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Marciapiedi via-crucis sulla Cassia

Fabrizio Azzali

marciapiede120.jpgSarà perché si gira sempre in auto o perché veicoli e scooter li occupano in pianta stabile fatto sta che i marciapiedi quasi nessuno li usa più; se poi un pedone decidesse di farlo si troverebbe sotto i piedi qualcosa che assomiglia ad un campo minato. E’ il caso di Via Cassia nel tratto che dall’ospedale San Pietro arriva a San Godenzo, lato destro.

Il lungo tratto che costeggia alcuni grandi condomini e un istituto religioso è in pessime condizioni e difficilmente percorribile. Per chi spinge un passeggino o una carrozzina, o peggio ancora per un disabile, si tratta di un percorso ad ostacoli, una via crucis: scalini, buche, radici sporgenti, cigli divelti o inesistenti, pavimentazioni sdrucciolevoli…

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Asfalto sforacchiato o sollevato dalle radici dei platani, travertini divelti, vegetazione che ostruisce il passaggio e poi molta sporcizia.

Un lungo tratto totalmente abbandonato e che contrasta fortemente con la sponda opposta, in ordine e addirittura con qualche cestino per i rifiuti. Se proprio non si vuole sistemare l’asfalto quanto meno si potrebbe procedere ad eliminare la bassa vegetazione e ripulire il tutto.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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1 commento

  1. e si, ora che dall’altra parte, dove non c’è grande passaggio, i marciapiedi sono a posto, il degrado è ancora più evidente. Inoltre da tempo i lampioni della cassia da san Godenzo a Santi cosma e Damiano sono spenti, così aumentano i furti nei nostri condomini (2 in pochi giorni a fine luglio) e il vandalismo.

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