A sorpresa, ma neanche poi tanto, è giunta oggi la proposta di Marco Perina, assessore alla cultura e vice presidente del XX Municipio, per tentare di arginare la movida di Ponte Milvio ma soprattutto gli effetti indotti dalla stessa: caos, traffico, sosta selvaggia, schiamazzi. Effetti che scippano sonno e tranquillità ai residenti e che fanno di Ponte Milvio un casus belli fra cittadini ed esercenti. “Pedonalizzare Via Flaminia” è la cura da cavallo suggerita da Perina.
Una proposta affidata alle pagine del Corriere della Sera di lunedì 18 giugno, in piena esplosione estiva di calura, di modiva e di polemiche relative ai marciapiedi fai-da-te di vi Flaminia accusati di alimentare a dismisura il caos in via Flaminia Vecchia.
“Si è trattato chiaramente di una provocazione – dichiara Marco Perina a VignaClaraBlog.it – più che altro per gettare un sasso nello stagno, visto che di movida si parla tanto ma si fa poco per arginarla. Ma una provocazione che potrebbe quanto meno tentare di disciplinare la frequentazione della via. Immagino infatti via Flaminia come quel tratto di via del Corso chiuso al traffico ed al quale possono accedere solo mezzi pubblici e residenti. E non solo nell’estate – sottolinea – io l’isola pedonale in via Flaminia la farei tutto l’anno.”
Gli facciamo notare che l’idea non è così malvagia e che forse troverebbe facile consenso fra i residenti ed anche nelle stanze del Municipio, finanche fra i banchi dell’opposizione, ricordando infatti quanto ebbe a dire Alessandro Pica, consigliere SEL, al termine di un duro Consiglio prenatalizio – era il 22 dicembre 2011 – quando si aprì ufficialmente “la corsa all’oro” e i marciapiedi di via Flaminia furono portati al fonte battesimale del fai-da-te.
“Tanto vale trasformare Via Flaminia Vecchia in un’isola pedonale e non parlarne più” fu la sua esclamazione-provocazione.
Un’idea sulla quale discutere. “Certo – ci dichiara Marco Perina – la pedonalizzazione per l’intero anno non diminuirebbe l’affluenza dei giovani, ma quanto meno impedendo ad auto e motorini di accedere la frequentazione sarebbe senza dubbio più disciplinata e molto meno rumorosa. Ripeto, la mia è stata solo una provocazione, ma non mi dispiacerebbe se fosse oggetto di discussione, magari fra tutti i soggetti coinvolti”.
Già, non sarebbe proprio male se cittadini, comitati, associazioni di commercianti ed istituzioni si trovassero intorno ad un tavolo per affrontare il tema.
Magari anche con l’obiettivo minimo di concordare un codice di auto-disciplina, un modus vivendi che non salvaguardi solo il bibendi.
Claudio Cafasso
© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Non credo che la pedonalizzazione di via Flaminia risolverebbe il problema del caos e degli schiamazzi, anzi!!! Aggraverebbe ulteriormente la questione, già mi immagino una serie di “marciapiedi fai da te” e bar senza soluzione di continuità. Tutti i ragazzi si riverserebbero sulla strada e per noi poveri abitanti sarebbe la fine!!! L’idea di Perina dimostra, ancora una volta, che le istanze dei cittadini non vengono ascoltate e prese in considerazione. Caro Perina, parafrasando il ragionier Fantozzi con la corazzata Potemkin oserei dire che la pedonalizzazione di via Flaminia è “una c……pazzesca”!!!!
A lei può sembrare quello che vuole ma a ma che abito sulla piazza da 31 anni, da quando sono nata, mi sembra un’idea da prendere in considerazione. Peggio di quello che abbiamo oggi cosa c’è di altro ? L’alternativa è tenersi i clacson, i motori rombanti e le macchinette in terza fila ! Se questo la fa vivere meglio contenta lei, a me sembra invece un primo tentativo di fare qualcosa. Se lei ha idee migliori le tiri fuori e parliamone.
Gentile Martina, comprendo la sua posizione e – per quel che serve – solidarizzo con lei e con chi subisce i disagi di una pessima gestione della cosa. Sono certo che la pedonalizzazione di via Flaminia vecchia porterebbe benefici alla quiete notturna dei residenti, mi domando quanto poi possano apprezzare la cosa quelli che devono rientrare a casa, magari in un garage… e, se posso, le vorrei porle unmia perplessità: crede che la pedonalizzazione risolva 2il” problema o – solo – il “suo” problema? Ovvero il caos sparirebbe o semplicemente si sposterebbe al limite della zona raggiungibile?
Anch’io , come Martina, ritengo valida la provocazione dell’assessore Perina , anche se non bisognerebbe fermarsi a questa : dato che il reato di ubriachezza(anche se con molte distinzioni..) è stato derubricato nel 1999 da reato penale ad illecito amministrativo , con una sanzione da 50 a 300 euro, almeno le forze dell’ordine iniziassero a fare le multe a tutti, così vedremo se questo deterrente andando a toccare il portafogli non dei ragazzi , ma dei genitori finanziatori,i quali si vedrebbero recapitare multe a ripetizione, servirà a qualcosa… almeno ci guadagneranno le casse comunali, e di conseguenza la cittadinanza.
Lo scorso gennaio realizzammo come Comitato “Abitare Ponte Milvio” un sondaggio d’opinione sulle esigenze maggiormente avvertite dai residenti in termini di viabilità e mobilità. Nel pre-test del questionario inserimmo insieme a: “Ztl”, “strisce blu”, “parapedonali”, anche l’ipotesi di un’area pedonale; ipotesi poi eliminata nella versione definitiva del questionario, per due motivi: 1) risultava (sempre nel pre-test) che l’area pedonale non era gradita ai residenti, 2) era più una suggestione che una proposta concretamente e realisticamente apprezzabile e misurabile dagli intervistati.
Prima di proseguire nel mio pensiero, con l’occasione, mi si permetta di stigmatizzare il comportamento del Presidente del Municipio, della Giunta, dei Consiglieri a cui fu recapitato via mail, ed in ogni caso pubblicato dal sempre ottimo VCB, il rapporto dell’indagine sulla Qualità della vita e la mobilità nell’area di Ponte Milvio. Il disinteresse e la paura di prendere atto di un sondaggio (eseguito a nostre spese), la cui effettuazione competerebbe al Municipio (con costi per la comunità), e di relazionarsi con una Associazione territoriale non ha spiegazioni. E fuori da qualunque logica democratica municipale e di volontà nel comprendere le esigenze di una comunità e provare conseguentemente a risolverle. Acqua passata, incidenti di percorso, pensiamo positivamente al futuro.
Riprendiamo, ora, la “provocazione” dell’assessore Perina. E per non esprimere giudizi “tranchant”, come quelli della nostra sempre attiva associata Alessia, di cui sopra, mi appello alla riconosciuta intelligenza e conoscenza delle vicende municipali dell’assessore.
Ma sono queste le provocazioni da fare? O è forse più pressante proporre una visione di breve-medio-lungo periodo dell’assetto urbano della complessa area quale Ponte Milvio. Con azioni nell’immediato ma ponendo le basi per il strutturato assetto futuro.
Occorrono progetti di soluzioni viarie (l’attuale assetto data 2200 anni, con l’unico accesso per Cassia, Flaminia e Clodia), di decoro urbano, di conciliazione di contrastanti esigenze commerciali e abitative, c’è bisogno d’attivare e pianificazione con Asl e Arpa azioni per ripristinare condizioni di decenza e vivibilità alla zona, vi sono coordinamenti tra forze dell’ordine, c’è da riconsiderare un ruolo della Polizia Municipale rispondente alle esigenze, quantomeno dei residenti, vi sono problematiche sulle modalità operative dell’Ama, vi sono le direttive da raddrizzare, vi sono da affrontare problemi di riconoscimento del valore sociale dell’abitare,…. insomma i problemi e il lavoro non mancano di certo su Ponte Milvio.
E perché, allora, invece di una provocazione le risorse e le attenzioni non vengono destinate al lavoro di una Commissione, ove non vi sarebbero estemporaneità, ed una proposta come quella di un’area pedonale troverebbe il luogo e il respiro per essere opportunamente valuta.
Recentemente, l’8 giugno (con lettera protocollo n.30753) abbiamo proposto, come Comitato “Abitare Ponte Milvio” al Municipio la creazione di una Commissione ad hoc finalizzata all’approfondimento e alla soluzione delle problematiche dell’area di Ponte Milvio. Vedere
https://www.vignaclarablog.it/2012061219222/vogliono-una-commissione-speciale-su-ponte-milvio/
Invitiamo l’assessore e vice Presidente Perina, a farci pervenire il suo appoggio alla nostra proposta per una visione più organica dei problemi di Ponte Milvio e/o comunque il suo qualificato parere sulla fattibilità della proposta o su soluzioni alternative che, in ogni caso consentano, d’uscire dall’attuale stallo.
Evitiamo, e in questo invito mi rivolgo in particolare al Presidente Giacomini, al Presidente dell’Assemblea Consiliare Ariola e ai Capo Gruppo, d’ignorare la richiesta e in questo offendere, ancora una vola se stessi ancor prima che i cittadini organizzati del Comitato Abitare Ponte Milvio.
Bruno Rosi
Portavoce Abitare Ponte Milvio
Questo commento vale anche per gli articoli “Continua la saga marciapiede-fai-da-te” e “Chiedono una Commissione…”.
Sarebbe opportuno che la Redazione, se condivide questa notazione, lo riproponesse anche lì.
Le questioni, infatti, sono fortemente interrelate ed è quanto mai opportuno affrontarle con una visione globale di sistema, dove le cause si integrano con gli effetti dando vita ad un continuo processo ciclico, che sarebbe arrivato il momento di recidere con “forza democratica”.
Cattiva Amministrazione del territorio, privilegi per pochi che godono di corsie preferenziali nell’attività decisionale della stessa (cattiva) Amministrazione, occupazioni di suolo pubblico selvagge che lo fanno diventare (il suolo) privato (e la questione non riguarda solamente i marciapiedi-fai-da-te ma anche “tavolino selvaggio” in costante moltiplicazione (in)controllata), degrado, perdita dei valori storici e culturali, perdita dell’immagine della parte-di-città (e che parte!!!), invadenza di modelli vuoti e rumorosi (proporzione inversa), dis-valori emergenti (cioè il nulla che avanza), problematiche REALI di qualità della vita in caduta libera,……si potrebbe proseguire con questa devastante descrizione di una situazione che comunque riesce ad essere ancora più devastante.
Ognuna di queste problematiche, così come possiede una propria specificità e autorappresentazione, afferisce ad altrettanto specifiche istanze all’interno delle quali vanno (o non vanno) studiate e trovate le soluzioni.
Ma, ripeto, il problema è di sistema e come tale va affrontato.
Quindi anche il tema della “pedonalizzazione”.
Personalmente, mi piace dichiararmi, la questione mi affascina e la estenderei a tutto il piazzale Ponte Milvio e strade limitrofe, fatti naturalmente salvi i trasporti pubblici e l’accesso per i residenti.
Tema vasto che richiede analisi di fattibilità approfondite.
Ma non basta.
Sicuramente non dovrebbe significare “libertà di assalto a Forte Apache”, nel senso che dovrebbe essere accompagnato da un rigido controllo dell’uso del suolo pubblico.
E poi ancora (se ne è parlato in un incontro degli “Abitanti di Ponte Milvio”) la questione del rumore da controllare scientificamente.
E poi ancora, la necessità di una Commissione…….il pressing su un’Amministrazione (sempre quella cattiva) quantomeno distratta (oggi sono particolarmente benevolo)…..
In sintesi, tutto porta ad un discorso unitario, quello di una – finalmente – diversa “cultura della città” che produca una “progettazione partecipata” della qualità della parte di città.
Costruiamo insieme la Casa del Municipio (parafrasando la bellissima esperienza della Casa della Città del Municipio I°) e lì, ciascuno contribuendo per la propria parte e con un atteggiamento aperto all’ascolto, dia idee entusiasmo e soluzioni concrete.
Una prima ipotesi: cerchiamo di redarre un cosiddetto “piano di massima occupazione” per rendere sostenibile la presenza di esercizi di mescita nell’area.
Anche la fisica ci insegna l’esistenza del limite di occupazione dello spazio materiale.
Figuriamoci l’occupazione – non più tollerabile – di ben altri spazi, compresi quelli privati della nostra mente e della nostra sensibilità.
In questi termini, il problema – come ho già avuto modo di dire – si presenta in tutto il suo spessore “politico”.
Quando parlo di cultura, infatti, mi riferisco pensantemente alla (almeno) diversa cultura di chi governa questo territorio.
In merito alla proposta dell’Ass.re Perina di pedonalizzare tutto l’anno Via Flaminia, come Via del Corso, mi sento di non condividere la “provocazione”, ma è una riflessione del tutto personale. Il motivo risiede nel fatto che su Via Riano insiste un mercato rionale e un megastore, oltre ad altre attività commerciali, e, pertanto, si verificherebbero seri problemi per quanto riguarda sia l’accesso alla struttura che per la consegna delle merci, dal momento che ci sarebbe solo una strada di accesso. Inoltre, ma sempre a titolo del tutto personale, reputo che pedonalizzare la strada creerebbe ancora più problemi ai residenti per gli schiamazzi notturni e non si arginerebbe di certo il problema.
Per quanto riguarda invece la dichiarazione del portavoce del comitato Abitare Ponte Milvio, che stigmatizza sul comportamento del Municipio per non aver preso in considerazione il sondaggio effettuato tra i residenti relativamente alla mobilità, mi dispiace far notare che incontrai una delegazione del Comitato che mi propose di istituire la ZTL e la sosta a pagamento sull’area, in base ai risultati di quel sondaggio. Da quell’incontro scaturì la proposta di risoluzione, da me avanzata e approvata dal Consiglio, che chiedeva all’Ass.re Aurigemma proprio quelle cose. Credo quindi che il portavoce dovrebbe correggere la sua dichiarazione, non del tutto precisa. Sulla stessa proposta, inoltre, ebbe a polemizzare anche lo stesso Ass.re Aurigemma, secondo cui invece di fare comunicati il Presidente Giacomini ne avrebbe dovuto discutere direttamente con lui, come se prima di approvare un documento in Consiglio dovessimo chiedere il benestare dell’assessore….. Inoltre, lo stesso Assessore dichiarò la sua massima disponibilità a valutare le richieste e le istanze dei Municipi: il Municipio ha avanzato oramai da anni tutta una serie di modifiche ai trasporti pubblici, anche a costo zero per l’Amministrazione, ma ancora attendiamo risposte……..
Antonio Scipione
Consigliere XX Municipio
ritengo che siano da pedonalizzare solo quelle aree che non hanno una funzione prettamente residenziale, così come via del Corso, appunto, che è un susseguirsi di negozi. Chiudere il piazzale non aiuterebbe i residenti perché non ci sarebbero più freni alla trasformazione in un vero e proprio luna park.
La ZTL con varco elettronico che scatta come una tagliola alle 22, invece, potrebbe aiutare, così come le strisce blu. Queste sono proposte vere e non “provocazioni”. I residenti hanno bisogno di soluzioni e non di provocazioni. Il consiglere Scipione non potrebbe sollecitare una risposta?
È la prima volta che commento un articolo di vignaclarablog, non sono attivo sul territorio e per questo non credo di aver diritto di esprimere le mie critiche alla gestione del municipio. Questa volta pero non resisto, devo dire la mia.
Si puo sapere perche nessuno ha il coraggio di dire come stanno realmente le cose?? L’unico che ha espresso un commento sensato è il sig. Paolo Salonia, il quale pero credo che abbia peccato in utopia e in complessità di esposizione.
Cari signori, mi rivolgo non solo a chi amministra il nostro municipio, ma anche a chi lo vive e a chi lo “racconta”: mettiamoci in testa che i problemi non si risolvono alzando polveroni per camuffare in realta interessi personali.
Nell specifico la mia opinione é abbastanza semplice: creare la ztl non risolve il problema traffico (che si sposterebbe ai margini della piazza, disturbando di conseguenza altri cittadini), nè tantomeno la questione schiamazzo e degrado che, anzi, aumenterebbe. Creando la ztl gli unici a guadagnarci sarebbero i proprietari dei locali che avrebbero così la possibilità di espandere i “marciapiedi pensili” a loro piacimento. Perché invece i nostri amministratori non pensano a riempire la piazza di vigili severi che multino quegli idioti che lasciano la macchina in terza fila sentendosi padroni del mondo?? o quelli che parcheggianonello spartitraffico di via Farnesina riducendo (pericolosamente, peraltro) uno snodo con 3 sensi di marcia a una sola via con senso alterno??
Sarà forse che i nostri amministratori hanno interesse a giocare a favore dei proprietari dei locali??
Concludendo mi pare che questo tipo di proposte siano solo un modo per abbindolare i cittadini esasperari i quali ahimè stanno cedendo troppo facilmente al fascino di vivere in una zona a traffico limitato.
E aggiungo infine che mi impegno quotidianamente al rispetto delle regole civili, ma davanti ai nostri vigili così fastidiosamente transigenti con chi infrange i codici stradali e cittadini non so più cosa pensare.
C’è un momento e un ambito preciso per tutte le cose: per l’analisi dei problemi, (meglio se svolti da esperti e con rilevazioni scientifiche), per il coinvolgimento dell’opinione pubblica attraverso tribune come questa di VCB, c’è infine il momento delle scelte e del governo delle situazioni da parte delle Amministrazioni deputate.
Una Associazione “Abitare Ponte Milvio” composta da 415 di cittadini, ha richiesto l’istituzione di una Commissione Municipale finalizzata all’analisi e alle soluzioni delle varie problematiche di Ponte Milvio che un Municipio può mettere in atto o quantomeno attivare.
Ci è sembrata una proposta saggia, non estemporanea, che avrebbe dato frutti nell’immediato e nel tempo. Per questo l’abbiamo proposta. E non è neanche tanto originale perché abbiamo, poi, accertato che l’esigenza si era già manifestata in passato.
La richiesta è stata rivolta nelle forme canoniche alle forse politiche e istituzionali del nostro Municipio.
Riteniamo che, ora, sia il momento delle risposte (non quelle fatali!) ma semplicemente e banalmente quelle dei destinatari municipali del quesito, ciascuno per le proprie responsabilità.
Per gli elementi logici di cui disponiamo riteniamo che a una domanda si può rispondere: “no”, “si”, “in modo interlocutorio”, “con richiesta di chiarimenti”, in variegati modi, possibilmente seri, ma non con il silenzio “assenza”. Un organo eletto ha precisi doveri.
Questo è quanto sul’argomento “provocazioni” ci sentiamo, per le nostre responsabilità di dover ribadire. Per il resto l’invito a rimembrare il verso 364 scena II del V° atto dell’Amleto.
Bruno Rosi
Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio
Nel commento precedente ho commesso un refuso che ci tengo a correggere.
Naturalmente intendevo dire che tra il vuoto (culturale) e la rumorosità esiste un rapporto proporzionale diretto: tanto cresce il primo, ancora di più si innalza il secondo. E’ una questione di modelli.
Dunque, se immaginiamo una piazza o una strada piena di “vuoti”, possiamo facilmente prevedere il livello di decibel che saranno prodotti. E di tutto il resto della produzione dei frequentatori.
Ringraziando il Sig. che si firma Batippo per il giudizio di sensatezza che attibuisce al mio commento, approfitto per sostenere che immaginare la possibilità di realizzare un luogo (virtuale utilizzando la rete, reale per fare dibattere le persone in modo che “ci mettano anche la faccia”) non è solamente utopia, oppure lo è nella quantità giusta che fa essere questa motore di processi.
Pensare di realizzare una Commissione Speciale per i problemi di Ponte Milvio, o una Casa del Municipio (come piacerebbe a me per allargare l’osservatorio su tutto il territorio) non è impossibile. Banalmente basta volerlo.
Se abbiamo coscienza – e mi sembra dal livello di partecipazione che si manifesta su Vignaclarablog che tale attenzione sia significativa – che non si può continuare a tollerare l’incalzante degrado già ampiamente palese e quello che è facilmente prevedibile sopraggiunga (pensiamo ad esempio a cosa succederà con la realizzazione del Centro Commerciale Bonifaci-Giacomini a via Vitorchiano), dobbiamo necessariamente utilizzare gli strumenti di “democrazia partecipata”.
Ed essere incalzanti.
Ed essere propositivi, con una visione di breve – medio – lungo periodo, dalla quale far discendere iniziative adeguate.
Prima fra tutte, ed esasperante per loro, tenere sotto stretto controllo tutti gli atti di questa maggioranza, sul piano dei contenuti e sul piano formale dei provvedimenti che adotta e di quelli che rifugge.
All’opposizione il suo ruolo, ai cittadini il loro di costante “controllo democratico”.
Si può fare.
Si deve fare.
Per esempio – concordo pienamente con quanto appena scritto da Bruno Rosi – pretendere RISPOSTE (quali che siano) dai nostri Amministratori.
Non è oltre tollerabile questa strategia del “muro di gomma” (o di altro materiale ugualmente molliccio, se preferite) che caratterizza il comportamento dell’Amministrazione, dentro l’Aula e fuori da essa, per non assumere responsabilità nei confronti di materie avvertite come fastidiose.
O non congeniali, anzi di contrasto, al loro sistema.
Pensiamo all’emergenza rappresentata dal degrado complessivo di Ponte Milvio e zone limitrofe e cominciamo dalla questione marciapiedi-fai-da-te.
Il problema non può essere rimandato.
Mi si dirà che ormai è stata approvata una delibera.
E allora?
Anche Mosè, appena ricevute le Tavole della Legge scolpite sulla pietra (e non gliele aveva date mica la maggioranza del XX° Municipio!!!!), le scagliò per terra facendole a pezzi.
E che sarà mai, non stanno mica scrivendo la Storia d’Italia questi signori. Per fortuna!
Direi che possiamo contare su un bel livello di reversibilità.
Allora, incalziamoli.
I presupposti ci sono tutti, comprese le sentenze del TAR.
Mi viene in mente (ma sono consapevole di andare oltre il dovuto) che come esiste il marciapiede-fai-da-te……potrebbe esistere il marciapiede- disfa-da -te….
Ma intendo affermare che esistono molti modi per “disfare” le cose visibilmente storte.
E laddove si privilegia il sopruso e la prepotenza di pochi ai danni del legittimo interesse dei molti, lì evidentemente c’è qualcosa di storto da raddrizzare.
Poi si può continuare con la storia di “tavolino selvaggio”, ripeto in miracolosa moltiplicazione ai danni di uno spazio residuale per chi vuole semplicemente fare il pedone.
La regola è: o sei consumatore o non hai diritto di cittadinanza.
Scherziamo?
Anche qui, dunque, controllo democratico.
Una delle prime attività della Commissione che si vuole sia costituita potrebbe essere proprio lo studio del “piano di massima occupazione”.
E ancora molte sono le proposte che possono essere messe in campo.
Quindi, non solo utopia, anche se questa è comunque necessaria per non restare fermi nel punto dove siamo.
Soprattutto, poi, perchè questo punto non ci piace assolutamente.
Paolo Salonia
caro Batippo,
al contrario della pedonalizzazione, la ZTL non aiuterebbe affatto ad aumentare i marciapiedi pensili, come li chiami tu, perché la ZTL scatterebbe soltanto la sera. E non disturberebbe particolarmente altri cittadini perché il traffico continuerebbe a scorrere sul lungotevere. Inoltre, c’è una proposta del Comitato Abitarepontemilvio che indica una possibile via alternativa all’attraversamento della piazza per raggiungere i quartieri che stanno sopra. E’ solo questione di volontà politica. La Commissione ad hoc per Ponte Milvio avrebbe proprio lo scopo di affrontare tutto questo.
Scusate e’ na provocazione ma non tanto perchre nun fate a proposta de sposta sti locali sur tevere creanno strutture sospese che ponno esse pure carine e lontane dar centro abitato , dietro le argini ? che ne pensate po esse n’idea
Signora Marina,
Non so quali siano le sue abitudini serali e neanche mi permetto di indigare. Le dico pero di provare una sera di queste (naturalmente quando è attiva la ztl) a raggiungere ponte Milvio. Io abito al di la della piazza, e non avendo diritto ad attraversarla sono costretto a girare per corso Francia allungando il percorso di circa 10 minuti in auto, ma questo si fidi è il problema minore. La cosa che mi innervosisce ê che tornando a casa sono costretto a incanalarmi nel traffico per oltrepassare ponte Milvio e raggiungere il cavalcavia di corso Francia, perdendo un’altra mezz’ora buona. Ma non finisce qui, perché quando arrivo sotto casa sono costretto a lasciare la macchina a circa due isolati più su, dato che i frequentatori della piazza parcheggiano selvaggiamente sotto casa mia. Le rispondo allora con una provocazione: estendiamo la ztl fino a piazza giochi delfici, che ne pensa?? Le sembra una buona soluzione questa?
Torno poi a sottolineare che la questione non é la ztl, la questione ê il rispetto delle regole. Il problema non ê relativo eclusivamente al venerdì e al sabato sera, il problema c’è sempre..c’è quando si giocano le partite, c’è all’ora dell’aperitivo, c’e la mattina soprattutto in via Flaminia.
Comunque io ho solo detto la mia, ovvero che mi pare assurdo pensare a soluzioni drastiche quando in realtà ci sono già delle regole che se applicate migliorerebbero la situazione. La mia sensazione ê che i nostri amministratori non abbiano voglia di impiegare energie per far si che le regole vengano rispettate. Tutto qui.
caro Batippo,
la soluzione temo che non la possiamo trovare né io né lei. Sarebbe facile per me risponderle che quello che a lei capita occasionalmente quando è in funzione la ZTL, a chi risiede sulla piazza e nelle vie limitrofe (fino a via Riano) capita quasi tutte le sere. Ma non serve fare una guerra tra di noi.
Serve invece una sede – la Commissione speciale proposta dal Comitato, ad esempio – nella quale trovare soluzioni, condivise ed attuabili, che allevino i gravi disagi recati dall’irresponsabile moltiplicarsi dei locali di somministrazione di bevande alcoliche.
Premiamo affinché questa Commissione venga istituita al più presto.
Vorrei porre alla vs attenzione anche il problema della pista ciclabile nel tratto di ponte milvio dove le macchine, a qualsiasi ora del giorno, ormai entrano tranquillamente dal semaforo e percorrono la pista sino all’altezza del ponte duca d’aosta, mettendo a rischio l’incolumità delle persone (grandi e piccoli)che la frequentano. nel tratto in prossimità di ponte milvio poi la pista e costantemente occupata da palchi e palchetti allestiti per eventi pubblicitari. In nessuna capitale europea le piste ciclabili subiscono questo trattamento.
E’ vero, in nessuna capitale, ma a Roma sì. E palchi, palchetti (e palconi, aggiungerei), come dice Fabrizio, invadono spesso la parte antistante la torretta rendendo quasi inaccessibile l’ingresso al ponte. Per pubblicizzare qualunque cosa, ma in grande. Che vantaggio ne dovrebbero avere i cittadini?
E, tornando alla ciclabile, purtroppo non solo a Ponte Milvio c’è il problema dell’invasione da parte di auto, moto, e altro ancora. I tratti di ciclabile su via Lepanto o via Marcantonio Colonna sono spesso impercorribili. Lungi dal consolarmi, la cosa mi deprime molto perché è una misura dell’inciviltà.