Il manto stradale cittadino dopo l’alluvione di cinque giorni fa è a pezzi. Già provato dalla quasi inesistente manutenzione dovuta alla scarsezza dei fondi l’acqua che sta cadendo ininterrottamente da giorni ha infierito sull’asfalto creando buche che sembrano crateri. Buche pericolosissime per chi si sposta con lo scooter. Buche nelle quali anche a velocità ridotta ci si può fare veramente male, per non dire peggio.
A circolare a Roma fra motorini, scooter e moto sono circa 600mila le due ruote in giro. E in questi giorni ognuno dei centauri si crea una mappa personalizzata delle strade dissestate lungo il tragitto casa-ufficio. Il problema, è quando alle buche note se ne aggiungono di nuove.
Dal sito muoversiaroma.it riprendiamo gli utilissimi consigli di Massimo Soldini, dell’associazione ‘motociclisti incolumi’.
“Non fidiamoci delle condizioni del fondo, ma aumentiamo la distanza di sicurezza per scorgere per tempo le buche ed abbassiamo sensibilmente la velocità perché sotto ogni pozzanghera potrebbe nascondersi una buca importante. Sconsigliato lo slalom per evitare buche, pozzanghere o altri ostacoli, non cedere alla tentazione di scartarli con una manovra brusca e quindi pericolosa, con il rischio anche di finire per essere investiti da altri incolpevoli veicoli”.
Come gestire i freni e come comportarsi con le buche? “Nelle frenate vanno usati entrambi i freni per ripartire l’azione frenante che dovrebbe essere sempre molto dosata proprio in considerazione delle condizioni del fondo attraversato. A proposito, in caso di frenata per la presenza di buche, pozzanghere e brecciolino, il consiglio è di prediligere il freno posteriore: se si blocca la ruota posteriore si può ancora intervenire per mantenere il controllo della moto. Se a bloccarsi è la ruota davanti, no. Attenzione anche alle frenate su strisce pedonali, rotaie, tombini e sampietrini, scivolosissimi anche da asciutti”.
Quali sono gli accorgimenti da prendere con la pioggia? “Le gomme devono essere in ottime condizioni. Da evitare, assolutamente, l’abbinamento di pneumatici di modello differente fra anteriore e posteriore. Utilissimi, per la protezione che offrono e per l’aderenza a terra, i copri scarpa. Il parabrezza può dare problemi: le gocce si accumulano e non consentono una corretta visione della strada, costringendo a guidare scostando la testa da un lato.
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Sicuramente fondamentali questi consigli per i meno esperti ed utili come promemoria per tutti ma vorrei aggiungerne almeno uno: Ormai tutti gli scooter hanno il parabrezza ma, a seconda dello spazio tra lo stesso ed il faro può crearsi un forte riverbero tale da abbagliare lo stesso guidatore limitndone la visuale, riempire quindi questo spazio nel suo perimetro con una striscia di gommapiuma (preferibilmente) scura.
Suggerirei anche di rilasciare il freno anteriore giunti in prossimità della buca.
Com’è noto, infatti, a seguito di una energica frenata, la forcella scorre dentro al fodero riducendo al minimo, o anche annullando conmpletamente, la capacità di escursione della sospensione stessa.
In tali condizioni. al momento dell’impatto con il bordo della buca, la componente elastica della sospensione non ha più modo di deformarsi sotto l’impatto e le energie cinetiche in gioco si scaricano integralmente sul cerchio e sul pnenumatico, con il rischio di deformare il primo e lacerare il secondo, oltre a rendere molto più difficile la conservazione del controllo del motoveicolo.
Se si ha tempo e modo, alzare il bacino dalla sella consente di ridurre l’inerzia cinetica del motoveicolo il quale tenderà ad assorbire meglio l’impatto e di ridurre gli effetti sulla colonna vertebrale (v. gare di motocross).