Ore 18 di un tranquillo giorno infrasettimanale di metà gennaio. Il giorno sarà pure tranquillo: a non esserlo è il cuore di Vigna Clara. Siamo andati a testare con mano il caos lungo via di Vigna Stelluti e omonimo Largo. Arriviamo in auto da Corso di Francia, c’è traffico, tanto traffico, troppo traffico. Si va a passo d’uomo, sul marciapiede due signore di mezza età, a piedi, ci sorpassano e ci seminano: ridiamo, ma è la verità.
Provenendo da Corso di Francia, fino a quando via di Vigna Stelluti è nettamente in salita (fino al giornalaio per capirci) la situazione è complicata, ma almeno le auto si dispongono su due corsie. Vi è una parvenza di ordine. Superato il giornalaio, e diventata la strada quasi in piano, le cose, se possibile, si complicano.
Davanti a noi, sulla destra, due file di macchine parcheggiate, una con le auto “buie”, l’altra con le auto “luminose”, aventi cioè le doppie frecce accese: sembra una giostra. Lo spazio per avere la possibilità di formare due corsie si riduce inesorabilmente a quello per formarne una singola. C’est la vie.
Per non parlare, chiaramente, delle auto parcheggiate sulle strisce pedonali o davanti ai secchioni della spazzatura: quei posti ormai rientrano nei “parcheggi corretti”. Diciamo un grado di correttezza in meno della doppia fila, almeno psicologicamente parlando: non blocco nessuno, quindi, anche se mi allontano, non creo problemi ad altre auto. Peccato che i problemi ce li abbiano i pedoni, soprattutto se anziani, che devono attraversare la strada.
Parcheggiare in doppia fila con le doppie frecce accese dovrebbe essere un evento eccezionale: qui è la normalità. Ormai i conducenti non si pongono nemmeno il problema di trovare un parcheggio “normale”: tanto non c’è, o se c’è, devi rinunciare alla metà delle cose che avevi in programma di fare, perché ci vuole tempo per riuscire a parcheggiare correttamente, tanto tempo, troppo tempo.
Noi tentiamo di trovarlo, ma dopo un quarto d’ora di giri, niente da fare. Vogliamo lasciarci il parcheggio davanti la nota pasticceria di Largo di Vigna Stelluti come ultima chance: sappiamo che lì ci sono i parcheggiatori abusivi.
Chi non lo sa ormai? Stanno lì sempre, mattina e pomeriggio. Teniamoci questa possibilità come ultima spiaggia. Facciamo altri giri per Piazza Carli e le vie limitrofe: nemmeno un buco, poi dici ti fai lo scooter.
Abbiamo capito: andiamo dai parcheggiatori abusivi. Lì bene o male si trova spesso, o perché molte persone non ci vanno appositamente per la loro presenza, o perché come si sanno inventare loro i parcheggi non se li sa inventare nessuno. Del resto, questo è il loro “lavoro”. Ognuno porta l’acqua al proprio mulino, si sa.
Arriviamo davanti la nota pasticceria di Largo di Vigna Stelluti e subito un ragazzo di colore sui venti anni si sbraccia davanti a noi: evidentemente non ci sta salutando. Fa cenno di seguirlo, ci fa parcheggiare davanti il fioraio. Per essere efficiente è efficiente, a dir la verità. Il risultato è che abbiamo parcheggiato seguendo le sue indicazioni. Comunque, avremmo parcheggiato anche se non lui non ci fosse stato, chiaramente.
Scendiamo dall’auto, lui (il parcheggiatore abusivo) si avvicina e ci tende la mano senza dire nulla. Come fosse scontato che si debba pagare per aver parcheggiato in un parcheggio che non è a pagamento. Un momento: abbiamo scritto male? No, abbiamo scritto bene. Noi tiriamo fuori dalla tasca il nostro bell’euro e glielo diamo. Tutto a posto, siamo liberi.
Noi siamo liberi, ma gli altri? Ci accorgiamo, infatti, che si è creato un ingorgo all’incrocio tra via di Vigna Stelluti e Largo di Vigna Stelluti. Motivo? Sosta selvaggia di svariate auto blocca o limita di parecchio la già scarsa viabilità. In più, sappiamo come in questa zona vi siano molto spesso auto non proprio piccoline, anzi tutt’altro.
Suonano i clacson, finalmente dopo qualche minuto e dopo qualche offesa avente destinatari indeterminati da parte di conducenti che abbassando il finestrino vogliono farsi sentire, l’ingorgo si scioglie: vedete, è solo questione di tempo. Vallo a dire a chi lavora dalle 6 del mattino. Poi dici arrivi nervoso a casa.
Ore 18.30. Attenzione: arriva. Chi? La Polizia Municipale. Forse qualche negoziante o residente esausto l’ha chiamata, o forse è qui di passaggio. Insomma, sta di fatto che la situazione cambia radicalmente nell’arco di dieci minuti.
Signore di mezza età si trasformano in centometriste per spostare le loro auto, signori delusi dall’arrivo del “nemico della sosta selvaggia” si sbracciano ed entrano in macchina, obiettivo: trovare un parcheggio normale. Vai, non t’invidiamo per niente.
I più sfigati però sono quelli che non si accorgono o che non sono avvertiti dell’arrivo della municipale: una bella multa non gliela toglie nessuno. Chissà come saranno contenti. La situazione cambia radicalmente, dicevamo: in effetti, eccetto quelle multate, non vi è più ombra di auto parcheggiate in doppia fila, sulle strisce pedonali o davanti ai secchioni della spazzatura.
Ah, nemmeno a dirlo, appena la polizia municipale è arrivata, ci giriamo dai parcheggiatori abus…….no, non ci sono più. Si sono volatilizzati. Scomparsi nelle vie di Vigna Clara. Cercasi parcheggiatori abusivi.
Il problema è questo. Avete presente quando da piccoli i vostri genitori vi sorprendevano con una merendina in mano, voi la nascondevate e poi appena se ne andavano la ritiravate fuori? Ecco: il meccanismo è questo.
La polizia municipale arriva e torna l’ordine immediatamente. Appena se ne va: passano pochi minuti e comincia il valzer del parcheggio in doppia fila, sulle strisce pedonali e davanti i cassonetti della spazzatura. E in più, risbucano fuori i parcheggiatori abusivi. E’ tutto calcolato, che vi pensate.
Dopo esserci “goduti” in diretta l’arrivo del “nemico della sosta selvaggia”, la polizia municipale, ci rimettiamo in macchina per testare nuovamente l’esperienza traffico – parcheggio in questa via. L’avessimo mai fatto. Venti minuti, diciamo venti, per trovare parcheggio, e indovinate ancora dove? Dai nostri “amici dell’ultima spiaggia”, i parcheggiatori abusivi.
Stavolta però viene un altro ragazzo, sempre di colore, sempre molto giovane, accompagnato questa volta però da una giovane donna. Anche loro, come il primo, ci fanno parcheggiare, stavolta davanti il noto negozio di elettronica.
Anche in questo caso avremmo parcheggiato comodamente anche senza la loro presenza: loro si sono limitati ad indicarci il posto ove parcheggiare. Stesse modalità del primo parcheggiatore: non ci chiedono esplicitamente soldi.
Capiamo, quindi, che a Vigna Stelluti i parcheggiatori abusivi se la tirano un po’ meno rispetto a quelli di Ponte Milvio: non hanno, infatti, come spesso i secondi, una sorta di tariffario fisso. Ci tendono la mano, e noi tiriamo fuori un altro bell’euro per ottenere la libertà ed evitare magari di essere seguiti o importunati per non aver pagato “il dazio”, o peggio ancora: per ritrovarci magari la macchina rigata. Dispiace dirlo, ma quante ne avete sentite di storie così? Esatto: tante. Quindi meglio non rischiare, non ne vale la pena.
Ore 19. Abbiamo testato con mano la situazione, abbiamo vissuto in prima persona il caos di Largo di Vigna Stelluti nel tardo pomeriggio. Sosta selvaggia e parcheggiatori abusivi i problemi che risultano evidenti. A parte il traffico chiaramente, ma questo è un problema che c’è sempre stato.
Via di Vigna Stelluti è una via molto importante: collega Corso di Francia a Piazza dei Giuochi Delfici, e quindi collega varie zone di Roma: Vigna Clara, Cassia, Camilluccia, Cortina D’Ampezzo, ed è un importante punto di passaggio anche per arrivare al Fleming, a Ponte Milvio o per uscire da Roma percorrendo la Flaminia.
Insomma, ogni giorno migliaia di macchine percorrono via di Vigna Stelluti. Le auto non si possono diminuire, i parcheggi non si possono aumentare. Ciò che possiamo fare è essere il più educati possibile al volante: non parcheggiare in doppia fila, non parcheggiare sulle strisce pedonali, non parcheggiare davanti ai cassonetti. Se si risolvesse, poi, il problema dei parcheggiatori abusivi, saremmo tutti un po’ più sereni nel trovare parcheggio davanti la nota pasticceria o davanti il noto negozio di elettronica.
Non si può fare molto, quindi, ma quel poco che possiamo fare facciamolo.
Giampaolo Felli
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Gentile Felli… bentornato!! Come si è trovato nella costellazione di Orione? Non se la prenda, ma solo chi è stato molto lontano, e per molto tempo, può manifestare la sorpresa che traspare dal suo racconto.
Vigna Stelluti è così, lo è “sempre” stata e continuerà ad esserlo sino a quando la Polizia Locale non deciderà che tale indecenza non è più tollerabile. Questo vuol dire che la strada dovrà essere presidiata molto di frequente (non “apparizioni” saltuarie) e ogni infrazione sanzionata senza scuse. Le auto in doppia fila dovrebbero essere sanzionate per divieto di sosta, intralcio al traffico, interruzione di pubblico servizio e – magari – occupazione di suolo pubblico. Oltretutto sarebbe per la polizia Locale un ottimo sistema per stroncare sul nascere le vergognose insinuazioni che narrano di mazzette dei commercianti per “chiudere un occhio”.
La situazione descritta attentamente da Giampaolo Felli è comune a tutta Roma Nord (anzi a tutta Roma, periferie e borgate comprese); valga per tutti il caso di Via Azzarita dove i residenti camminano al centro della strada perchè i marciapedi sono permanentemente occupati dalle auto che riducono anche del 50% la carreggiata.
Vorrei ricordare il caso di quella ragazza morta in un incidente causato da un auto in doppia fila (per evitare l’auto che occupava la carreggiata la povera ragazza venne investita da un bus); il giudice ritenne responsabile il proprietario dell’auto di concorso in omicidio colposo. C’è anche il reato di VIOLENZA PRIVATA (chi impedisce con la propria auto l’uscita di una vettura parcheggiata regolarmente commette un “reato”). Perchè allora non denunciare tutti quelli che occupano anche i marciapiedi dal momento che mi impediscono di usufruirne? Mi rendo conto che sarebbe una misura impopolare (bisognerebbe fare fronte a giustificazioni tipo: non c’era posto..le auto sono tante..dovevo fare la spesa…mica posso parcheggiare a 500 metri di distanza)ma quando la situazione si fa intollerabile e impedisce alle persone di muoversi in sicurezza allora non ci sono ragioni che tengono.
Serve inflessibilià e costanza nei controlli (anche se non tutti i giorni, i controlli devono avvenire con una frequenza tale da fungere da deterrente nei confronti dei cittadini più ostinati) carri attrezzi e ganasce da ripagarsi attraverso la comminazione di multe adeguate. Piuttosto che aumentare le tariffe delle strisce blu per chi la macchina la parcheggia regolarmente, occorre multare pesantemente chi la lascia sul marciapiede o in doppia fila, soprattutto lungo le strade dove passano i mezzi pubblici.
I commercianti da tempo chiedono di chiudere un occhio per favorire quegli incivili che parcheggiano in doppia fila. Incivili che non hanno scuse perché di parcheggi in zona ce ne sono 2. Uno sotto la banca unicredit a 20 metri dalla piazza, ed uno a piazza carli.
E’ una vergogna non ci sono parole ,i vigili dove sono………booooo spesso su Corso Francia ma se notate anche li su strada di scorrimenta Flaminia per intenderci davanti Alaska auto in doppia fila in inverno in estate anche in terza.
Bravo Mauro e Pof. Vigna BEN DETTO!!
Nelle borgate i vigili nemmeno vengono……. e quando son venuti i commercianti hanno alzato la voce! Ricordate l’utima nevicata? Ebbene che le multe le abbiamo tolte non posso dar prova, ma che non si son più visti (anche se era necessario) lo posso testimoniare.
Fai le multe, fai pagare i passi carrabili , vedi come i vari automobilisti comodoni si fanno 50 mt in più!! Una passeggiatina gli farebbe anche bene alla salute!
Ma il tempo è denaro! Ebbene, allora: MULTONA!! Ovviamente il presupposto e che i vigili agiscano secondo dovere, altrimenti siamo punto e a capo!