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Lettori – La Storta, da sei anni senza allaccio in fogna

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allaccio.jpgScrive un nostro lettore: “Da sei anni vivo in un condominio in località la Storta, privo di allaccio alla rete fognaria. Non si sa in che modo il costruttore è riuscito a ricevere tutti i permessi per costruire e vendere gli appartamenti. Da sei anni siamo chiusi dentro casa, i balconi dalla puzza e dalle zanzare e insetti vari sono inagibili. Abbiamo acquistato questi immobili nel boom edilizio e li abbiamo pagati pure cari”.

Abbiamo deciso di dare spazio alla segnalazione di questo lettore perché racconta una storia di ordinaria, ma non tanto, cronaca edilizia. Una storia che si svolge a La Storta, sulla Cassia, ma neanche tanto isolata.

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“Da 6 anni – continua la mail – paghiamo una manutenzione straordinaria per un sistema di smaltimento di evapotraspirazione costruito a nord senza sole che quindi non funziona. Dopo varie diatribe adesso avremmo la possibilità di allacciarci al condotto provinciale Fossato della Cerquetta, a spese tutte nostre: circa 8 mila euro a famiglia per 30 appartamenti. Posso chiamarla una rapina?” si chiede il lettore spiegando che “i permessi dall’ente bonifica Tevere Agro Romano e della Provincia di Roma tardano pure ad arrivare”.

“Non capisco perchè è il cittadino che deve pagare di tasca sua un’opera di allaccio in fogna che gli dovrebbe essere garantita dal comune. Vorrei capire come ha fatto quel dipendente comunale a dare l’ok a costruire a questi signori, come mai non si è accorto che le palazzine avevano questo disagio.”

“Ho una figlia di un anno – conclude – che non può giocare fuori sul terrazzo, quando si accede ai box c’è una puzza nauseante, siamo a rischio malattie infettive, riceviamo multe dai vigili urbani continuamente e ci troviamo ad essere inermi. Perchè nessuno ci ascolta?”

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4 COMMENTI

  1. è vero, molti moltissimi non avevano allacci fognari…però ora molti ce l’hanno e molti sono pronti ad averli…grazie xx!!!!

  2. Mi spiace per la situazione che vive il lettore, ma le cose non stanno proprio così. L’allaccio in fogna è “concesso” – e non “garantito” – dal Comune, sempre che ce ne siano le condizioni tecniche ed economiche, se no deve smaltire autonomamente in altro modo (sempre a norma di legge però). SIcuramente il costo non è esiguo, ma il gestore deve pur fare delle scelte e quei 240mila euro magari li investe per una condotta che serve 300 e non 30 famiglie e il condominio de La Storta, ahimé, rimane in fondo alla lista delle priorità…. Comunque almeno la sua bolletta è più leggera perché non dovrebbe pagare i canoni di fognatura e di depurazione. Se invece glieli fanno pagare, faccia reclamo e si appelli alla sentenza C.C. n 335/2008 !
    Lei si domanda come ha fatto un dipendente comunale a dare i permessi di costruzione. Chissà forse la palazzina è stata costruita abusivamente (quindi niente funzionario e niente permessi…). Ha verificato? E comunque, perché non chiedere direttamente al costruttore da cui ha comprato. Chi meglio di lui potrebbe darle risposte e meritare, nel caso, le sue invettive?
    PS Ma chi l’ha costruito il sistema di evapotraspirazione?

  3. Grazie per avere pubblicato la mia situazione.
    La ditta che ha costruito è la Ecofim S.p.a. con una s.r.l. Ecocassia per le palazzine in oggetto. Non credo che un’opera del genere sia abusiva, se fosse tale ci avrebbero venduto anche degli appartamenti abusivi. Direi che sarebbe il colmo. Ma nulla a questa Italia è impossibile.
    Per le spese di gestione di questo impianto ci chiedono 1300 euro oltre iva al mese da dividere e che si sommano alle spese di normale gestione condominiale, ma la manutenzione non basta, le vasche sono sature, le piante che dovrebbero fare il lavoro di traspirazione sono state piantate con affaccio a nord e quindi non traspirano un bel niente, tra l’altro sono state costruite anche a 1 metro dal confine di proprietà dei giardini degli appartamenti ai piani terra che con la presenza di trabocchi le acque sporche invadono anche i giardini privati. Vorrei nuovamente ringraziare VignaClara Blog che ha preso in considerazione il mio richiamo, spero possa arrivare a chi una soluzione può darla.

    Saluti

  4. Abbiamo avuto i permessi, abbiamo ordinato i materiali, il depuratore, iniziato i lavori. Ora la servitù concessa dal condominio che per 10 metri dobbiamo attraversare con le tubazioni, ci rema contro e non vuole più farci passare. dobbiamo attraversarse una zona esterna, una sorta di viale carrabile. Io non riesco a capire come possa andare a vanti un Italia composta da cittadini così. Non c’è comunità. Perchè adesso vi tirate indietro? E’ possibile che in Italia si debba risolvere tutto solo con le mazzette. Sono rammaricato e deluso. Stiamo pagando 10.000 euro a famiglia e per un ripensamento questi non vogliono farci passare?

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