A trentasei anni esatti dall’eccidio di via Fani, questa mattina Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri e il sindaco di Roma Ignazio Marino hanno reso omaggio alle vittime di quella sanguinosa strage nella quale il 16 marzo del 1978 un commando armato delle Brigate Rosse trucidò brutalmente la scorta di Aldo Moro e rapì il presidente DC dando inizio ai cinquantacinque giorni più torbidi della storia della nostra repubblica.
Sul posto anche il prefetto della capitale Giuseppe Pecoraro. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invece inviato una corona di fiori.
A margine della cerimonia, il sindaco Marino si è così espresso: “E’ importante che noi ricordiamo da un lato il sacrificio di servitori dello Stato che caddero qui con coraggio, dall’altro che la violenza e il terrorismo trovano purtroppo sempre nuovi semi. Noi dobbiamo insegnare con la memoria ai nostri ragazzi che le soluzioni per le grandi sfide dei nostri tempi si trovano attraverso percorsi di pace. Percorsi di sangue e violenza vanno sempre isolati e ripudiati”.
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Sono bastati “solo” 36 anni per rendere inimmaginabile il fatto che qualcuno potesse ritenere di fare “giustizia sociale” uccidendo degli essere umani. E che qualcun altro, in posizioni di rilievo in quella società che si intendeva rovesciare, non trovasse la cosa riprovevole. Bisogna mantenere “il vizio della memoria”.