Partita da Venezia, sbarca a Roma la campagna “Unlock your love” il cui obiettivo è liberare l’amore da ogni catena, da ogni lucchetto, da ogni rugginosa pretesa di rendere un gesto stereotipato e privo di fantasia il simbolo di qualcosa di bello e delicato come l’unione di due persone. E Ponte Milvio, ove non si arresta la lucchettomania, potrebbe essere l’icona dell’iniziativa.
Con “Unlock your love”, verranno apposti sui luoghi “sensibili” dei cartellini in più lingue, in cui è raffigurato un lucchetto a forma di cuore finalmente aperto, e in cui si spiega che il gesto compiuto è contro il buon senso e l’amore stesso, e che “regala” un lascito pesante e immeritato alla città.
Gli ‘attivisti’ di questo movimento spontaneo di contrasto ai lucchetti dell’amore cercheranno di fare breccia nelle mode giovanili per far sapere al mondo che vi sono cose – anche piccole, anche apparentemente insignificanti – che diventano offensive di una storia, di un luogo e di chi ci abita. Lo faranno nella maniera più “ecologica” possibile, tentando di limitare l’utilizzo del nastro adesivo e utilizzando materiali biodegradabili come semplice carta e filo, laddove sarà possibile; comunque limitando al massimo sporco e inquinamento ambientale.
A Roma già da alcuni anni, in seguito al crollo di un lampione di Ponte Milvio causato dall’enorme peso di centinaia di lucchetti e alla successiva e totale rimozione degli stessi, la situazione è mantenuta molto più sotto controllo ma la tentazione di legare il proprio amore ad un parapetto, una ringhiera, un lampione, con un lucchetto, è sempre forte e lo dimostarano le centinaia di lucchetti che continuano a essere attaccati un po’ ovunque ancora e proprio su Ponte Milvio.
I promotori di ‘Unlock your love’ credono “sia arrivato il momento, assieme alle azioni di rimozione, di mandare un messaggio chiaro e inequivocabile a tutte quelle persone che arrivano a Roma e che hanno un’idea alquanto distorta dell’amore, sia esso di coppia o per il luogo che li ospita”.
Fabrizio Azzali
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Iniziativa assolutamente meritevole che mi auguro possa far breccia anche in una minima parte dei giovani.
Anche perché effettivamente l’idea che l’amore possa essere simbolizzato da un lucchetto fa semplicemente venire i brividi