Gli editoriali di VCB. Americaneggianti come siamo, ci affidiamo alle “primarie” per risolvere i problemi del Paese. Ci piace mutuare le “cose” a stelle e strisce, convinti del fatto che dall’altra parte dell’oceano facciano tutto bene. In realtà, differenze più o meno esplicite con gli Usa, restiamo provinciali, discettiamo pure sui numeri di votanti che stanno tutti dalla stessa parte; e paghiamo di tasca nostra quel voto al pokerissimo del centrosinistra, due euro, come se non bastassero gli avanzi di cassa della classe politica.
A Roma c’è stato il caos a piazza Zama, troppa gente a sindacare; e a Firenze Renzi ha sottolineato che sarebbero serviti molti più gazebo per rispondere a chi voleva destinar preferenza. Non sappiamo se ci saranno brogli, piace invece sottolineare che anche il centrodestra è andato a votare per l’opposizione: chi perché ammira il “berlusconiano” Renzi, chi perché vuol far vincere Bersani, che nel centrodestra appare meno “forte” del fiorentino.
Sorrisi li regala Facebook, col gruppo “marxisti per Tabacci”, quasi a sintetizzare l’ironia di chi sa affrontare la politica in maniera diversa dagli impomatati del settore.
Dall’altra parte, quelli del centrodestra pure si stanno attrezzando per le “primarie”. Col dubbio-Berlusconi, con Alfano che rischia di restare col cerino acceso in mano e la Meloni novella “pasionaria”. Tutto in alto mare, di chiacchiere per ora se ne fanno tante, di fatti ancora pochi.
“L’America è lontana, dall’altra parte della luna”, cantava Lucio Dalla oltre trent’anni fa. Purtroppo, stiamo come allora. Ancora indietro di un paio di giri sugli yankee. Maledetto Cristoforo Colombo, forse era meglio che restavi a Genova…
Massimiliano Morelli
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Premesso che le primarie non m’interessano, vorrei fare lo stesso un paio di considerazioni, su cui invito a riflettere : la prima è l’affermazione di un ascoltatore intervenuto telefonicamente stamattina alle 6,30 alla trasmissione radiofonica di Radio2rai CaterpillarAM , il quale , dopo essere andato lo stesso a votare , non era d’accordo con i 2 euro obbligatori da sborsare, e diceva che con 2 euro ci compra il latte per i suoi bambini… mentre il Partito Democratico, negli ultimi 4 anni ha preso qualcosa come 180 milioni di finanziamento pubblico, o chiamatelo come vi pare, senza rendicontarli tutti..
La seconda considerazione personale è questa : a cosa serve far votare alle primarie i cittadini europei (rumeni,bulgari,sloveni,ecc.) e gli extracomunitari con permesso di soggiorno, se tutte queste persone non potranno poi sostenere il loro candidato alle elezioni politiche?? TUTTO CIO’ MI SEMBRA UNA GROSSA FARSA, che serve solo ad autofinanziarsi… ahhh ultima cosa , ma al ballottaggio ci vogliono per caso altri 2 euro???
Premesso che trovo quanto meno incoerente che il PD per le primarie del centrosinistra abbia scelto il sistema del doppio turno sul modello della elezione dei Sindaci o dei Presidenti di Regione, che invece non cerca di far imporre per la legge elettorale, colgo l’occasione per fare una riflessione di tipo generale ed unificato sia sulla prossima election day che sulle prossime elezioni per il Comune ed i Municipi di Roma.
In prospettiva di queste elezioni, indipendentemente dallo schifo di legge elettorale che verrà approvata (se mai verrà approvata), i cittadini che intenderanno esercitare democraticamente il loro diritto di voto dovranno comunque assegnare una loro preferenza a tre cose contemporaneamente: ad una delle persone che si saranno candidate, al partito o alla lista civica in cui dichiareranno di militare ed alla eventuale coalizione a cui il partito o la lista civica faranno sapere di appartenere.
Di fronte all’avvilente degrado della politica ed agli scandali che hanno riguardato anche se in misura diversa quasi tutti gli attuali schieramenti politici, è altissimo il rischio che uno o più dei futuri candidati – una volta eletto, specie se con maggiore facilità proprio perché iscritto da trasformista ad una lista civica di nuova formazione – cambi poi bandiera, avvalendosi anche dell’art. 67 della nostra Costituzione ai sensi del quale “ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
Anche se non c’è l’obbligo di rispettare il “vincolo di mandato” a livello nazionale e non anche per cariche elettive di livello regionale, provinciale, comunale e municipale, non è comunque più sufficiente né si deve nella maniera più assoluta dare una delega in bianco ad uno dei candidati a premier che quand’anche autorevole e carismatico, una volta eletto non potrà comunque garantire dal rischio di essere tradito in qualunque momento da uno dei ministri o dei membri di Giunta da lui nominati o dalla sua stessa maggioranza che lo dovrà sostenere, se non addirittura dal rischio di esser lui stesso a cambiare la strada che aveva promesso di percorrere per riuscire a farsi eleggere.
Di fronte a questo rischio l’unica garanzia che può e deve essere data anche e soprattutto ai cittadini che volessero astenersi dal voto, perché nauseati da questo modo di fare politica che non li porta a saper scegliere più nessuno, deve essere data anzitutto da un chiaro programma delle cose che si intendono fare una volta eletti e che permetterà di fare un confronto e quindi una conseguente scelta del programma ritenuto migliore, contestualmente al candidato ed alla sua appartenenza al partito o alla lista civica e ad una eventuale coalizione.
Dal rischio di tradimento di quel programma da parte di chiunque l’abbia sposato una volta eletto (a qualunque grado e livello) c’è come unica garanzia solo quella di pretendere che qualunque gruppo politico tanto di vecchia quanto di nuova formazione presenti obbligatoriamente un proprio programma elettorale che contenga però come clausola finale sempre identica l’obbligo per tutti gli eletti a qualunque grado e livello di dimettersi immediatamente a favore del primo non eletto in caso di loro ripensamento e quindi di mancato rispetto anche di uno solo dei punti del programma grazie al quale sono stati scelti e votati.
Una clausola del genere può dare diritto anche ad un risarcimento dei danni esercitato nei confronti non solo di chi ha tradito il programma ma anche del partito o della lista civica che l’ha parimenti sposato e che non abbia intrapreso nessuna azione disciplinare nei suoi confronti per obbligarlo a dimettersi.
Pretendere un programma elettorale con una clausola finale come questa da parte di tutti i futuri candidati e delle rispettive appartenenze costituirà anche un’ottima cartina di tornasole per VERIFICARE PRIMA DELLE ELEZIONI tutti quei gruppi politici o liste civiche che non la vorranno inserire, nei confronti dei quali ci dovrà essere un invito generale a non votarli.
Chiedo quindi a chi è d’accordo di diffondere questa legittima richiesta dei cittadini nelle forme e nei modi che riterrà più opportuni.
Se fossi una donna ci sarei rimasta molto male con queste primarie: la candidata Puppato si è aggiudicata solo il 2% dei voti, una percentuale irrisoria (solo Tabacci è andato peggio!). E allora tutte le chiacchiere sulle quote rosa che fine hanno fatto? Perchè le donne (che forse sono la maggioranza dell’elettorato del PD) non hanno votato per una candidata DONNA?
Sarebbe stata forse una occasione “unica” per dare forza a certe tesi….peccato!
E adesso chi ci crederà più nelle quote……….(non quelle del latte)?
@ Strix: guarda che la maggioranza delle donne (almeno di quelle intelligenti) NON SOPPORTA le quote rosa…
@ nico, ha ragione, le primarie sono una farsa è meglio che il partito scelga il premier al nostro posto …
per quanto riguarda il finanziamento il PD almeno si è sempre fatto certificare il bilancio da una azienda di revisione, il PDL (immagino che lei sia uno di loro) NO.
Saluti.
@ lucav , vedo che ci troviamo d’accordo sul considerare una farsa tutto ciò che sta accadendo… per il resto, certificati o meno,sempre 180 milioni di euro di soldi pubblici hanno preso, a cui si aggiungono gli oltre 6 milioni prelevati ieri dalle tasche dei loro elettori.. ma come ho premesso è solo una mia considerazione estemporanea.
@ nico, ovviamente ero ironico nel dire che è meglio che qualcun altro scelga al posto nostro….
@ Lucav, ma perchè lei forse è convinto che in partiti che hanno una nomenclatura così potente e radicata è chi vota che decide e non chi ha già deciso chi vincerà?? oltre a dirsi liberale forse è anche un pò sognatore.. senza offesa,badi bene..
@ Nico… ci si prova… mai arrendersi…. sarò un po’ sognatore, ma se si parte già con l’idea che tutto è inutile non si cambierà mai nulla in questo paese… io credo che Renzi al 36% sia un segnale, un segnale incoraggiante per il nostro futuro!!!!
Ma non pensate alle primarie.. piuttosto vi siete rifatti gli occhi sabato al gran teatro? Annunciavano “Per l’Italia di domani i moderati del PdL e i movimenti civici guardano al futuro” promossa dal consigliere PdL capitolino Roberto Cantiani. All’appuntamento al quale saranno presenti anche il Sindaco Gianni Alemanno e il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, parteciperanno numerosi big nazionali e locali del partito, da presidenti di Municipio a deputati.
Saranno infatti presenti l’eurodeputato Alfredo Antoniozzi, il capogruppo PdL alla Camera dei Deputati, Fabrizio Cicchitto, l’assessore agli Enti Locali, Sicurezza e Ambiente della Regione Lazio, Giuseppe Cangemi, il coordinatore romano del PdL Gianni Sammarco e i presidenti dei Municipi VIII, XII, XIX e XX, rispettivamente Massimiliano Lorenzotti, Pasquale Calzetta, Alfredo Milioni e Gianni Giacomini.
Alemanno, Polverini, c’era pure Cicchitto!!!! e numerosi big di partito!!!
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