“In relazione alle affermazioni contenute nel comunicato dei consiglieri PD e SEL Cozza e Pica è necessario che si faccia chiarezza sull’accaduto perché nei miei riguardi sono state usate parole demagogiche e faziose tali da indurmi ad intraprendere azioni a tutela della mia dignità”. Così ci comunica Gianni Giacomini, presidente del XX Municipio, chiedendoci di pubblicare la sua replica.
“Per mia scelta personale e per il mio senso di liberalità e pur non essendo previsto dal regolamento comunale, era da due anni che i free-press di ogni tipo e di ogni tendenza politica avevano libero accesso nella sede del Municipio, quindi non ho bisogno di nessuna lezione di democrazia da parte dei due consiglieri. E’ bene quindi che si sappia perché è stata temporaneamente interrotta la prassi”.
“A gennaio 2012 – spiega il Presidente – un esposto formale di un cittadino, seccato di aver dovuto attendere lungo tempo davanti un ufficio mentre l’unico impiegato presente era impegnato a leggere un free-press, ha indotto il direttore del Municipio a sospenderne la diffusione. E’ stato un atto dovuto: questa è la verità – incalza il Presidente – e non le fantomatiche rivelazioni fatte dai consiglieri Cozza e Pica in merito a presunti sconosciuti cittadini che si sarebbero appellati alla par condicio!”
“Altro che Ponzio Pilato, come mi hanno definito nel loro comunicato i due esponenti dell’opposizione e per questo ne risponderanno, in aula ho solo spiegato come erano andati i fatti” sostiene ancora Giacomini dichiarando che “non c’era bisogno che in consiglio si portasse una mozione per far tornare i giornali gratuiti nel municipio, una mozione non può cambiare il regolamento ed infatti se Pica e Cozza fossero più informati avrebbero saputo che negli altri uffici comunali ciò non avviene. Ciò dimostra la loro faziosità.”
“Se i free-press torneranno ad essere presenti all’ingresso del municipio sarà solo per il mio grande senso di responsabilità, di rispetto per la libera informazione e di amore per la democrazia, non ho nessun timore dei confronti con la stampa e con i cittadini, il timore lo deve avere chi, come in questo caso, fa della disinformazione uno strumento di lotta politica” conclude Giacomini.
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A gennaio 2012 un cittadino, seccato di aver dovuto attendere lungo tempo davanti un ufficio mentre l’unico impiegato presente era impegnato a leggere un free-press, ha indotto il direttore del Municipio a sospenderne la diffusione. E’ stato un atto dovuto: questa è la verità .
Motivazione inconsistente e poco fondata. Ma come si fa a decidere tale proibizione perchè un impiegato non fa il suo dovere.?
Se l’impiegato andava a fumare al bagno il presidente chiudeva anche le toilette in Municipio ? Ma ci faccia il piacere ….
La motivazione addotta dal Presidente Giacomini è del tutto velleitaria : se un impiegato stava perdendo tempo a leggere un giornale, gratuito o comprato che sia, il direttore del personale avrebbe fatto bene a fargli una lettera di richiamo, quindi hanno sbagliato due volte… Che poi si voglia cogliere qualsiasi episodio quotidiano per farne una questione politica è un altro discorso… fermo restando il fatto che ogni lavoratore, pubblico o privato che sia, ha il dovere morale di lavorare seriamente per guadagnarsi lo stipendio..
Magnanimo Presidente Giacomini,
mi pare chiaro che sia stata comunque sbagliata (per niente mirata e perciò non risolutiva) la reazione del Municipio di fronte alla mancanza di diligenza dell’impiegato di cui ha raccontato nel suo comunicato: se un impiegato vuole perdere tempo, non ha bisogno del giornaletto free-press….quindi, perfettamente inutile vietarli!
Allora è in ufficio? strano, pensavo fosse ad inaugurare la rotatoria di via della crescenza (attesa da almeno 10 anni), il doppio senso sulla strada di fondovalle, la nuova viabilità di Via fosso del fontaniletto, una stazione della metropolitana in XX Municipio… Invece no! pensa al free press. Beato lui…
Hello
I forget the whole time we were wasting.
Recoll petition as in America and at home.
Ma non era sufficiente riprendere il dipendente invitandolo ad occuparsi del cittadino in attesa anziché leggere un giornale in orario lavorativo?
Se perdeva tempo a leggere, come alternativa… potevano cavargli gli occhi.
prima la par condicio, poi il dipendente che legge, poi l’atto dovuto da parte del direttore: Giacomini si decida, quale altra preziosa perla ci propinerà in futuro?
Un consiglio, Intanto sarebbe opportuno che i di pendenti pubblici si mettano il cartellino che l’ identifichi come Tale aiutando anche i cittadini.
Aggiungo a volte recandosi in municipio sembra di stare in un grande mercato dove non si capisce chi e’ il venditore (in questo caso dei Servizi).
Penso che la mia proposta sarebbe facilmente applicabile peraltro prevista in tantissimi luoghi di RESPONSABILITA’ .
AVENDO APPREZZATO LA SENSIBILITA DEL PRESIDENTE “QUESTA SAREBBE COSA BUONA E GIUSTA”.