L’amore per la natura e il desiderio di proteggere l’ambiente sono strettamente legati al tipo di conoscenze che abbiamo; sapere qual è la funzione di determinati organismi o essere informati sui danni che le sostanze inquinanti sono in grado di provocare, ci aiuta a sviluppare una coscienza di tipo ambientalista (o ecologista).
Anche se fin da bambini ci viene spiegato che qualsiasi albero ingoia anidride carbonica e rilascia ossigeno sapere ad esempio che una “roverella” è in grado di sequestrare in un anno 612 kg di carbonio e che 200 piante di platano hanno una capacità di sequestro di 259.000 kg/anno di CO2 ci danno l’esatta misura dell’enorme importanza delle specie arbustive ed arboree all’interno di una città.
La conoscenza sulle importanti funzioni svolte dalle aree verdi urbane deve essere sviluppata fin da giovani attraverso lezioni da tenere sia nelle aule scolastiche che sul campo. Da qui l’idea di trasformare il parco di Volusia (ma quando aprirà?) e quello dell’Inviolatella in “aule didattiche” allestendo una porzione di bosco o prato in “arboreto”.
Lungo la costa calabra, nei pressi di Scalea, poco all’interno della fascia costiera c’è una bellissima riserva naturale nata intorno al corso del torrente Argentino; si tratta di un territorio di grande bellezza dove il fiume dalle acque limpide scorre all’interno di un profondo canyon.
Qui a cura del Corpo Forestale di Cosenza è stato realizzato uno splendido arboreto; in una zona pianeggiante le essenze autoctone sono state identificate e segnalate mediante semplici cartelli che specificano il nome volgare e quello scientifico e in alcuni casi la data in cui la pianta è stata messa a dimora.
Chi entra nell’arboreto si ritrova all’interno di un semplice e naturale laboratorio e in breve apprende i nomi di alberi e specie osservate centinaia di volte ma di cui ignorava quasi tutto.
Una idea certamente non nuova (in alcuni grandi parchi della Capitale come quello di Tor Tre Teste piuttosto che nel quartiere Prati sono stati messi dei cartelli che specificano nome e caratteristiche di piante e alberi) ma che potrebbe essere invece una vera novità per i parchi di Roma Nord.
Durante l’ultima “Giornata dell’Inviolatella”, tenutasi a cura del Comitato Cittadino per il XV Municipio lo scorso 18 maggio, è stata organizzata una passeggiata lungo l’itinerario ad anello approntato questa volta con una semplice segnaletica di tipo didattico.
Una iniziativa sperimentale” ma molto gradita da chi ha preso parte alla passeggiata; un esperimento quindi da ripetere in tutti i parchi ricorrendo magari all’aiuto degli istituti scolastici, dei Comitati e Associazioni e al contributo degli esperti in materia: a cominciare da botanici e agronomi. Sono molte le persone sul nostro territorio che “vorrebbero dare una mano” ma che non riescono poi ad inserirsi in un progetto; soprattutto anziani che hanno sulle spalle un bagaglio di conoscenze ed esperienze non indifferente.
Una attività che potrebbe essere fatta propria dal XV Municipio e che graverebbe assai poco sui magri bilanci dal momento che il progetto può essere realizzato con materiali di scarto o riciclati e che “la mano” verrebbe data sicuramente a titolo gratuito.
Sarebbe bello vedere le scolaresche di Roma Nord in visita ai nostri parchi dove una porzione di prato o bosco è stata trasformata in “arboreto”: una iniziativa (come quella delle Little Free Library) da esportare poi in tutta la città.
Francesco Gargaglia
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assolutamente d’accordo i progetti proposti dai Comitati spesso e volentieri hanno alle spalle la competenza di quei cittadini che afferiscono ai comitati con il loro bagaglio non solo di conoscenza dei problemi e del territorio, ma di conoscenze specialistiche in molte materie utili ad una corretta programmazione. Lasciare tali risorse inespresse vuol dire non soltanto demotivare fortemente la partecipazione, ma rinunciare a collezionare un maggior numero di progetti ai quali le commissioni e gli assessorati potrebbero attingere per realizzare soluzioni ai problemi dei cittadini.