“La nostra storia: 50 anni di sport, d’impegno e di valori condivisi”: è questo il titolo dell’appuntamento che AICS Associazione Italiana Cultura Sport ha ideato per festeggiare il proprio mezzo secolo di vita, che ricorre in questo 2012. Venerdì 30 novembre a partire dalle ore 10 nel Salone d’Onore del CONI al Foro Italico si celebrerà così l’anniversario di un ente di promozione sportiva e sociale radicato su tutto il territorio nazionale con 850mila soci, 12mila società sportive e circoli polivalenti.
A fianco del Presidente Nazionale AICS Bruno Molea ci saranno Enrico Varriale (Rai Sport) e le 3 medaglie d’oro italiane che hanno segnato la storia di AICS: Pietro Mennea, oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Mosca 1980; Giuseppe Maddaloni, oro nel judo alle Olimpiadi di Sidney del 2000; Daniele Signore, oro nel canottaggio alle Paralimpiadi di Pechino del 2008. Insieme a loro, Giovanni Petrucci, Presidente del CONI, Luca Pancalli, vicepresidente del CONI e Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, e Raffaele Pagnozzi, Segretario Generale del CONI, oltre ad uno straordinario parterre di autorità e di personaggi dello sport che rievocheranno i fasti di una grande corsa.
Nel corso della cerimonia verrà presentato il video che riassume i primi cinquant’anni dell’ente, che già nel 1965 entrava nella storia legislativa dello sport italiano. La Camera dei Deputati approvava infatti la proposta di legge “fifty-fifty” per la ripartizione fra il CONI e lo Stato degli introiti del Totocalcio, di cui era primo firmatario l’on. Giacomo Brodolini, Presidente fondatore dell’AICS. A tal proposito il Presidente del CONI Giulio Onesti espresse la “profonda riconoscenza a nome di tutto il movimento sportivo”.
In questo scenario di celebrazioni il Presidente Nazionale dell’AICS Bruno Molea interpreta il cinquantennale come un ponte fra le radici e l’immediato futuro. “La crisi congiunturale, l’allargamento della forbice fra risorse disponibili e bisogni emergenti dalle grandi aree di sensibilità sociale determinano un profondo disagio civile. – afferma Molea – Il mondo della promozione sportiva e del terzo settore è chiamato a rilanciare l’azione politica e sociale per un pressing sul Governo affinché venga riconosciuto il ruolo di un grande patrimonio di etiche e di risorse umane. Lo sport per tutti – con le sue valenze educative, formative, salutiste – ed il volontariato – con il suo background di equità, inclusione, sussidiarietà – possono offrire un contributo di alto profilo alla riforma del welfare nel nostro Paese”.
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