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Tor di Quinto – Sanare lo scempio ambientale è costato 60mila euro

ArsBiomedica

scempio.jpgAi romani è costato 60mila euro sanare lo scempio ambientale a Tor di Quinto. A conclusione della maxi operazione di bonifica dell’area a ridosso della Caserma dei Carabinieri trasformata in pochi mesi in un’immensa discarica abusiva da veri criminali dell’ambiente e portata alla luce da VignaClaraBlog.it (leggi qui), l’AMA ha quantificato il risultato dell’intervento ed i costi sostenuti.

Sono state rimosse ben 700 tonnellate di materiale di risulta, rifiuti d’ogni genere, sanitari e vecchi mobili oltre a 100 kg di amianto. 37 i viaggi effettuati dai due enormi camion per smaltire i loro carichi. 60mila euro il costo totale dell’operazione, comprensivo della recinzione già effettuata per evitare che nuovi o vecchi criminali dell’ambiente ricomincino ad usare viale Tor di Quinto come un’immensa pattumiera.

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Chi può aver creato tanto danno all’ambiente? “I responsabili vanno ricercati tra quelle ditte di ristrutturazioni di immobili che non rispettano la normativa sullo smaltimento dei rifiuti – spiegano da Ama – e non li portano in discarica o negli impianti appositi per non pagarne le spese”.  (red.)

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4 COMMENTI

  1. Grazie per l’onestà intellettuale con cui affrontate i problemi della zona…Una zona in cui sono anche state fatte delle ottime cose, prese buone iniziative, ma in cui è necessario lavorare e ancora lavorare per migliorare non solo la facciata…Voi di VCB, colpite sempre i problemi al cuore…Speriamo che chi deve ascoltare, lo faccia…

  2. Grazie a lei gentile Antonella. Le sue espressioni di stima sono il miglior compenso che possa ripagare il nostro lavoro. Molto cordialmente,
    La Redazione

  3. le dicariche abusive che vediamo lungo le cunette e piazzole della nostra zona sono prodotte da operai abusivi che lavorano in nero per conto di proprietari senza scrupoli che effettuano lavori di restauro nei propri appartamenti senza richiedere alcuna autorizzazione, senza nominare un tecnico per Direzione Lavori, senza bolle di consegna alle discariche autorizzate, il tutto ignorando normative contributive, assicurative e fiscali. Vi sembra una situazione meritevole di accertamenti da parte degli Organi di Vigilanza preposti?

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