Sono agghiaccianti i dettagli dell’incidente avvenuto questo pomeriggio in via Cassia, subito dopo Corso Francia. E’ difficile anche raccontarli, il nostro pensiero va a quella giovane di 18 anni morta sul colpo e alla sua famiglia colpita da questa immane tragedia avvenuta, contrariamente a quanto pubblicato questo pomeriggio, nel tratto di via Cassia compreso fra l’incrocio con via Fabbroni e quello con via Oriolo Romano.
La dinamica. La giovane diciottenne e un suo amico sono a bordo di una moto, lei sul sellino posteriore. Improvvisamente un’auto, una Panda vecchio modello, li supera ma nella fase di sorpasso aggancia la moto, questo stando alle prime ma non ufficiali ricostruzioni. La ragazza viene sbalzata a terra e lì viene travolta da un’altra moto che sopraggiunge in quel momento. La giovane muore sul colpo, la moto su cui viaggia prende fuoco, il ragazzo che è con lei rotola sull’asfalto, l’altro centauro pure.
Il primo viene trasportato con eliambulanza al Gemelli dove viene ricoverato in codice rosso, il secondo è al San Pietro in codice giallo.
Quel tratto di Cassia, non nuovo a gravi incidenti, è rimasto poi chiuso al traffico per diverse ore per consentire agli agenti del XV Gruppo della Polizia di Roma Capitale di effettuare i rilievi.
Aggiornamento dopo 24 ore, la dinamica è diversa: leggi qui
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Invece di inventarsi strane tangenziali (mi riferisco al Print ), utili sol a fare arricchire qualcuno, il Comune e il XV municipio dovrebbero fare di tutto per risolvere il problema della sicurezza su quel tratto della via Cassia così drammaticamente pericoloso.
Inutile dire lo stato i comuni i sindaci siamo noi cittadini che ci dobbiamo rispettare e soprattutto il codice.
Spero che al conduttore della Panda venga ritirata la patente a vita . Per agganciare la moto pensate che razza di sorpasso ha effettuato. Un pensiero ai genitori dei ragazzi che per un/a imbecille stanno soffrendo come non possiamo immaginare.
sono passato proprio davanti a quella scena terrificante pochi minuti prima che coprissero quel corpo straziato della ragazza con un lenzuolo ed ero accanto alla moto che si è incendiata…sono rimasto sconvolto e lo sono tuttora….povera ragazza e povera famiglia….non riesco a cancellare dalla memoria questa scena agghiacciante….sono veramente vicino ai genitori, alla famiglia…….sono tremendamente scosso….che destino maledetto…
Sono passata in macchina pochi minuti dopo, la scena era agghiacciante. Ho capito subito che quel corpicino riverso a terra non ce l’avrebbe fatta ed ho pianto. Sono sotto shock e prego continuamente per questa ragazza e la sua famiglia.
Faccio quella strada tutti i giorni, come centinaia di romani ed ho sempre pensato che dovrebbero esserci dei rallentatori. Soprattutto in discesa dove si acquista molta velocità. Inoltre la corsia raddoppia ad un certo punto e molti fanno sorpassi azzardati sulla doppia linea con macchine che sfrecciano nel senso opposto.
Un pensiero va alla famiglia.
R.I.P
Chiamiamolo il “discesone” o “salitone” ma quel tratto della Cassia Nuova è infernale… in quel punto gli “alienati” al volante che si apprestano ad entrare in centro od uscirne scaricano sull’acceleratore tutta la loro fretta, la loro, …rabbia, con un sorpasso… La morte di questa giovane non è giustificabile per alcun motivo e credo debba aiutare insieme a noi le istituzioni nel rendere la circolazione stradale un bene e non un’ “associazione a delinquere” quale la viviamo quotidianamente.
Un episodio agghiacciante e tragico, pena per le famiglie coinvolte in un lutto francamente insopportabile. Ma la questione della sicurezza sulle strade urbane deve essere affrontata a partire dal ripristino del rispetto delle regole. Io abito a grottarossa e spesso vedo sfrecciare auto e moto a volocita’ improbabili per quel tratto di strada, percorso generalmente a piedi soprattutto dai ragazzi che frequentano gli istituti scolastici, ma anche da mamme con bambini piccoli. Ho la sensazione che ormai chiunque utilizzi il mezzo proprio, sia pressato dalla sola esigenza di recuperare il tempo che impiega durante gli spostamenti in citta’. Guido a Roma da oltre vent’anni e ho potuto, come altri rilevare che ormai il rispetto dei pedoni, cosi’ come quello degli altri automobilisti, sulle nostre strade sembra diventato irrilevante rispetto alla necessita’ di arrivare in tempo al lavoro o ad altri appuntamenti. Su alcune strade dovrebbe esserci piu’ attenzione ed eventualmente installare dissuasori e rallentatori di velocita’.
Su queste cose bisogna andarci con i piedi di piombo. Prima di accusare qualcuno di qualcosa bisogna essere certi della dinamica che non credo sia esatta, altrimenti in una tragedia simile si mette subito alla gogna gente che magari non ha quelle responsabilità, che forse ne ha altre o che forse non ne ha.
Concordo con la prudenza prima di sentenziare colpe o responsabilità. La strada, in quanto tale, non è “pericolosa”, lo diventa per colpa delle persone che la percorrono. Parlo per esperienza personale avendo, anch’io per colpa di una Panda bianca, “lasciato” una vertebra in quel preciso tratto di strada, e per colpa esclusiva della persona alla guida dell’auto.
Il Messaggero riporta un’altra dinamica, suffragata dall’evidenza di un urto posteriore presente sulla panda. Ad ogni modo incidente straziante, un pensiero ai genitori della ragazza cui il destino ha spezzato precocemente la vita.
L’Italia è il paese europeo con il più basso indice di sicurezza stradale e con il più alto numero di incidenti. Molteplici le ragioni:
– totale assenza di manutenzione stradale
– segnaletica vecchia, scolorita, illegibile
– scarsa conoscenza del CdS (nei servizi di Striscia la notizia abbiamo visto come in Italia la patente si può acquistare facilmente, soprattutto gli stranieri)
– inciviltà di chi guida
– scarsi controlli e nessuna attività di prevenzione.
Dal momento che per ragioni ecoomiche non è possibile migliorare lo stato delle strade allora servono norme rigidissime con punizioni esemplari (ritiro immediato della patente per chi eccede nella velocità, per chi passa con il rosso, per chi non si ferma davanti agli attraversamenti pedonali….). Serve soprattutto che il “parlamento la smetta di essere servo delle lobbies dei fabbricanti di auto (o microcar) e metta mano al CdS in modo serio. Il guaio è che tutte queste cose NON ACCADRANNO MAI.
A prescindere dalla dinamica di questo specifico incidente, forse sarebbe il caso di mettere qualche autovelox ben visibile in quel tratto di strada e non solo in quello. Dico ben visibile, perché gli autovelox non dovrebbero servire a rimpinguare le casse comunali, ma a fare andare più piano gli automobilisti.
Cara ragazza, lasci un vuoto enorme anche in chi come me non ti conosce.
Che la terra ti sia lieve.
Il tratto di strada è disseminato di piccole lapidi, non certamente a caso.. La suddivisione delle corsie è anomala, una corsia fino a metà in discesa e in salita che poi diventano due.. Chi viaggia in discesa corre sempre troppo incurante del fatto che alla fine della discesa c’ un semaforo spesso rosso o anche se è verde c’è qualche genio che cerca di girare a sinistra invece di fare la rotatoria.. Nessuna strada è pericolosa se percorsa con prudenza mentre anche quella meno insidiosa diventa mortale se affrontata con incoscienza.. Un pensiero alla famiglia di una giovane prematuramente scomparsa..
c’è qualcosa che non va, non può essere solo un dato statistico che più macchine e motorini ci sono e più eventi tragici accadono, ai miei tempi non era neanche obbligatorio il casco, eppure non ho visto morire così tanti ragazzi come ne vedo ora. Ha ragione Strix quando dice che gli interessi economici sono grandi e tanti e passano sopra a tutto, se magari ci fossero dei mezzi pubblici efficienti, non ci sarebbe la necessità di motorini o macchinette, se restringessimo un po’ le maglie a questa presunta e finta libertà di muoversi, non permettendo di guidare moto e motorini prima dei 20-21 anni, perchè più si è adulti e più si ha una percezione del pericolo diversa, magari piangeremmo meno questi ragazzi. Ma le moto si devono vendere, le macchine pure e il carburante idem. Ieri sono andata in centro con mia figlia, che sta prendendo la patente e come tutti i neo-patentati guida piano e con prudenza, ma nonostante un’enorme P, era subissata di clacson, di gente che le tagliava la strada, che non aveva pazienza se si attardava ad un incrocio….una follia. Un pensiero a questa povera ragazza e la sua famiglia…
Conoscevo bene Valentina fin da bambina e conosco bene i poveri genitori e sono sconvolta e attonita a dir poco … Ho una figlia coetanea. Non posso pensare all’enorme, atroce, ingiusto e intollerabile dolore che li ha colpiti così improvvisamente e così duramente …
Ma sono molto d’accordo con Stefano quando dice: “Su queste cose bisogna andarci con i piedi di piombo. Prima di accusare qualcuno di qualcosa bisogna essere certi della dinamica …. in una tragedia simile si mette subito alla gogna gente che magari non ha quelle responsabilità, che forse ne ha altre o che forse non ne ha”.
Proporrei più che polemiche e illazioni un pensiero e, per chi crede, una preghiera per Valentina, per suoi genitori e per sua sorella e anche per il ragazzo che guidava la moto, per il ragazzo che guidava la Panda e per il ragazzo che veniva nella direzione opposta con lo scooter.
Nel rispetto della povera Valentina è ora che ognuno di noi faccia qualcosa nel proprio piccolo…..già da domattina ognuno di noi provi, anche solo per poche centinaia di metri, a rispettare il limite dei 50 km/ora e poi si faccia una semplice domanda….è possibile avere un incidente a 50 all’ora? io ho provato e la mia risposta è IMPOSSIBILE….perchè non sono le strade ad essere pericolose ma il mancato rispetto delle norme…..fatelo nel ricordo di chi non può tornare indietro e vorrebbe tanto poterlo fare.
ma come fate ad asserire che sia stata la velocita’?Perche’ non mettiamo in conto che guidare una macchina e’ e deve essere difficile?perche le patenti le regaliamo o le compriamo?perche’ un mezzo pericoloso e’ diventato per evidenti motivi socio economici un mezzo delle “masse”?
Il controllo di un’automobile e’ dato dalla conoscenza e dall’esperienza che si ha, e non dalla velocita che si da’ al mezzo.La velocita’ e’ solo un effetto del saper portare un’autovettura o una moto.Sì, la macchina e la moto sono un mezzo pericoloso, ben svegliati!! e quindi chi li guida non deve avere paura della velocita in se stessa, ma deve avercoscenza che ha tra le mani un mezzo pericoloso e se non se la sente , se ne andasse a piedi.
@shilare: Io ti ricordo che in America guidano a 16 anni le auto, e sono messi molto meglio di noi a livello di incidenti. Sei un neopatentato a 18, a 21, a 25 o a 30, cambia solo quando inizi. Anzi, a 18 anni hai molti più riflessi, il corpo umano esprime il suo massimo potenziale (anche in difesa, con capacità di ripresa da incidenti), quindi è meglio cominciare prima (nel senso che, 18 anni vanno bene). Dopotutto c’è già la regola: Vietato superare i 50 in qualsiasi caso per i primi 3 anni di patente. Ed è sensata, i primi 3 anni di patente (indipendentemente dall’età) sono i più pericolosi per inesperienza. Passati i 3 anni, l’esperienza aiuterà molto.
Anni fa non sentivi dello stesso quantitativo di incidenti perché guidavano molte meno persone, c’era meno informazione e le comunicazioni erano molto più complicate (c’è solo la tv). Mia sorella ha fatto un incidente grave tempo fa, non se ne è saputo nulla in tv/sui giornali, ma un post su facebook è stato sufficiente a far smuovere centinaia di persone (mia sorella grazie al cielo sta bene).
@Pepper: Purtroppo non è vero, nel senso sia chiaro, a tra 50 e 100 c’è una bella differenza, ma in questo caso l’incidente è avvenuto NELLA STESSA DIREZIONE. Non ho capito se in salita o in discesa, ma il problema è che la ragazza è morta perchè un mezzo le è passato sopra poiché è finita sull’altra corsia dove un altra moto stava passando.
Ora, se andavi a 100 o a 50, se cadi male purtroppo la conseguenza sarebbe stata la stessa (le moto non riescono a fermarsi immediatamente, i conducenti rischiano di essere proiettati via).
Supponendo per il meglio (ovvero il conducente della panda non è un pazzo alla guida), e se è vera la seconda versione (ovvero la moto ha urtato la panda), potrebbe essere stato, ahimé, un semplice starnuto. Con uno starnuto la moto si è spostata leggermente a sinistra, ha urtato la panda, la ragazza è caduta ed è successo tutto.
Ovviamente se la causa è uno dei conducenti, c’è poco da fare in merito.
Dopodiché io personalmente sto provando a rispettare i limiti di velocità in tutte le strade di Roma, compresa la Cassia. Continuo a ribadire che alcuni limiti vanno rivisti (e non solo in basso, ce ne sono fin troppi messi “bassi” per fare cassa).
Infine, il vero “killer” della Cassia, non è la velocità, ma l’inciviltà: la maggioranza dei morti è avvenuta perchè qualcuno ha imboccato la doppia corsia contromano facendo dei sorpassi azzardati.
Non è l’autovelox che ci vuole, non risolverebbe, serve una telecamera. Se potessi fare una multa a ogni persona che ho visto imboccare contromano quella strada, avrei reso ricco lo stato.
Non parliamo di una cosa leggera, alla gente sembra normale superare contromano in quella strada, ma stiamo violando una delle regole “sacre” della strada. Superare il limite di velocità può avvenire anche di soli 5 km/h, stai violando una regola, ma difficilmente tra 50 e 55 ci sarà una grossa differenza.
Imboccare una strada contromano è una di quelle regole che io definisco “incidente certo”, come passare col rosso (o con un “giallo scuro” come molti dicono) o bruciare uno stop.
Per il momento mi sento di dire semplicemente di rivolgere un pensiero alla ragazza e ai due conducenti in ospedale, smettiamola di sputare sentenze, a quello penserà un giudice dopo aver avuto alla mano documenti, indagini e quant’altro.