Mentre oggi, lunedì 3 giugno, è in corso a Roma il terzo sciopero in sole tre settimane indetto nel settore dei trasporti pubblici, il Codacons dice basta e a tutela degli utenti annuncia la presentazione di un esposto in Procura nel quale si prospetta il reato di interruzione di pubblico servizio, violenza privata e danno economico per gli abbonati che pagano l’abbonamento mensile e annuale.
“I cittadini romani sono letteralmente esasperati dai continui scioperi che si susseguono nei trasporti pubblici – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Il danno arrecato alla Capitale e alla cittadinanza è enorme, perché le astensioni dal lavoro si sono fatte sempre più frequenti e con esse sono aumentati i disagi per gli utenti. Al punto che gli effetti disastrosi di tale proteste sulla città (caos, traffico, ritardi, ecc.) cancellano completamente le giuste recriminazioni dei lavoratori”.
Il Codacons annuncia quindi la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, in cui si chiede di aprire una indagine per valutare se l’eccessiva frequenza degli scioperi nel settore dei trasporti pubblici possa configurare eventuali reati, quali interruzione di pubblico servizio e violenza privata a danno degli utenti.
Non solo. Per l’associazione potrebbero addirittura profilarsi fattispecie penalmente rilevanti sul piano patrimoniale, considerato che i titolari di abbonamenti mensili o annuali per bus, tram e metro, pur avendo regolarmente acquistato un servizio continuativo, vengono privati della possibilità di usufruire dei mezzi pubblici in tutti quei giorni in cui si verificano proteste dei lavoratori.
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