Lunedì primo ottobre, nell’istituto comprensivo via Baccano di Labaro, grazie alla sensibilità del Dirigente Prof.Giovanni Rosso si è tenuto un importante incontro nell’ambito degli scambi culturali internazionali. Sono intervenute per un confronto didattico le docenti Anne Kluwer, Lise Landmark e Synnove Lic Svendsen della Haug Skole Og Ressurssenter di Oslo in rappresentanza di un importante istituto specializzato sulla disabilità. La lezione – laboratorio di italiano ha riguardato l’abilità dell’ascolto.
La professoressa Lucia Blasi ha spiegato alle docenti norvegesi come l’insegnamento della lingua italiana comprenda oltre allo studio di fonologia, morfologia e sintassi anche attività volte a potenziare le abilità di base: leggere, scrivere, ascoltare e parlare.
A questa lezione ne è seguita un’altra della professoressa Antonella Di Tullio, docente di musica esperta della metodologia Orff- Schulwerk che si ispira a principi didattici attivi e interdisciplinari.
I ragazzi hanno eseguito diversi esercizi strutturati sull’ascolto e l’accompagnamento con gli strumenti del corpo.
La professoressa Gelsomina Cassino,insegnante d’inglese, ha tradotto le lezioni consentendo un continuo scambio di informazioni.
La parte più importante dell’esperienza ha riguardato l’efficacia dell’integrazione nella metodologia italiana. L’inserimento dei disabili nel lavoro di gruppo caratterizza la didattica italiana e la colloca in una posizione di grande interesse internazionale.
L’esperienza ha coinvolto l’intero istituto e si è svolta in un clima caloroso ed amichevole. Eventi come questi insegnano che quando la cultura incontra persone sensibili, non ci sono confini nazionali ma solo differenti contesti operativi. (red.)
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L’incontro con le docenti norvegesi, da me proposto e caldeggiato, ha rappresentato un’opportunità per confrontarci con una realtà diversa dalla nostra. I ragazzi coinvolti hanno vissuto con interesse ed entusiasmo questo momento e le colleghe di Oslo sono rimaste colpite dall’accoglienza calorosa ma, soprattutto, da come gli alunni disabili siano ben integrati e partecipino con gioia alle diverse attività. Si è trattato di un primo approccio al quale, ci auguriamo, possano far seguito altri momenti di scambio di esperienze (anche a distanza). Infatti confrontandosi si cresce umanamente e professionalmente, ci si arricchisce e si lavora meglio, con rinnovato entusiasmo nell’interesse dei ragazzi.