flaminia dove è l’ANAS che deve intervenire. Eì così che ci stiamo muovendo”.
Break
Come tutti gli incontri sul ring, un break è d’obbligo. Viene chiesta infatti una sospensione della seduta per quindici minuti, che poi diventano oltre quaranta, per trovare la quadra fra i vari documenti proposti con l’obiettivo di raggiungere un testo condivisibile da tutte le parti.
I dieci comandamenti
Si torna in aula, l’obiettivo è stato raggiunto e “le tavole” sono pronte.
All’unanimità viene votato un documento che, nel prendere atto che l’attenzione alla sicurezza deve tradursi in azioni sia di contrasto alla criminalità sia volte alla rimozione dei fenomeni di marginalità e disagio, chiede al Presidente del Municipio di impegnarsi a
1.provvedere allo sgombero di eventuali accampamenti abusivi, monitorando continuamente i siti sgomberati;
2. presentare un progetto sulla sicurezza adeguato al territorio;
3. costituire una nuova rete di sicurezza in grado di interagire con forze dell’ordine, enti pubblici e privati, comitati di quartiere e cittadini;
4. richiedere al Prefetto e al Questore di Roma un aumento degli agenti e dei mezzi delle FF.OO. di stanziamento nel Municipio XV;
5. contribuire all’identificazione di nuovi stabili da destinare alle forze dell’ordine nel nostro territorio;
6 interagire con il Sindaco di Roma per ottenere un nuovo patto per “Roma Sicura”;
7. richiedere allo stesso Sindaco la partecipazione del Presidente Torquati alle riunioni periodiche del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza;
8. realizzare di concerto col Sindaco un piano straordinario di illuminazione;
9. relazionarsi con il Sindaco al fine di portare a termine l’assunzione di 300 nuovi agenti di Polizia Locale, affinché una parte cospicua venga assegnata alle periferie e al territorio del Municipio XV;
10. predisporre, di concerto col Sindaco, un servizio di controllo dei campi nomadi presenti su Roma da parte delle Forze dell’ordine
Un compito gravoso, dieci punti non indifferenti con i quali Daniele Torquati dovrà misurarsi a partire da domani. Perchè, a questo punto, non sono solo ventiquattro consiglieri a chiederlo ma tutti i 158mila cittadini del XV.
Claudio Cafasso
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Il punto 10 , prosegue più o meno così : “‘ al fine di procedere alla progressiva chiusura dei campi nomadi di Roma Capitale ” . Voglio sottolineare questo punto che avete dimenticato di riportare nella sua completezza perché parte della discussione era anche sulla chiusura dei campi nomadi.
Non vorrei fare il rompiscatole ma a me sembra che quanto partorito dopo lunga gestazione sia alquanto discutibile; non solo per le “risicate competenze” del Municipio (come detto nell’articolo) ma anche perchè alcuni provvedimenti richiederanno, se attuati, tempi molto lunghi (aumento degli agenti, assunzione di 300 altri agenti della PL, chiusura dei campi nomadi, etc.).
I 500 militari non porteranno più agenti sulle strade come non li ha portati l’operazione “strade sicure” (quella stessa operazione osteggiata dalla sinistra) .
La sicurezza la si può ottenere attraverso la drastica riduzione della” minaccia” e il controllo del territorio; provvedimenti impossibili da attuare al momento.
E allora ai cittadini non resta forse che rimboccarsi le maniche; non c’è niente di male nel vigilare la propria incolumità e proprietà; è sufficiente organizzarsi come hanno fatto in alcune cittadine del Nord Italia.
pero è vero che quei campi levati dall amministrazione precedente sempre pagato dai cittadini tra l altro dopo pochi mesi era di nuovo lì…bisogna far lavorare bene ama ,Anas ASTRAL e i vigili urbani perché comeli notano i cittadini i campi che si formano non capisco come il resto non se ne accorga!!basta con le guerre tra partiti lo volete capire che i cittadini sono stufi?? Io oggi ero presente alla riunione e la cosa che faceva spalancare gli occhi era vedere 1 la sala senza microfoni funzionanti,2 presidente ma consiglieri anche impegnati ognuno per i fatti suoi tra telefonini chat facebook sghignazzi tra di loro e chi si alzava e se ne andava e poi tornava questo mentre un altro proponeva le proprie idee o disaccordi…questo è quanto importa a tutti loro di noi… Si riduce tutto a un hashtag su facebook….
L’elefante ha partorito il topolino…
Nuovi stabili da destinare alle forze sul territorio?!.. Le forze devono “muoversi sul territorio” in mezzo alla gente, non stare sedute in scrivania..!
Cominciamo a dare deleghe a chi c’è già sul territorio, vedo decine di vigili e vigilesse pronti a fare multe (giustissime peraltro) a mamme in doppia fila davanti alle scuole o a vigna stelluti, bene che il sindaco li mandi anche a sgomberare gli abusivi dietro al Mc donalds di corso Francia (per esempio..) che vadano a pattugliare le strade magari in orari oltre canoniche 16.30 e che fermino il vergognoso rimestare dei rom nei cassonetti.
Non mi sembra difficile da attuare, invece delle scaramucce tra fazioni: la gente si è stufata…e non si dica che faccio qualunquismo, vorremmo vedere i fatti. Saluti.
grazie e complimenti per il lavoro utile che svolgete
marcella mariani
Diffido dei piani straordinari, quando le amministrazioni locali spesso non riescono a realizzare quelli ordinari sia per mancanza di risorse che per altri motivi. Un chiaro esempio in tal senso riguarda proprio il punto 8 “piano straordinario di illuminazione ” della mozione votata in Municipio, se è vero come è vero che in molte delle strade incluse nella delibera comunale del 2010 relativa al “Piano di illuminazione pubblica” gli interventi per la nuova illuminazione non sono mai stati eseguiti. Altro che piani straordinari!! Per il resto trovo positivo il fatto che almeno su questo tema le forze politiche municipali abbiano trovato un punto di convergenza che conferisce maggior spessore al documento e, per questo, deve essere fatto valere dal Presidente nei confronti delle altre autorità preposte (comune, regione, prefettura …) a porre in essere i dieci punti votati.
Sinceramente queste riunioni in cui si tenta localmente di risolvere un problema che è nazionale lasciano il tempo che trovano. Torquati può proporre tutti i decaloghi che vuole ma se il suo compagno di partito Renzi e il suo ministro dell’interno Al-Fano non decidono di frenare il flusso continuo di immigrazione clandestina con misure VERE (cioè il contrario di mare nostrum) tutto sarà inutile.
Per quanto riguarda il punto 7 è il Prefetto (e non il Sindaco) che stabilisce la partecipazione dei rappresentanti degli enti locali alle riunioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza; Prefetto che, insieme alla forze di polizia, impedisce il concretizzarsi dei fattori che potenzialmente minacciano la sicurezza. Come già detto nel precedente commento è soprattutto con le misure preventive (eliminazione della minaccia) che si combatte la criminalità.
E’ da notare che tra le tante misure che può adottare il Prefetto c’è sia l’attribuzione della qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza agli appartenenti alla Polizia Municipale che la potestà di espulsione di stranieri.
Forse misure di questo tipo andavano proposte………è vero anche che per proporle occorre conoscere la materia.
NON è che questi “dieci comandamenti” sono invece come la TASK-FORCE SUL RISCHIO IDROGEOLOGICO?????
nonostante varie assicurazioni per adibire zona via citta’di castello finalmente
a giardino pubblico, la zona da tempo recintata , da qualche mese espone
cartelli con indicazioni della costruzione imminente di 5 palazzine……(rivolgersi
a http://www.bellevufleming.it……...); alcuni residenti dicono che che per ora risulterebbe
tutto bloccato……….ci crediamo poco e attendiamo Vs. cortesi delucidazioni in merito,
grazie.
mifini 6 marzo 2015
Presidente Torquati e Consiglieri del XV Municipio sono passati 20 giorni da quando avete deciso di dotarvi di un “piano per la sicurezza adeguato al territorio”; lo avete elaborato? è possibile prenderne visione? dove è stato pubblicato? può essere pubblicato su questo blog? Potete anche spiegarci in che consiste la “nuova rete di sicurezza”? Si rimane in attesa di un cenno di risposta………ma siamo sicuri che lo avete fatto? Strix